Il Mandralisca ha aperto la stagione autunnale con Davide Lacagnina

ritratto di Pino Lo Presti

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“Attraverso il Paesaggio”, ed. Kalos
La presentazione del Vicepresidente, Manlio Peri

Il Paesaggio, anche quando si vuole naturalistico o verista, resta - come ogni rappresentazione - un luogo virtuale della realtà, un luogo piuttosto della mente dell’autore, le cui tracce egli cerca, e mette in rilievo da cio che ha davanti.
E, così la Sicilia è stata conosciuta attraverso le “aspettative” classicheggianti dei suoi primi viaggiatori che ne hanno, in vario modo, esaltato le tinte forti e ed esotiche del mito, per passare poi alle esemplificazioni “moresche”, o “pastorali” utili al processo identitario all’interno della Unità d’Italia, tanto gradite alla casa Sabauda, e finire con la drammatizzazione delle forze naturali del Futurismo.
L'analisi dell'Autore cerca di "storicizzare" le ragioni dei tanti stereotipi della Sicilia.
Quale il vero volto della Sicilia, quotidiana, ordinaria, quale quello del 3° millennio?

-ha introdotto l’incontro, la Presidente dell’Archeoclub, sig.a Floira Rizzo

La presentazione del Vicepresidente, Manlio Peri

Buonasera a tutti e benvenuti a questo primo incontro autunnale presso la Fondazione Mandralisca.
Si è appena conclusa la rassegna “Estate Mandralisca 2010”, che ha interamente occupato i mesi di luglio e agosto con concerti, spettacoli ed altri appuntamenti culturali; ma noi non possiamo e non vogliamo restare a lungo lontani dal nostro pubblico, e soprattutto non avremmo potuto perdere l’occasione di ospitare in Fondazione Davide Lacagnina, che questa sera presenta qui il suo ultimo libro: “Attraverso il paesaggio. L’immagine della Sicilia fra pittura, fotografia e letteratura dal 1861 al 1921”, edito della prestigiosa casa editrice Kalós.

-l’autore D. Lacagnina

Davide Lacagnina è infatti uno dei nostri maggiori esperti e storici dell’arte moderna e contemporanea: dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università di Palermo, si è specializzato in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Siena, frequentando poi corsi di perfezionamento in Museologia e Gestione dei beni culturali a Pisa e a Parigi. Ha insegnato nelle Università di Barcellona, Catania e Palermo e presso l’Accademia di Belle Arti sempre a Palermo. Ha al suo attivo numerosi contributi e monografie sull’arte in Europa fra Otto e Novecento, e in atto dirige la collana “Piccola Biblioteca d’Arte” per la casa editrice Kalòs.
Il libro che Davide Lacagnina presenta questa sera, insieme a Vincenzo Abbate

-il prof. V. Abbate

e Maria Lucia Ferruzza,

-la prof.sa M. L. Ferruzza

e che è la sua opera più recente, già dal titolo si profila inoltre di grande fascino e interesse. Esso vuol essere infatti una riflessione sull’immagine della Sicilia nella cultura europea fra Otto e Novecento attraverso la rappresentazione del paesaggio, così come esso è raffigurato o descritto dalla pittura, dalla fotografia e dalla letteratura dell’epoca. Dunque, una storia delle immagini come storia della cultura.
Mi sembra di poter dire che questa tematica si riallacci idealmente a quella trattata da Maria Carla Martino nel suo libro “Viaggiatrici”, presentato qui in Fondazione solo poche settimane fa. In quel caso l’immagine della Sicilia e del suo paesaggio si rifletteva però negli occhi e nelle parole, nelle descrizioni fattene da donne europee, intellettuali e non, del Sette e dell’Ottocento. Sarà quindi interessante anche il raffronto tra le due opere, nella loro differente prospettiva.
Ringrazio per la loro presenza Davide Lacagnina, i relatori e naturalmente la casa editrice Kalòs, che spero vorrà darci ancora il piacere di ospitare i suoi autori e presentare le sue edizioni, sempre di grande interesse.
Concludo ringraziando l’archeoclub di Cefalù per la preziosa collaborazione
Buon ascolto,

Leggiamo sul retrocopertina:
Dai viaggiatori del Gran Tour al Futurismo, una riflessione sull’immagine della Sicilia nella cultura europea fra Otto e Novecento, attraverso la rappresentazione del paesaggio: pittura, fotografia e letteratura concorrono a definire la percezione dll’Isola in un più ampio contesto nazionale e internazionale di riferimento, in cui fatti, luoghi e protagonisti sono riletti alla luce di una storia delle immagini come storia della cultura.
Esplorando iconografie tematiche fra le più diverse - il dipinto naturalista, l’immagine da cartolina, l’illustrazione letteraria, l’erotizzazione del paesaggio, l’antico sessualizzato, il luttuoso barbaglio mediterraneo, la meccanizzazione della natura - il tentativo è quello di sottrare lo stereotipo alla sua banalizzazione o piuttosto di trovarne il fondamento storico attraverso una rigorosa rilettura delle fonti sullo sfondo della nascente ‘questione meridionale’ all’indomani dell’Unità d’Italia.