NO AL RICATTO OCCUPAZIONALE IN CAMBIO DELL’AUMENTO DELLE TARIFFE!

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"Libera Acqua" Comitato Civico
Premesso che:
- la nomina dei commissari liquidatori, da parte di APS SPA, non significa che la società sia effettivamente liquidata ma che la “mossa” sia invece una forte pressione “politica” per ottenere alcuni risultati immediati, altrimenti non raggiungibili, quali : o l’ulteriore aumento delle tariffe, o la rimodulazione e ricontrattazione del costo dell’acqua all’ingrosso venduta da Siciliacque SPA, o la gestione e la disponibilità immediata dei consistenti finanziamenti pubblici per gli investimenti,o l’accordo per la fusione tra APS SPA ed AMAP SPA per far economie di scala che abbattono i costi ma non abbassano le tariffe;

- la minaccia occupazionale per i dipendenti di APS SPA non deve essere una leva utilizzabile da parte della società di gestione del SII : la Provincia di Palermo e la Regione Siciliana devono garantire i lavoratori in caso di effettiva liquidazione di APS SPA;

- condividiamo l’azione di verifica dell’Assessorato dell'Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità sullo stato degli investimenti negli ATO idrici che sono stati assegnati a gestori privati o misti: è la giusta via per l’applicazione dell’articolo 49 della finanziaria regionale;
- se vi sono delle responsabilità vanno ricercate e sanzionate senza alcuna possibilità chel’eventuale danno arrecato sia pagato dai Cittadini.

Riteniamo grave che :

o la società APS SPA non riesca a garantire la fideiussione di circa 10 milioni di euro prevista della convenzione di gestione, sottoscritta dalla stessa, e che voglia ridurla a soli 2 milioni di euro circa, pari al 10% del fatturato desunto dal bilancio della società nell’anno 2009, per soli tre anni o si vogliano ulteriormente aumentare le tariffe a discapito dei Cittadini e in assenza di investimenti e con miglioramenti del servizio discutibili o che il presidente dell’ATO 1 Palermo Giovanni Avanti non convochi immediatamente la Conferenza dei Sindaci dell’ATO 1 Palermo permettendo ai Sindaci di esprimersi sull’avvenuta risoluzione della convenzione di gestione ai sensi dell’articolo 37 comma 2.
o che AMAP SPA nell’applicazione del nuovo piano tariffario con la revisione della quota di servizio abbia ottenuto insperati vantaggi finanziari, senza alcun investimento o reale miglioramento del servizio, a danno dei Cittadini;

I tempi sono maturi :
o dopo i colpi di mano dell’applicazione, per tutti gli Utenti, delle tariffe in maniera retroattiva,
o l’applicazione della quota di servizio per singolo Utente e non per singola presa,
o il mancato decollo del miglioramento del servizio, nonostante siano passati due anni, che è rimasto inalterato se non peggiorato per gli aspetti commerciali per mandare a casa l’APS SPA.

Se APS SPA credeva di “colonizzare” la Provincia di Palermo senza avere la forza finanziaria necessaria, puntando principalmente sui finanziamenti pubblici e sull’approvazione di un esosa tariffa, ha sbagliato di grosso.

E’ tempo che i Sindaci, rappresentanti dei Cittadini, si facciano carico della fuoriuscita di APS SPA e che la gestione torni in mano pubblica con le gestioni in house. E’ necessario che l’ARS affronti il “vuoto” legislativo al più presto regolamentando la materia della gestione dell’acqua (potabile per uso civile, agricolo, industriale ed altri usi) e prevedendo una forte autorità di controllo che abbia poteri sanzionatori e di accertamento molto efficienti e immediati. La proposta di legge d’iniziativa popolare potrebbe essere una buona base di partenza.

Liberacqua Comitato Civico