Consiglio Comunale del 15 giugno 2010

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Presenti 12 - assenti Rasa, Brocato, Barranco, Messina, Coco (Calabrese, Genovese e Noto sopraggiungeranno poco dopo)

Lapunzina, stante la scadenza per il riconoscimento del distretto turistico chiede, a nome del suo gruppo, il prelievo del Punto .

Messa ai voti la proposta passa all’unanimità.

Il Presidente legge Il punto prelevato:

oggetto: Approvazione statuto, regolamento di funzionamento, regolamento d’uso del marchio “Distretto turistico Cefalù-Madonie “.
Dà quindi lettura della proposta deliberazione.

Lapunzina
Chiede, senza vena polemica, come mai questa sera è assente l’assessore Patanella in quanto egli ha seguito tutto l’iter del distretto turistico, partecipando a tutte le riunioni, tenendo tutti contatti con gli altri comuni e ha persino partecipato, in assenza del sindaco, all’ultima riunione del 3 giugno presso il Sea Palace, dove io stesso ero presente come uditore.

Corsello spiega che l’assenza è dovuta a motivi professionali che lo hanno trattenuto a Palermo.
Per quanto può servire, io sono qui in rappresentanza dell’amministrazione. L’amministrazione tuttavia condivide perfettamente tutto l’operato dell’assessore Patanella.

Mangano
Informa che l’assessore Patenella è stato trattenuto a Palermo da un lutto in famiglia. Ciò nonostante si è reso disponibile a farsi accompagnare a Cefalù qualora il Consiglio avesse ritenuto la sua presenza indispensabile.

Corsello invita l’aula, in considerazione anche della sensibilità manifestata dal Consiglio nel prelevare il Punto - data la imminente scadenza -, a procedere comunque nei lavori, dal momento che l’amministrazione, da lui rappresentata, assume in toto la proposta di deliberazione elaborata dall’assessore Patanella.

Il Presidente informa che manca il parere della Commissione perché i tempi sono stati così stretti che non è stato possibile produrlo in tempo, per stasera, non per colpa della Commissione.

Liberto, per chiarimento
La Commissione si è riunita ieri mattina per discutere la Delibera che stiamo trattando, naturalmente non si è potuto andare avanti perché il numero legale non c’era. Genovese - che doveva consegnare dei lavori - ha espressamente telefonato per dire che non poteva essere presente, giustamente gli altri non hanno consentito di ottenere il numero legale per potere trattare la Delibera in questione.

Il Presidente informa che c’è invece il parere dei Revisori dei conti e che esso è favorevole. Il Presidente chiede se qualcuno desidera intervenire.

Lapunzina
Io non so se leggeremo lo Statuto e il Regolamento, però un minimo di discussione sulla vicenda dobbiamo farla, anche lamentandoci con l’Amministrazione per i tempi con cui questa Delibera arriva qui in Consiglio comunale. Siamo al 15 giugno, oggi è scaduto il termine per la presentazione della domanda di Riconoscimento dei distretti turistici presso l’Assessorato al Turismo della Regione siciliana. Diversamente dai comuni dove sono stati rinnovati i sindaci e i consigli comunali, noi non abbiamo nessuna giustificazione se non quella dei soliti ritardi che questa Amministrazione, purtroppo, pratica da tempo. È stata trasmessa sì, dal Segretario generale, il 28 maggio ma mancava il parere del Collegio dei revisori. Questo dispiace perché poi capita che l’argomento non può essere affrontato con la dovuta serenità ed il dovuto contributo di tutti. Accettiamo le ragioni dell’assenza dell’assessore Patanella, ma la sua presenza era importante per sapere come si erano svolti gli incontri con gli altri comuni.

Prima di tutto devo dire cos’è il Distretto turistico. Il Distretto turistico parte da una legge del 2005, che con il superamento dell’A.P.T., delle A.S.T. (che sono state soppresse dalla stessa legge), prevede un nuovo modo di fare turismo: una aggregazione dei territori e dei comuni ma con la presenza dei privati. Nel nostro caso, noi andiamo in deroga agli standard previsti dal Decreto di attuazione del distretto turistico, pubblicato sulla gazzetta del mese di aprile, perché gli standard per costituire un Distretto turistico sono, oltre a quello dei 7.500 posti letto (che noi assicuriamo tra i tutti comuni che fanno parte del Distretto stesso) anche quello della popolazione (150.000 abitanti). Noi arriviamo ad una popolazione di 140.000 abitanti! Andiamo in deroga rispetto a questo parametro perché utilizziamo una norma dello stesso Decreto che dice: i soggetti, in deroga alle prescrizioni di cui all’articolo tre, vengono riconosciuti purché dimostrino di aver attivato processi aggregativi, ed ogni altra utile iniziativa, al fine del raggiungimento dei predetti requisiti, con l’obbligo in capo agli stessi di accertare, eccetera eccetera...

