Ricordando Pasquale Culotta

ritratto di Pino Lo Presti

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Oggi, 5 novembre, nella Sala Conferenze della Base Logistica (Caserma Botta) si ricorda la figura del prof. arch. e amico Pasquale Culotta.
Ci dispiace non potervi essere presente, ma meglio di un qualsiasi nostro resoconto valgono le parole della figlia, arch. Tania Culotta, a Radio Cammarata, la scorsa domenica.

“Il cinque novembre è il giorno del ricordo della figura di papà; come negli anni precedenti è una giornata di incontro tra amici: persone che l’hanno conosciuto, che sono state a contatto con lui, professionalmente ma anche umanamente; e, quindi la sua figura viene ricordata sotto due diversi aspetti: quella di professore della facoltà di architettura - di architetto, di professionista - e quella di uomo, di amico.
Ne parleranno per quest’anno Pierre-Alain Croset, professore ordinario di composizione architettonica al Politecnico di Torino, che è stato molto vicino culturalmente a papà; ha scritto tanti articoli per la rivista Casabella, ne è stato redattore negli anni in cui Casabella era diretta da Vittorio Gregotti (siamo negli anni ’80). Il Croset ha studiato molto il “fenomeno architettura” in Sicilia - scuola di architettura palermitana - e anche opere di architettura realizzate in Sicilia da giovani architetti e non”.

“Sono tanti gli articoli comparsi su Casabella anche su Cefalù; in modo particolare, è stato pubblicato un bellissimo articolo dove viene descritto l’ Egv Center, appena realizzato, il “Palazzo Giallo” e così via. Lo stesso anche riguardo eventi di ordine culturale come quello - promosso sempre da mio padre - delle “Officine-edizioni”, a Messina, per i progetti sull’isolato di Messina, che fu un seminario che all’epoca - negli anni ’80 - richiamò in Sicilia architetti di tutta Europa che lavorarono insieme progettando il fronte amare - oggi si chiama water-front - messinese.
Croset è una persona molto vicina culturalmente ma anche in amicizia a Pasquale Culotta e alla famiglia, ed è graditissimo il suo intervento nel ricordo della figura di papà. Concluderà questo ricordo il caro amico di papà - vicino anche professionalmente a lui -che è il nostro ingegnere Rosario Di Paola.
L’iniziativa è promossa, come ogni anno - ormai da tre anni - dall’Archeo-Club e dal Rotary-Club di Cefalù, e l’incontro sarà presso la Base logistica dell’Esercito, cioè la “Caserma Botta” alle ore 17 di giorno 5 novembre: non il 9 (che è il giorno dell’effettivo anniversario) per motivi organizzativi.

Alla iniziativa concorre anche la Università degli studi di Palermo - Facoltà di Architettura -, il Corso di Laurea magistrale in Architettura, sede di Palermo, e il contributo dell’hotel Costa-Verde di Cefalù”.

Armando Geraci ha chiesto a Tania di commentare una frase riportata nella locandina della manifestazione: “Ora che la sua voce si è spenta, restano vive le opere, i disegni, gli scritti, l’insegnamento “Verso l’Architettura” in viam pulchritudinis da cui continuare ad attingere ragionamenti e modi di pensare per fare Architettura.

“Si, sono parole di mio padre, ed è strano leggerle appunto dopo la sua morte, ora che la sua voce veramente si è spenta. Ma la voce che “si era spenta” - in questo caso - era quella di Fernando Tavora, un architetto portoghese, un grande maestro dell’Architettura contemporanea, del quale mio padre recensì una monografia - sempre dalle pagine di Casabella (proprio qua, in calce, è appuntato), il numero 742/2006 -, che fu credo il penultimo scritto di papà.
In questa recensione, lui parla dell’opera dell’opera di Fernando Tavora, del suo modo di intendere l’architettura “ in viam pulchritudinisi” cioè attraverso “la ricerca della bellezza”, sulla via della bellezza. Il chè è un po’ quello che è stato il suo ideale di Architettura, di professione dedita alla ricerca della “bellezza della forma”, ma anche di una vita migliore della società, dentro l’Architettura. Ed è questo che lui rintraccia anche nell’opera di Fernando Tavora, dalla lettura di questo testo che racconta, appunto, tutta la produzione di Tavora, dalle prime opere sino a quelle dell’età matura; ma anche del suo rapporto con l’insegnamento, in quanto Docente nella Facoltà di Architettura di Oporto, in Portogallo”.