laVoceweb - "Cefalù, sos dal Mandralisca di nuovo con l’acqua alla gola"

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La fondazione Mandralisca è con l’acqua alla gola. Il presidente Angelo Piscitello ha rappresentato in consiglio comunale la difficile situazione finanziaria che ha impedito perfino il pagamento degli stipendi ai dipendenti. Grazie alle anticipazioni delle banche sono state date anticipazioni fino a maggio. Ma le prospettive non appaiono tranquillizzanti per la maggiore (e unica) istituzione culturale di Cefalù. Alla fondazione la Regione concede un contributo annuo di 250 mila euro. Ma di questa cifra non è ancora arrivato nulla nelle casse del Mandralisca: è solo, viene assicurato, una questione di liquidità indisponibile. Ma il credito c’è. Semmai è il futuro immediato a suscitare le preoccupazioni maggiori perché, già con la prossima finanziaria, la Regione introdurrà tagli molto pesanti. “E senza quei fondi la fondazione non sarebbe in grado di assicurare la pro pria attività istituzionale” ha detto Piscitello. Un altro punto critico è rappresentato dall’incertezza del rapporto con la Provincia regionale. La convenzione non è stata ancora firmata e non si sa quando si potrà definire il rapporto. In queste condizioni non solo non è possibile garantire il pagamento degli stipendi ai dipendenti, che hanno assicurato il funzionamento dei servizi e l’apertura del museo, ma si porrà il problema della custodia e della sicurezza del patrimonio artistico del museo. Per questo, ha spiegato ancora Piscitello, la fondazione ha dovuto vendere un lotto di terreno edificabile a Lascari. Il ricavato è servito per pagare lavori urgenti di adeguamento della sede. In vista anche di un progetto che prevede di ricavare un reddito dalla utilizzazione delle sale a piano terra. Sulla situazione del Mandralisca e, sulla base degli elementi emersi dall’audizione di Piscitello, il Pd ha presentato in consiglio un documento che però non è passato. Il documento prendeva atto che, "nonostante il sostegno economico fornito dalla Regione Siciliana nell’ambito delle somme inserite nella legge finanziaria regionale per l’anno 2010, permangono ancora notevoli difficoltà in merito alla situazione finanziaria della Fondazione". Il documento aggiunge che “la pesante congiuntura economica che la Fondazione si è trovata ad attraversare ha comportato, da alcuni mesi, la mancata liquidazione degli emolumenti, e delle spettanze, dovuti al personale in servizio". Riconosce poi che "tutto il personale ha mostrato un profondo senso di abnegazione e di grande responsabilità, continuando ad assicurare la fruibilità del museo e a garantire i servizi connessi alle attività svolte dalla Fondazone, nonostante la grave situazione di disagio nella quale, da diversi mesi, vivono i lavoratori e le loro famiglie". I tre consiglieri del Pd invitava il presidente e l’intero consiglio di amministrazione “a provvedere prioritariamente alla liquidazione degli emolumenti e di ogni altra spettanza dovuta dai dipendenti della Fondazione” concordando con loro, ove non fosse possibile liquidare in un’unica soluzione gli arretrati, un “piano economico al fine di erogare, con scadenze precise, quanto dovuto". Il documento invitava infine a "ricercare ogni possibile soluzione al fine di conseguire la stabilizzazione del personale precario, anche mediante il coinvolgimento della Provincia regionale di Palermo e della Regione Siciliana". Resta la preoccupazione di Piscitello. Senza risorse adeguate la fondazione rischia grosso. Ed è un problema ridimensionare o fermare l’unica vera istituzione culturale di Cefalù.
2010-11-09
Redazione