Noi abbiamo già in atto questi “processi aggregativi”, in capo alla Sosvima che si è occupata dei PIT, dei Prust, negli anni scorsi, e che si sta occupando ora dei fondi europei 2007/2013; per questo andiamo in deroga con una popolazione di soli 140.000 abitanti rispettando però il parametro dei posti letto.

Come avete letto in queste settimane e anche ascoltato dalla voce del Presidente, i comuni che fanno parte del Distretto, oltre Cefalù, sono quelli che fanno riferimento alle Madonie ed alla valle di Imera. Sono comuni contigui - come è previsto nel Decreto - e dello stesso ambito territoriale. Nella riunione del 3 giugno, tra le cose decise, c’è stata l’apertura ai privati per l’acquisto delle quote (la scadenza è stata fissata al 19 maggio); poi il Piano di sviluppo turistico (quello di cui stasera ci doveva parlare l’assessore Patanella), quindi il Rappresentante legale del Distretto, la sede del Distretto, e la sua denominazione.
Nello Statuto - che stasera andiamo ad approvare - troviamo genericamente la denominazione “Cefalù-Madonie”, la denominazione che è stata decisa invece, nella giornata del 3 giugno, è: “Cefalù e parco delle Madonie e dell’Imera”. Per quanto riguarda invece il Legale rappresentante, ci sono state più proposte su un unico nome: un albergatore di Cefalù, scelto momentaneamente come Legale rappresentante per il riconoscimento del Distretto, cioè come “Mandatario” in questa fase iniziale. Noi ci auguriamo che questo Mandatario venga confermato successivamente, anche dopo la costituzione del Distretto, perché se il Legale rappresentante sarà un albergatore di Cefalù per noi può essere solo ragione di soddisfazione. Infine, ascoltando anche un suggerimento che io in quella sede ho dato all’assessore Patanella, l’assemblea ha accettato, come sede del Distretto, il castello del barone Bordonaro.

Su questo voglio spendere due parole approfittando anche della presenza del vicesindaco.
La sede del castello Bordonaro potrà diventare realmente sede del Distretto turistico soltanto quando venga celermente attrezzata; con il fondi dello stesso Distretto per quanto riguarda i servizi tecnici: linee telefoniche ecc., ma, per quanto riguarda la struttura - attualmente in totale abbandono - io mi auguro che l’amministrazione comunale, anche utilizzando il personale dello stesso Comune (se non bastasse, anche con qualche altra piccola spesa), possa riuscire a riportare di nuovo il castello Bordonaro ad un minimo di decoro, per far sì che non sopravvengano scelte diverse.
Già qualcuno ha fatto riferimento al fatto che il castello Bordonaro si presenta in cattive condizioni. Mi auguro che ci sia uno sforzo - nonostante le scarse risorse - da parte del Comune di Cefalù, per presentare nel dovuto modo questa sede in modo che possa essere confermata.

Voglio inoltre precisare che al distretto hanno già aderito oltre duecento privati, ma successivamente alla costituzione e al riconoscimento (da parte della Regione), anche altri soggetti potranno partecipare, acquistando quote.
Il 3 giugno, a proposito di quote, è stato deciso che i comuni - che in un primo momento avevano manifestato l'intenzione di acquisire 25 quote per un totale di € 5000 - , partecipino con l’acquisto di sole cinque quote, per un ammontare complessivo di € 1000. Anche la Provincia ha reso pubblica la sua adesione con l’acquisto di 25 quote per un ammontare di € 5000.

