dal blog di mucignolo
24 Agosto 2010, 02:57 - Giuseppe Aquia [suoi interventi e commenti]
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A Cefalù, siamo certi che la sua fama verrà tramandata ai posteri, e tutti ne ricorderanno le gesta.
-Quel sindaco che ha anteposto la “Partecipazione dei cittadini”;
-che ha anteposto “la ricchezza delle risorse”;
-che ha creato un “Comune” “amico del cittadino”;
-che ha esplorato tutto un paese per “l’Arredo urbano il Decoro la Riqualificazione”;
-che ha buttato alle ortiche un Piano Regolatore;
-che ha messo un “cerotto” su un porto che sprofonda;
-che ha lasciato al buio una meravigliosa ”Rocca”;
-che ha predisposto piani commerciali solo per un lungomare saturo di bancarelle;
-che ha pianificato lo sviluppo dell’uso del territorio;
-che ha prediletto la cultura tenendo chiuso un teatro comunale;
-che si è prodigato per lo sport, permettendo le esibizioni su una ruota, dei motorini
lungo il centro storico;
-che ha portato sostegno alla povera gente con i suoi servizi sociali;
-che ha distribuito, con l’edilizia pubblica, l’accesso ad un’abitazione per la povera gente;
-che ha creato tanta aggregazione tra i giovani;
-che ha creato “un’osservatorio permanente della scuola”;
-che ha saputo distribuire ai privati, beni e servizi pubblici (suolo pubblico, zone blù);
-che ha avuto un’occhio di riguardo per il S.Raffaele-Giglio-tanto da divenirne parte integrante;
-che ha avuto pietà per i morti e ha straordinariamente manutenuto il cimitero;
-che ha amato la frazione di S. Ambrogio;
-che ha saputo tenere alto il nome di Cefalù tra tutti i paesi madoniti;
-che ha regalato l’acqua del suo popolo a forti poteri;
-che ha contribuito a rendere una giungla selvaggia Cefalù;
-che è saltato da un ramo all’altro della pianta del potere, per assicurarsi un penoso
fallimentare galleggiamento;
-che offre le mura, del suo regno, per rimpinguare le casse bucate dalla gioia del passato;
-che si crogiola nella assoluta inerzia amministrativa;
-che ha tramortito un paese;
-che, strappato un “si” alla sposa, per carpirne l’eredità, si è dileguato;
-che non è mai sceso dal suo trono per guardare in faccia anche il più umile dei suoi elettori
-che ha scritto il “Codice delle Regole”:” Poiché amministrare significa gestire i beni comuni nell’esclusivo interesse della collettività senza privilegiare alcuno a danno di altri occorre amministrare con trasparenza, legalità, con capacità di mediazione, di creatività e di sintesi politica, favorendo la partecipazione e la valutazione dei cittadini etc..etc…”;
-che ha indetto numerosi “Refendum popolari” per conoscere l’opinione dei cittadini;
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Quel sindaco attorniato da consiglieri, corresponsabili spettatori, che lo hanno sorretto, per ridurre un paese così come appare agli occhi di tutti;
Quel sindaco che aspetta ancora la sua ultima penosa sfilata dietro una processione;
Quel sindaco che ha assistito ad un aspro richiamo del Vescovo e che ha fatto orecchie da mercante;
Quel sindaco che avrebbe dovuto deporre la sua fascia, ormai troppo “pesante” per sé e per i suoi viciniori, ai piedi del Vescovo, appena finita l’omelia;
Quel sindaco che tutti dimenticheranno, o forse quel sindaco, che finito il proprio penoso mandato, farà esclamare a tutti: “Finalmente era ora”!
Chiuda bene in una cripta cinismo e narcisismo. Prima guardi bene nella sua coscienza e se questa le permetterà di farlo, allora continui pure con il suo “reame” nell’allegro viaggio, rivelatosi catastrofico per tutto un paese.
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-Cefalù ……riprenditi le chiavi del tuo splendore. Non consegnarle mai più nelle mani di coloro chi ti hanno promesso il cielo, regalandolo a loro stessi, riservandoti solo cenere.
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