Ordine del giorno del Consiglio Nazionale ANCI
28 Settembre 2010, 10:13 - Staff [suoi interventi e commenti]
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IL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ANCI
riunitosi a Riccione il 23 settembre 2010
Premesso che
Dal 2008 è bloccata la possibilità per i Comuni di utilizzare l’autonomia impositiva, cardine delle riforme di finanza locale e dei principi di autonomia e federalismo.
Tale blocco ha creato disparità di disponibilità finanziaria tra gli enti, in quanto ha congelato il quadro finanziario mantenendo le differenze di aliquote senza alcuna possibilità di correzione e adeguamento.
Gli effetti negativi della manovra finanziaria contenuta nella legge n.122 del 2010 sulla finanza comunale richiedono interventi correttivi e l’immediata attuazione degli impegni contenuti nell’Accordo siglato fra l’ANCI e il Governo il 9 luglio u.s.
Considerato che
Lo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di fabbisogni standard di Comuni, Città metropolitane e Province” è stato trasmesso per i prescritti pareri in Parlamento, dopo l’espressione dell’intesa in sede di Conferenza unificata, sede in cui l’ANCI ha manifestato un avviso di massima favorevole sull’impianto e sui contenuti, ferma restando possibili ulteriori specificazioni da introdurre nel corso dell’esame parlamentare.
Ritenuto che
Lo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale” ha rappresentato una prima risposta di attenzione del Governo verso le pressanti richieste avanzate dall’ANCI circa l’insostenibilità della complessiva situazione finanziaria dei Comuni. Ha rappresentato, pertanto, un passo in avanti apprezzabile nel metodo e che ha costituito uno dei punti qualificanti dell’impegno sottoscritto con il Governo sul complesso di questioni che attengono alla finanza comunale.
Questo provvedimento riapre, infatti, la possibilità per i Comuni di esercitare l’autonomia finanziaria su un complesso di cespiti devoluti dallo Stato.
Potrà consentire di stabilizzare una parte delle risorse a disposizione del Comparto e di iniziare un percorso di ampliamento degli spazi finanziari attraverso l’esercizio della nuova potestà tributaria e anche attraverso la lotta all’evasione fiscale.
Considerato che
Il provvedimento presenta alcuni rilievi critici e parti che necessitano di modifica ed integrazione:
è necessario inserire una clausola di salvaguardia per i Comuni, che assicuri che l’entità delle risorse derivanti dall’attuazione provvedimento non sia mai inferiore all’entità dei trasferimenti erariali al 31 dicembre 2010;
è necessario chiarire che eventuali risparmi di spesa conseguenti alla determinazione dei fabbisogni standard siano mantenuti integralmente nell’ambito del Comparto dei Comuni;
è opportuno chiarire che la compartecipazione statale (che assorbe l’“eccesso” di gettito devoluto ai Comuni rispetto ai trasferimenti fiscalizzati) sussista solo nella fase di avvio del processo, prima della fase a regime, affinchè i. Comuni possano effettivamente godere dalla dinamica naturale del gettito devoluto fin dal 2011;
è importante che l’aliquota base sia fissata nel decreto legislativo e che venga assicurato l’esercizio dell’autonomia finanziaria in riferimento a tutti i tributi assegnati, compresa la cedolare secca sulle locazioni e la parte della nuova imposta immobiliare riguardante i trasferimenti dell’abitazione principale, attualmente esclusi da ogni manovrabilità;
è essenziale che vengano forniti tutti i dati per singolo comune relativi alle nuove imposte e agli effetti delle detrazioni, deduzioni e riduzioni di imposta gia disposte dal decreto, al fine di valutare in modo preciso e soddisfacente l’impatto economico-finanziario del provvedimento:
è necessario eliminare il blocco totale e generale sull’autonomia impositiva riconosciuta ai Comuni dalla legislazione vigente ed inoltre, in considerazione della straordinaria situazione economico finanziaria, consentire l’utilizzo di una parte degli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente:
è necessario che siano previste forme di incentivazione per la formazione di unioni e fusioni di comuni di cui all’articolo 12 comma 1 lettera f) della legge n.42 del 2009;
CIO’ PREMESSO
IL CONSIGLIO NAZIONALE
1. In considerazione della grave situazione finanziaria e contabile che caratterizza la finanza comunale ormai da troppo tempo e verificato che gli effetti dell’attuazione del federalismo fiscale potranno determinarsi dal 2012, chiede al Governo, in ossequio a quanto stabilito nell’Accordo del 9 luglio, l’immediata apertura del tavolo di confronto fra Comuni e Governo sulla revisione del Patto di Stabilità e sugli effetti della manovra sul versante dell’entrate comunali
2. Dà mandato al Presidente dell’ANCI di rappresentare tali istanze in tutte le sedi istituzionali competenti, e di subordinare l’espressione dell’intesa in sede di Conferenza unificata all’accoglimento di tali richieste.
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