Cosa dire? Speriamo che vada tutto bene perché questa è una scommessa. Dopo anni che non si faceva una legge sul turismo, nel 2005 ne è stata fatta una che cambia completamente l’organizzazione del soggetto attore (come Azienda è rimasta solo quella di Taormina), superando la logica delle Aziende provinciali, con l’incontro Pubblico-Privato, per sostenere attività e processi di aggregazione e di integrazione, attuare interventi per la qualificazione dell’offerta, istituire punti di informazione e di accoglienza, promuovere il marketing, promuovere le strutture ricettive, e infine coordinare i comuni nella offerta dei cartelloni estivi. Questo può essere fatto senza nessuna difficoltà in quanto i Distretti turistici, riconosciuti, avranno la possibilità di attingere a finanziamenti della regione e anche della Comunità europea.

Partiamo, secondo me, col piede giusto per il fatto che Cefalù resta centrale - e doveva esserlo - in quanto abbiamo tantissimi posti letto che mettiamo a disposizione del Distretto. Partiamo con altri due punti favorevoli importanti: quello del Presidente (in questo momento soltanto “mandatario” ma ci auguriamo che venga confermato), e la sede. Cefalù può diventare - e deve esserlo - la sede ed anche il luogo propulsivo dell’attività del Distretto. Il Distretto dovrà ruotare attorno alle attività che fanno capo al circolo. Per fare questo però c’è bisogno che Cefalù si attrezzi e capisca finalmente che l’unica fonte di guadagno, l’attività primaria, è il turismo; noi dobbiamo risolvere problemi quali quelli della vivibilità del paese (fino a questo momento non risolti e che vanno portati a soluzione al più presto possibile), dei servizi, della pulizia e dei parcheggi (utilizzando anche delle aree pubbliche o private ma “parcheggi” che possono veramente svolgere questo ruolo basta con la improvvisazione giornaliera. Ma ve ne sono anche altri di grossi problemi; uno di questi giorni, ho avuto modo di parlare con un dirigente della Aps che mi diceva che a partire dal mese di luglio non riusciranno a smaltire tutte le acque che arrivano al depuratore perché questo “non ce lo potrà fare”! Come anche l’anno scorso, buona parte delle acque vanno a finire a mare senza che siano depurate (ci mettono soltanto del cloro ). Ci sono orari in cui il depuratore non riesce a trattare tutta l’acqua in arrivo. QGia' l'anno scorso è succeso e con una nota la società A.p.s. ha informato tutte le istituzioni di controllo. Quest’anno la situazione sembra sarà ancora più grave per l’accresciuto numero di nuovi insediamenti, attività e alberghi.
Per noi fare parte del Distretto turistico - ed avere le carte in regola -, dobbiamo risolvere alcuni problemi essenziali: il traffico, i servizi, la pulizia del paese, il decoro, la vivibilità. E’ da quel momento che noi potremo accompagnare il processo di costituzione di un organismo come il distretto turistico, con le carte veramente in regola. Avere le carte “in regola” significa anche dare la possibilità al turista di “parlare bene” di Cefalù.

Mangano
Credo che l’intervento svolto da Saro sia stato abbastanza esaustivo. Mi piace iniziare da una frase appena pronunciata: “speriamo che vada tutto bene“. Perché non c’è dubbio che il problema non è con quale piede stiamo partendo ma è proprio nella “costituzione” dei distretti turistici. Voglio spendere due parole tranquillamente su questo, cioè su questa struttura che non si sa bene più che cosa sostituisca.
Noi avevamo una organizzazione turistica pubblica che nel tempo è andata dispersa. Ormai forme di organizzazione turistica pubblica non ne esistono più perché c’è la moda della questione “anche del privato all’interno”, il quale deve controllare fra l’altro (una delle attività è quella di “controllo”), la gestione delle attività turistiche. Purtroppo la legge dice che questo il controllo sarà effettuato dai distretti turistici stessi, i quali daranno la “qualificazione” pure agli alberghi, alle nostre strutture (quello che veniva una volta dato dall’Azienda di soggiorno e turismo: le stelle). Cioè la certificazione di qualità sarà fatta “dal privato per una attività privata”!
Comunque questa è una mia dissertazione su una legge che non ha mai condiviso e che continuo a non condividere, però siccome i distretti turistici così sono stati previsti per legge è a questi che dobbiamo fare riferimento “ab torto collo”; questa è la situazione, e da qui dobbiamo partire.
Io spero che una volta che questo Distretto parte, ogni Comune - che fa parte del Distretto - e soprattutto il nuovo Consiglio di amministrazione, col suo Presidente, riescano a far decollare un territorio che omogeneo non è. Purtroppo i distretti sono stati creati in funzione del numero degli abitanti e del numero dei posti letto. Non si è più tenuto conto della omogeneità del territorio o della diversificazione dell’offerta in un territorio omogeneo. Però questa è la situazione, e da qui dobbiamo partire! Speriamo che vada tutto bene. Stiamo partendo col piede giusto, per quanto ci compete, speriamo che, con l’andar del tempo e con la precisazione di alcuni contenuti della normativa, si riesca a portare sui nostri territori un effettivo sviluppo, una migliore qualificazione; oggi è francamente abbandonato a se stesso.
Credo che bisogna esprimere un voto sulla costituzione del Distretto; noi voteremo favorevolmente.

