Patto con Lombardo, il Pd prende tempo

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I democratici rinviano alla direzione in programma nel prossimo week-end la decisione sul nuovo governo di Palazzo d'Orleans. Nell'Udc Romano sfida Casini: "Possiamo fare un partito in tre ore"

Tutto rinviato a venerdì. Sul quarto governo di Raffaele Lombardo il Partito democratico prende tempo. L'esecutivo che si è riunito ieri al San Paolo Palace hotel di Palermo ha infatti deciso di aggiornare il dibattito al prossimo week-end in occasione della direzione regionale del partito. Al momento le posizioni restano congelate con l'asse Lumia-Cracolici-Genovese che spinge per suggellare l'accordo con il governatore, il segretario Lupo che conferma l'apertura al dialogo ma si mantiene prudente, e Bianco, Burtone e Barbagallo che si confermano oppositori irriducibili.

"In questi giorni stiamo dando vita a un dibattito ampio e costruttivo all'interno del Pd, per proseguire il percorso portato avanti fino ad ora che ha portato al varo di riforme importanti per la Sicilia e alla frantumazione del Pdl". Lo dicono i deputati regionali Pino Apprendi e Giovanni Panepinto, indicati in questi giorni in alcuni articoli di stampa come firmatari di un 'documentò di una parte dei deputati del gruppo all'Ars. Ma i due smentiscono: "Non c'è - dicono - e non c'è mai stato alcun documento, c'è stata solo la naturale richiesta di un dibattito interno che sta andando avanti nella direzione che auspichiamo: dare alla Sicilia un programma forte e un'azione profondamente riformatrice".

Nell'Udc, intanto, si fa più profonda la spaccatura fra il segretario nazionale Pier Ferdinando Casini e i siciliani guidati dal segretario regionale Saverio Romano che lancia la sfida: "Possiamo costruire un partito in tre ore". Con Romano si sono già schierati il capogruppo all'Ars Maira e i deputati regionali Cordaro, Dina, Cascio, Caronia, Ragusa, Gianni e Fagone. Mentre sono rimasti fedeli a Casini in tre: Ardizzone, Forzese e Parlavecchio. Il loro leader in Sicilia è il capo dei senatori D'Alia che ha chiuso l'accordo con Lombardo per il prossimo governo, mentre Romano e i suoi restano all'opposizione e dialogano con il Pdl.

(fonte Repubblica)