Tassa di soggiorno

ritratto di Gianfranco D Anna

Versione stampabile

Fonte: www.ilsole24ore.com – Articolo di Fabio Grattagliano e Gianni Trovati – 24 gennaio 2011

Potrebbe vedere la luce già oggi la nuova ipotesi di tassa di soggiorno, che dovrebbe essere estesa a tutti i comuni e non limitata ai capoluoghi. Passa anche da qui il «sì» dei sindaci al decreto sul federalismo municipale, a cui il governo ha dichiarato la propria «apertura» dopo lo stop subito dalla versione del provvedimento presentata giovedì scorso.
La prima formulazione della tassa era nata male, tra polemiche roventi che avevano partorito un compromesso capace di scontentare tutti: una tassa di soggiorno limitata ai capoluoghi, che si sarebbe applicata a Udine ma non a Lignano Sabbiadoro, a Lucca, ma non a Viareggio, Forte dei Marmi o Lido di Camaiore, a Messina ma non a Taormina. La partita, però, è tutt'altro che chiusa, perché gli operatori del settore sono sulle barricate. Confindustria Alberghi si è espressa con un secco no, e sulla stessa linea si sono collocati Confcommercio e le altre associazioni degli operatori.

Al momento il barometro punta verso una tassa generalizzata, che i sindaci potranno scegliere di adottare e che potrà oscillare da 40-50 centesimi fino a 5 euro per pernottamento, a seconda della «classificazione» delle strutture ricettive.

(……)

Per la riscossione, la tassa trasforma gli albergatori in una sorta di "sostituto d'imposta", che raccoglie l'obolo dei turisti per girarlo al comune: le possibilità di evasione, almeno sulla carta, non sono molte, perché i titolari degli alberghi sono già obbligati a comunicare alla Questura gli elenchi degli ospiti, e il comune può chiedere da regolamento di «esibire o trasmettere atti o documenti» utili per ricostruire l'attività delle strutture ricettive.
Per chi cerca di sfuggire scattano le procedure di riscossione coattiva, una sanzione pari al 30% delle somme non versate e una multa da 25 a 500 euro. Nei primi giorni di applicazione il meccanismo ha creato più di un malumore, anche perché, per esempio, chi ha pagato in anticipo il soggiorno tramite agenzia si è visto chiedere altri soldi dall'albergatore in giacchetta da esattore delle imposte.