Franco
Non voglio aggiungere nulla agli aspetti procedurali e normativi che sono stati evidenziati, però voglio sottolineare alcune cose che credo stiano particolarmente a cuore non soltanto al sottoscritto ma ritengo anche a molti cittadini. Anzitutto direi che dispiace dovere esaminare una “costituzione di Distretto turistico” in termini così ristretti di tempo, quando a mio giudizio lo spirito con cui sono stati proposti i Distretti turistici era di tutt’altro genere, cioè prevedeva un coinvolgimento quanto maggiore possibile dei cittadini, delle associazioni; non soltanto un rapporto, come purtroppo la politica del nostro tempo ci sta abituando, tra politici e privati imprenditori.
Ritengo che questo sia frutto più che altro di una mentalità che inquina la politica ed anche l’imprenditoria del nostro tempo, costituendo un rapporto preferenziale - ed “esclusivo”, in alcuni casi - che certamente nuoce al Sistema della stessa economia e della rete sociale nel quale si innesta, perché poi in realtà molto spesso le strutture che vengono costituite tra pubblico e privato risultano ad uso e consumo esclusivamente delle clientele politiche e del profitto del privato. Mi auguro ovviamente che non sia questo il risultato finale del Distretto turistico di Cefalù o di qualsivoglia altro sito.
Conoscendo lo spirito ed il senso che ha animato la legge regionale del 2005, ritengo che il legislatore abbia voluto soprattutto promuovere quella che è in Sicilia è la più stantia cioè l’iniziativa privata, ed inoltre il coinvolgimento di tutte quelle realtà locali che possono entrare in rete e fare aumentare la qualità della offerta turistica.
Ritengo che sia una grande vittoria a quella del superamento delle aziende provinciali e di soggiorno e turismo, ormai ridotti ad dei carrozzoni clientelari di politici che venivano riciclati, dopo essere stati trombati alle elezioni, riproponendoli come Commissari.

