Fatture Acque Potabili Siciliane -Interrogazione al Sindaco

ritratto di Rosario Lapunzina

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Al Sindaco
p.c. Al Presidente del Consiglio
Comune di Cefalù

Oggetto: interrogazione urgente con risposta scritta ed orale

premesso :

Che, in questi giorni, la società Acque Potabili Siciliane s.p.a sta facendo pervenire ai cittadini di Cefalù, e a tutti i titolari di utenze idriche site nel nostro Comune, delle fatture relative al servizio idrico che presentano importi esorbitanti e, in molti casi, contengono evidenti errori ed incongruenze;
Che dette bollette in numerose circostanze, alcune delle quali verificate direttamente dall’interrogante, contengono esose richieste di pagamento a fronte di “letture fantasma” non corrispondenti con gli effettivi consumi prodotti;
Che i numerosi casi di “bollette pazze” recapitate agli utenti stanno creando delle vere e proprie situazioni di allarme sociale, in particolare tra le fasce più deboli ed economicamente svantaggiate della popolazione;
Che, anche nel caso di fatture corrispondenti all’esatto consumo idrico effettuato, è di tutta evidenza che l’aumento esponenziale delle tariffe e la riduzione della quota di consumo agevolato, previsto per le utenze domestico – residenziali, passata dai 225 mc. annui precedentemente garantiti dal Comune, agli attuali 88 mc. annui previsti dall’A.P.S, ha comportato la spalmatura degli aumenti tariffari su un numero più ampio di nuclei familiari, determinando l’assoggettamento ai maggiori oneri anche di quelli con minore capacità di reddito e con un maggiore numero di componenti;
Che da quando il servizio idrico è gestito dalla società A.P.S. s.p.a. il costo medio per gli utenti di Cefalù è quantificabile in 500,00 – 600,00 euro all’anno, che corrisponde a più del doppio della spesa media annua nazionale che è stata quantificata in euro 253,00, come risulta dal “Dossier Nazionale”, del 15 ottobre 2009, sul Servizio Idrico Integrato, realizzato dall’Associazione Cittadinanza Attiva.

constatato

Che, a fronte di tali esorbitanti richieste di pagamento non si è apprezzato alcun significativo miglioramento dei servizi e, anzi, in molti casi, si è assistito ad un ulteriore scadimento degli stessi;
Che sul sito internet ufficiale della società A.P.S. s.p.a. si proclama, pomposamente, che: “ nei confronti dei clienti, Acque Potabili Siciliane s.p.a. adotta principi di comportamento etico che mirano a mettere in prima linea l’attenzione ai fabbisogni ed alle aspettative dell’utenza ed in particolare si impone di:
rispettare i diritti degli utenti;
non concedere privilegi nei confronti di utenti a scapito di altri;
garantire la continuità del servizi;
fornire sempre notizie corrette e complete;
ascoltare le esigenze dell’utente con la finalità di giungere alla risoluzione delle problematiche”;

ritenuto

Che sia stato, e continui ad essere, alquanto scarso il rispetto manifestato nei confronti degli utenti che, oltretutto, sono costretti a sottoporsi ad estenuanti turni di attesa, che si generano già nelle prime ore dell’alba, presso lo sportello informativo pur di tentare di ottenere la dovuta assistenza;
Che la continuità del servizio non sia affatto garantita, stante il fatto che, spesso, continuano a verificarsi interruzioni del servizio idrico che coinvolgono, ripetutamente, diverse aree urbane e numerose zone del territorio cefaludese;
Che il principio della garanzia della continuità del servizio è stato spesso interpretato nel senso che si è continuato a ‘garantire’ (ma a costi ben maggiori rispetto a prima) l’erogazione di acqua che, in diverse circostanze, presenta una notevole varietà cromatica (che va dal giallo paglierino al marrone scuro, passando per il rosso – aranciato) e che, in determinate circostanze rese note dall’Amministrazione comunale, ha fatto registrare il superamento dei valori massimi consentiti di cloriti e, nel caso dell’episodio della temporanea chiusura delle fontanelle pubbliche, anche la presenza di coliformi fecali;
Che le informazioni fornite ai cittadini risultano essere, spesso, lacunose, contorte e, in più casi, del tutto erronee;
Che il personale destinato a dare assistenza agli utenti risulta essere numericamente insufficiente a garantire un corretto servizio di assistenza;

atteso che

l’Amministrazione comunale aveva sostenuto, prima della cessione degli impianti del Servizio Idrico (avvenuti contro il parere di circa 3.000 cittadini che hanno sottoscritto una petizione popolare e l’unanime parere contrario del Consiglio Comunale), che i cittadini non avrebbero subito alcun aggravio economico rispetto al costo del servizio precedentemente richiesto dal Comune di Cefalù ;
il servizio è svolto pur in mancanza della Carta dei Servizi, divenuta obbligatoria con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27/01/1994;
in data 30/07/2010, l’Assemblea Straordinaria di Acque Potabili siciliane “in seguito ad una comunicazione dell’Autorità d’Ambito che ha considerato risolta la convenzione di gestione ha provveduto alla messa in liquidazione della società, finalizzata all’esercizio provvisorio, in funzione della gestione del servizio pubblico sino alla riconsegna degli impianti”;
considerato
che gli ingenti aumenti tariffari e gli errori di fatturazione stanno provocando, tra i cittadini e gli utenti del servizio idrico, forte preoccupazione e pesanti ricadute sui bilanci familiari già messi a dura prova dalla pesante crisi economica ed occupazionale in atto;
che l’aumento esponenziale delle tariffe, in palese contrasto con le più elementari regole di libero mercato, non trova un serio riscontro nella qualità del servizio, che non è per nulla migliorato, rispetto a quello precedentemente erogato, con tariffe notevolmente più basse, dal Comune di Cefalù;

valutato
insostenibile il protrarsi di tale stato di cose

Condiviso
Il principio dell’acqua come bene comune e diritto umano universale, nonché la definizione del servizio idrico come ‘privo di rilevanza economica’;

interroga la S.V. per conoscere:

1) Quali iniziative intende porre in essere per indurre la società A.P.S. s.p.a. a rivedere ed annullare in autotutela le fatture riportanti dati erronei e non veritieri, al fine di far cessare l’allarme che si è diffuso tra i cittadini ed evitare il sorgere di contenziosi legali;

2) Quali iniziative intende intraprendere per chiedere alla società che gestisce, attualmente, il servizio di procedere alla corretta verifica delle letture idriche, dandone immediata comunicazione ai titolari dei contratti e potenziare il servizio di assistenza al pubblico presso lo sportello informativo di via Aldo Moro;

3) quali iniziative intende adottare nei confronti della Società Acque Potabili Siciliane s.p.a. al fine di ottenere l’applicazione sulle bollette di forme di pagamento dilazionate, al fine di alleggerire nell’immediato il peso economico a carico dei bilanci familiari e garantire il diritto alla rateizzazione che era riconosciuto dal Comune di Cefalù prima della cessione degli impianti;

4) Quali azioni intende porre in essere, anche in sede di Conferenza dei Sindaci dell’A.T.O. idrico 1 di Palermo, per ottenere il ritorno della gestione pubblica del servizio, così come indicato dalla L.R. 12/05/2010 n.11.

Cefalù,06/09/2010

Il Capogruppo
(Rosario Lapunzina)