Quando crollavano le Mura Aureliane

ritratto di Giusi Farinella

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... i ministri di sinistra mica si dimettevano.

Che il crollo della Domus dei Gladiatori sia grave è indubbio.
Che sia colpa di Bondi è ridicolo, considerate le pessime gestioni del sito da sempre e le intemperie atmosferiche.
Al di là della strumentalizzazione politica piuttosto patetica oggi ho letto un episodio nel recente passato, uguale e identico, che vide protagonista la sinistra:

“La gestione che Bondi ha fatto del Ministero dei beni culturali e’ stata evidentemente catastrofica, a cominciare da un’assenza assoluta di strategia, di pianificazione e di risorse”.
Parola di Giovanna Melandri in seguito al disastro di Pompei.
Probabilmente solo l’invidia di aver oscurato lo spettacolare crollo delle mura aureliane, venute giù quando sulla poltrona dei Beni Culturali sedeva lei.

Dimissioni? Zero.
Superdifesa della sinistra ai tempi? Ovvia…

Era l’aprile 2001, stante la veltroniana Giovanna Melandri ministro dei Beni culturali, vennero giù venti metri di Mura Aureliane all’altezza della Porta Ardeatina. «Roma si è svegliata senza un pezzo della sua storia», scrisse il Messaggero.
E il bello è che simili episodi, sempre alle Mura Aureliane, accaddero in serie (creando ben più responsabilità sui ministri e sindaci d’allora, tutti di sinistra): nel 2007, ancora governo ulivista (Rutelli ministro della Cultura, Veltroni sindaco di Roma), ancora Mura Aureliane.
Crolla un capitello.
Stesso situazione qualche mese dopo, novembre 2007, quando crollarono altri 10 metri delle Mura.

Zero processi mediatici, zero mozioni, zero sfiducia, niente di niente.
Come al solito quando si parla della sinistra