Guerra nell'Udc: Casini contro i siciliani

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PALERMO. Clima sempre più incandescente nell'Udc, dopo lo scontro di Pier Ferdinando Casini con alcuni parlamentari siciliani. Quelle rivelazioni pronunciate dal premier a Taormina sui contatti con i deputati eletti nell'Isola dell'Udc che dissentono con i vertici del partito e garantiscono il voto a favore del governo non sono state digerite dal leader centrista.
"Ieri mi sono sentito molto umiliato dal sentir dire a Berlusconi - dice Casini a SkyTg24 - di non aver offerto nulla a nessuno ma che sono 'venuti loro da me'. Che chi, eletto con l'opposizione, si presenti con il cappello in mano, è una cosa che umilia il nostro elettorato". Ribatte subito Saverio Romano, segretario dell'Udc in Sicilia: "In questi due anni non sono di certo stato io ad essere andato da Berlusconi per avere il sottogoverno mentre facevamo opposizione". Un botta e risposta che si inserisce in un'atmosfera politica dai toni sempre più aspri e che ha al centro ancora una volta la prossima giunta che il governatore Raffaele Lombardo si appresta a presentare martedì prossimo con il sostegno di Pd, Fli e Udc di Casini, dopo l'ok dell'Api di Rutelli.
Contrari sono invece Romano, Salvatore Cuffaro, Calogero Mannino e altri parlamentari a loro vicini. Minacciati questi ultimi anche di essere cacciati dal partito. Secondo Casini però "Raffaele Lombardo, un candidato al quale io ero contrario e che è nato da una scelta dell'Udc siciliana, accettata poi dal partito nazionale, è stato scelto dai cittadini e deve governare" e questo con la stessa legittimità con la quale governa Berlusconi.
E' la democrazia, bellezza...". Romano non ci sta e tuona: "Bersani e Casini si occupino entrambi di spiegare secondo quale moralità abbiano realizzato il ribaltone in Sicilia". In coincidenza e contro il cambio di maggioranza a palazzo dei Normanni i parlamentari siciliani dell'Udc pensano ad "una nuova formazione politica per dare nuovamente una solida maggioranza al Governo", dice Berlusconi. Una scelta contestata dal leader del Pd, Pierluigi Bersani: "Stiamo andando a grandi passo verso un Governo Bossi-Cuffaro - osserva - Non sarà certo questo cocktail micidiale a salvare il Paese dai problemi che ha". Ma le parole del segretario dei democratici sono respinte al mittente dall'ex presidente della Regione, Totò Cuffaro: "Sono fuori dalla politica attiva, impegnato nel far valere le mie ragioni in sede giudiziaria”, dice l’ex governatore siciliano.
Fonte: www.gds.it