Lettera congiunta di quattro musei siciliani alla Regione siciliana

ritratto di Fondazione Mandralisca

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per sensibilizzarli sulla necessità di non effettuare tagli ai contributi per le spese di gestione.

Preg.mo Signore Prof. Gaetano Armao -Assessore al Bilancio della Regione siciliana
Preg.mo Signore Prof. Sebastiano Missineo - Assessore BB.CC. e dell’Identità Siciliana della Regione siciliana

Preg.mi Assessori,
a scriverVi sono i legali rappresentanti di quattro istituzioni museali che già la legge regionale n. 51 del 1995 aveva riconosciuto come di particolare valenza in campo culturale.
La Fondazione culturale Mandralisca di Cefalù, nata nel lontano 1853, gestisce il Museo Mandralisca, le cui collezioni spaziano dalla pittura all’archeologia, dall’antiquariato alla numismatica fino alla malacologia (vi è custodito tra l’altro il celeberrimo Ritratto di Ignoto di Antonello da Messina). Insieme al particolare fascino del luogo in cui è ospitato – la dimora avita della famiglia Mandralisca - tali raccolte ne fanno un piccolo gioiello all’interno del panorama museale regionale. Al di là del ruolo di conservazione insito nella gestione del Museo, la Fondazione Mandralisca svolge inoltre, a Cefalù, un’intensa attività di animazione culturale.
Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo – Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari conserva un inestimabile patrimonio composto prevalentemente dai manufatti dell’opera dei pupi siciliani, raccolto dal suo benemerito Fondatore Prof. Antonio Pasqualino, dichiarato dall’UNESCO patrimonio orale e immateriale dell’Umanità. Si tratta di un patrimonio davvero unico e di inestimabile valore per la salvaguardia e la miglior conoscenza delle tradizioni popolari siciliane: in questo campo, il Museo opera attivamente attraverso l’organizzazione di convegni, incontri, rassegne ed altre attività di studio e divulgazione (basti citare l’annuale “Festival di Morgana”), ponendosi come un autentico punto di riferimento a livello internazionale.
La Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella (ente morale DPR n. 201/1972) custodisce, a Capo d’Orlando, la dimora già appartenuta ai fratelli Piccolo di Calanovella, e divenuta una casa-museo – parco botanico di 20 ha ca., con annesso cimitero dei cani e gatti di famiglia: vi si conservano, in una cornice di ineguagliabile fascino, non solo oggetti d’arte, quadri, mobili, libri facenti parte del patrimonio familiare, ma anche le testimonianze del genio poetico di Lucio Piccolo, gli acquerelli di Casimiro, la collezione di botanica di Agata, lettere autografe del cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa, protagonisti tutti di un momento unico e irripetibile della nostra storia e della nostra cultura.. Anche la Fondazione Piccolo si adopera, come da Statuto, per l’incremento della cultura letteraria poetica, nonché degli studi agrari, nella regione siciliana.
Il Museo del Papiro, creato e gestito dall’Istituto Internazionale del Papiro, si occupa a Siracusa della conservazione, della divulgazione e dello studio delle testimonianze della cultura del papiro. Il Museo conserva, tra l’altro, la collezione più ricca di papiri dell’Italia meridionale, cura particolarmente la didattica e svolge inoltre un’intensa attività scientifica, i cui risultati hanno fornito tra l’altro un concreto contributo alla salvaguardia dei papiri del fiume Ciane e della fonte Aretusa, e al restauro conservativo di importanti documenti papiracei. Tali risultati sono valsi ad ottenere al Museo numerosi riconoscimenti internazionali ed un’attiva collaborazione con il Museo Egizio del Cairo.
Queste quattro istituzioni, che complessivamente accolgono nei loro Musei oltre 100.000 visitatori l’anno, sono accomunate da una molteplicità di caratteri e tratti distintivi: la serietà degli intenti, la correttezza e trasparenza della gestione, la continuità con cui perseguono i loro scopi istituzionali e che ben le distingue rispetto ad altre entità, spesso assai effimere, che costellano il variegato panorama delle istituzioni culturali regionali. E, ancora, il fatto di essere risorse di primaria importanza per l’economia turistica, e parte della storia e della memoria delle Comunità di appartenenza (oltre che della Sicilia tutta).
Assai simili – certo tenendo conto delle peculiarità di ciascuna di esse - sono anche le problematiche economico-finanziarie che travagliano queste quattro realtà: problematiche derivanti dall’essere esse istituzioni private, senza scopi di lucro, che perseguono finalità di ordine essenzialmente culturale; dal dover esse sostenere oneri assai rilevanti per la custodia, la salvaguardia e la pubblica fruizione dei beni culturali affidati alle loro cure; dal non poter esse contare su entrate proprie adeguate all’entità delle uscite, ciò che le rende strutturalmente dipendenti dal sostegno pubblico. E di ciò il legislatore ha preso atto, riconoscendo loro – in virtù della citata L.R 51/95 - un congruo contributo alle spese di gestione.
La ventilata, forte riduzione di tale contributo all’interno del Bilancio regionale 2011 non può quindi non suscitare tutta la nostra preoccupazione, poiché siamo ben consapevoli che ciò potrebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa delle istituzioni di cui siamo responsabili. E sono gravi le conseguenze che ne deriverebbero, di ordine materiale e immateriale: l’inevitabile dispersione di patrimoni di grande valore storico, artistico e culturale priverebbe la Sicilia non solo di una risorsa economica e turistica, ma di beni che sono al servizio della collettività e sono parte importante della nostra tradizione e della nostra identità.
Facciamo quindi appello alla Vs. sensibilità perché di quanto precede Loro vogliano tener conto nella predisposizione del Bilancio regionale 2011. La richiesta che Vi rivolgiamo è che non venga decurtato l’importo dei contributi rispetto a quelli stanziati per le singole istituzioni nell’anno 2010 ma che venga anzi incrementato e adeguato al merito delle istituzioni. Tale richiesta non implica indifferenza nei confronti delle attuali difficoltà del bilancio pubblico. Ma crediamo fermamente che l’indispensabile e meritoria azione di contrasto agli sprechi non possa riguardare realtà come le nostre, che si sono sempre adoperate, e continuano ad adoperarsi pur tra crescenti difficoltà, per la tutela e valorizzazione delle tradizioni e delle risorse culturali e artistiche della Sicilia.
Dolorosi eventi di pochi giorni fa ci inducono a riflettere sulle conseguenze che può avere un’insufficiente considerazione delle esigenze della conservazione del nostro patrimonio storico-artistico. Il crollo della Casa dei Gladiatori a Pompei costituisce, sotto tutti gli aspetti, un impoverimento per il nostro Paese: altrettanto lo sarebbe, per la Sicilia, la chiusura dei nostri Enti. Ciò che più conta, la Casa dei Gladiatori non potrà mai essere ricostruita – o sarebbe cosa del tutto diversa: altrettanto irrimediabile sarebbe la dispersione del patrimonio pubblico che abbiamo sempre custodito con tenacia, dedizione e disinteresse.
Nel ringraziarVi per l’attenzione, ci è gradita l’occasione per porgerVi i nostri più cordiali saluti.
Lì 25 novembre 2010
Firme

Per la Fondazione culturale Mandralisca

Per la Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari

Per la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella

Per l’ Istituto Internazionale del Papiro