Pdl, scoppia caso Sicilia: nuovo partito di Miccichè: «La Russa è un fascista»

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Nascerà con un gruppo autonomo alla Regione Sicilia il Partito del popolo siciliano, fondato da Gianfranco Miccichè, sottosegretario con delega al Cipe. Ad annunciarlo è lo stesso sottosegretario che si chiama fuori dal Pdl sottolineando che «il partito attuale è incompatibile con i siciliani ed io sono incompatibile con La Russa», definito «volgare e violento, un fascista autentico». Miccichè vedrà nel pomeriggio Berlusconi, a Taormina per il congresso de La Destra.

Le tensioni nel Pd. No ai linciaggi e agli atteggiamenti stalinisti. Giuseppe Fioroni e Paolo Gentiloni, cofirmatari del documento di Walter Veltroni che sta scuotendo il Pd reagiscono alle accuse. Gli ex popolari veltroniani ribadiscono l'opportunità del dibattito interno. «Non si può venire aggrediti e linciati per un documento di proposta politica», dice Fioroni. Il documento «serve a rimettere in circolo le energie dei delusi», afferma Gentiloni, secondo il quale «le correnti hanno le loro degenerazioni, noi cercheremo di fare altro. Ma le correnti non mi scandalizzano». «Grande preoccupazione» esprime Piero Fassino per «il timore che si aprano divisioni nel Pd, proprio quando Berlusconi e il centrodestra sono in grave difficoltà».

È «inaccettabile» la campagna acquisti di parlamentari dell'opposizione che il presidente del Consiglio sta mettendo in atto in questi giorni, ha poi attaccato oggi Veltroni. L'iniziativa offre l'occasione al
parlamentare del Pd per denunciare la campagna acquisti messa in atto dalla maggioranza in vista del dibattito parlamentare sul governo previsto per il 28 settembre. «Ci dobbiamo tutti preoccupare molto - ha dichiarato Veltroni - per quello che sta accadendo, con l'incredibile operazione di acquisto di parlamentari da parte del presidente del Consiglio, che consuma così un doppio tradimento nei confronti degli elettori».

Contro il premier anche Pier Ferdinando Casini, secondo il quale la sua campagna acquisti «è il più grande atto di autolesionismo politico che si possa vedere. Perché Silvio Berlusconi non capisce che, facendo oggi campagna acquisti tra chi è stato eletto all'opposizione, legittimerà, il giorno in cui si dimetterà, l'analoga campagna acquisti all'inverso, legittimando l'idea che sia possibile un governo dopo il suo, costruito su nuove campagne acquisti», ha affermato, in un colloquio con il Messaggero, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.

«Fondo un partito» che si chiamerà «Partito del popolo siciliano», ha annunciato al Corriere della Sera Miccichè spiegando: siamo «sei deputati regionali sicuri e stanno per diventare di più. Alle elezioni in Sicilia possiamo prendere il 20%, metà dell'elettorato del Pdl che era al 40%». «Il mio progetto è questo - illustra Miccichè -: dopo quello siciliano devono nascere il partito del popolo calabrese, quello campano, e così via. Poi si fa un'assemblea costituente per il "vero partito del Sud"». «Sto facendo un favore a Berlusconi e alla Lega», aggiunge il sottosegretario, «perché - spiega - se si va alle elezioni levo a Fini e Casini la possibilità di pescare nel Mezzogiorno».

«Non chiederò a nessuno di uscire dai gruppi del Pdl di Camera e Senato - ha poi chiarito Miccichè - Berlusconi non ha assolutamente nulla di cui trattare con me, non ha neanche bisogno di chiedermelo, perchè sa che la mia posizione è del tutto diversa da quella di chi ha fatto altre scelte, sa che sono più berlusconiano di lui. In Parlamento noi siamo nel Pdl e ci restiamo. In Sicilia facciamo il "Partito del popolo siciliano", perché convinti che sia la strada giusta per quella rivoluzione siciliana che non si è ancora compiuta, anzi non è nemmeno cominciata».
Fonte: www.ilmessaggero.it