Perché ha ragione Gasparri

ritratto di Giusi Farinella

Versione stampabile

Perché ha ragione Gasparri
Si è aperta la gara all’ipocrisia sulle dichiarazioni del Senatore Gasparri, subito definite dell’arresto preventivo.

di Tommaso Crudeli *

Poco male, anzi male consueto, se non fosse che certe ipocrisie e certe ambiguità portarono, in un passato recente, a connivenze più o meno esplicite con atti eversivi o di terrorismo.

E allora diciamolo chiaro. Può piacere o non piacere, e a chi è liberale, come chi scrive, non piace, ma gli arresti preventivi nel nostro Paese non solo sono previsti, ma sono regolarmente applicati, anzi sono troppo spesso abusati da certi pm.

Si chiamano misura cautelari e sono previsti dall’articolo 274 del codice di procedura penale. Come tutti sanno detto articolo prevede che può essere disposta la custodia cautelare in carcere quando sussiste il pericolo di inquinamento delle prove, di fuga o di reiterazione del reato.

Dette norme, trattandosi di una applicazione preventiva della massima repressione, cioè la limitazione della libertà individuale prima di una sentenza di colpevolezza, sono state pensate dal legislatore con una formula molto stretta, in modo da limitarne al massimo l’applicazione.

Ciò nonostante è invalsa l’incivile abitudine da parte della magistratura di applicarle con molta facilità, riferendosi a fattispecie astratte e non a singoli e comprovati episodi fattuali, cioè a rischi concreti. Un esempio su tutti, quello del manager Silvio Scaglia, arrestato per pericolo di fuga mentre stava tornando in Italia dall’estero proprio per farsi interrogare dai magistrati.

Nessun intellettuale del politicante corretto, nessuna sottocorrente di poliziotti o magistrati ha mai avuto niente da dire contro questa barbarie. Tutti supini al potere autoritario e repressivo di certa magistratura. E tutti insorti contro l’opinione, giusta o sbagliata che sia di un parlamentare.

Ma questo articolo del codice di procedura penale, così incivilmente e impunemente applicato da gran parte della magistratura italiana, espressamente prevede anche che la custodia cautelare può essere disposta: “quando, per specifiche modalità e circostanze del fatto e per la personalità della persona sottoposta alle indagini o dell'imputato, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali, sussiste il concreto pericolo che questi commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale”.

E che cosa ha detto Gasparri se non questo?

Ma perché mai in questo assurdo Paese deve essere ritenuto normale arrestare un libero cittadino con il pretesto, palesemente falso, che sta fuggendo ed invece deve considerarsi inammissibile l’arresto di uno più teppisti quando si sa, per certo, che stanno per porre in essere un reato?

Come abbiamo visto la legge prevede l’arresto cautelare anche quale mezzo per evitare che un reato venga commesso. La risposta sta nella saggezza popolare: la legge si applica per i nemici e si interpreta per gli amici. E con i tempi che corrono è veramente un guaio non essere amico di chi decide per via di giustizia.

21 dicembre 2010

*Tommaso Crudeli è lo pseudonimo di una vittima della giustizia italiana che teme di firmare con il proprio nome.