Sarebbe stato interessante discutere, visto che si parla anche di requisiti minimi per la partecipazione, anche di un ampliamento del Distretto turistico. Insostanza il nostro coincide con un territorio che ha imparato, ahimè a dialogare solo all’interno, e direi “soltanto tra politici” di questo territorio: Cefalù, Termini e Madonie. Ritengo che avrebbe potuto essere opportuno considerare un ampliamento di questo Distretto turistico a realtà che fanno parte comunque della storia e della cultura del nostro territorio, come sono quelle dei Nebrodi, per esempio.
Un ampliamento a Santo Stefano di Camastra, alla zona della valle dell’Aleso e di Mistretta, avrebbe potuto sicuramente costituire un’ampliamento delle possibilità e della diversificazione della offerta, potendo contare su aspetti che purtroppo al nostro territorio mancano, come può essere il patrimonio di conoscenze ed esperienze che viene da Santo Stefano di Camastra. Certo c’è Collesano che però è tutto da rilanciare in un certo senso. Bisogna puntare soprattutto sulla qualità di questo Distretto turistico. Ritengo che sia fondamentale entrare in rete con l’umiltà di chi, riconoscendo un ruolo di primo piano a se stesso - come dev’essere per Cefalù -, sa tuttavia nutrirsi delle ricchezze che vengono dal territorio. Sappiamo bene che Cefalù può offrire molto al territorio della Madonie e della valle dell’Imera, ma sappiamo pure che il territorio delle Madonie e della Valle dell’Imera può offrire moltissimo a Cefalù stesso. Ritengo quindi sia fondamentale, in quest’ottica, che venga promosso ogni genere di iniziativa per un coinvolgimento quanto più ampio possibile di tutte le realtà - al di là di quelle istituzionali che si trovano nelle Madonie - costituite da cittadini consapevoli dell’essere parte di un Distretto turistico.
Ritengo che sia un notevole riconoscimento, per Cefalù, la denominazione e la indicazione della sede, ma anche una grande responsabilità: quella di non fallire l’impegno che prendiamo questa sera, che è quello che questa Amministrazione, questo Consiglio comunale, siano all’altezza del ruolo riconosciuto a Cefalù, e possano individuare ogni tipo di strategia, ogni tipo di energia utile a che si crei questa rete, questa crescita reciproca utili a tutti i soggetti costituenti il Distretto.
In particolar modo mi associo a quello che dichiarava il mio capogruppo sulla indicazione della persona che è stata chiamata, a guidarlo. Voglio sottolineare il fatto che è stato scelto soprattutto per la esperienza ecologica e comunque di promozione dell’ambiente; una delle più grandi risorse di questo distretto turistico è proprio l’ambiente, il contesto ecologico nel quale è inserito. In funzione di ciò, si deve prendere un impegno straordinario per la valorizzazione del turismo sostenibile, di un turismo, tra l’altro, che non pesi sul maggiore dei paesi o sui maggiori paesi del Distretto ma che venga distribuito in un’ottica, appunto, “di sistema” e non di accaparramento economico, e che inoltre e soprattutto venga garantita la vivibilità.
La cosa che mi preoccupa maggiormente è quella della partecipazione dei cittadini, della consapevolezza dei cittadini di aderire a un Distretto turistico. Credo che sia fondamentale per la Amministrazione comunale di Cefalù, e per le amministrazioni comunali dei paesi che vanno ad aderire, la ricerca di un metodo di coinvolgimento che faccia rendere conto ogni cittadino cittadino di avere una responsabilità.
Non è possibile inoltre che i nostri paesi si presentino in condizioni igieniche pietose, in condizioni di degrado, in condizioni in cui debbono essere notate, per prime, le cataste dei rifiuti piuttosto che le bellezze di cui meniamo vanto.
Ancor prima di esprimere gioia e compiacimento, vogliamo vedere il Distretto all’opera; vogliamo vedere se ci saranno risultati concreti, se veramente sarà superato l’enpass dei decenni nei quali il turismo siciliano ha vivacchiato di rendita su alcune realtà che hanno “tirato”, subendo passibamente la concorrenza aggressiva delle altre realtà del Mediterraneo.
Il Distretto non è certamente la panacea di tutti i mali, non è il metodo perfetto con il quale valorizzare il turismo nella nostra regione; sono convinto che ci sono ancora molte cose da fare sul piano infrastrutturale, sul piano della visibilità dei nostri paesi, sul piano della promozione delle energie giovanili e soprattutto dell’imprenditoria giovanile e di tutto quello che ruota intorno a un turismo veramente innovativo e al passo con i tempi del terzo millennio. Ritengo che ci sia la possibilità di lavorare con maggiore forza, se ci mettiamo insieme, se quindi lo spirito è quello giusto. Ci siano anche delle scelte da fare, in maniera dura e forte, se vogliamo che la nostra immagine turistica sia apprezzata; e, mi riferisco in particolar modo non solo alla problematica della raccolta della immondizia (sulla quale bisognerebbe essere tutti quanti più severi), ma mi riferisco - per fare un esempio molto banale - alla individuazione delle aree di sosta dei Camper. Potendo gestirle “in sistema” con altri paesi credo si possa risolvere una volta per tutte un problema che a Cefalù è molto sentito. Ho fatto soltanto un esempio perché se ne potrebbero citare decine di problematiche di questo, e di altro tipo, che potrebbero essere risolte all’interno di questo “sistema” . Esso non è un Consorzio, è un distretto, nel quale ognuno porta e ricava qualcosa.
Ritengo che il primo obiettivo sia quello di far vivere meglio i nostri cittadini e soggiornare meglio coloro che ci vengono a visitare.

Calabrese
Penso che quella di stasera sia una di quelle belle pagine di storia che questo Consiglio comunale va a sottoscrivere. Dico questo perché, in un momento in cui si vivono gli effetti negativi di una congiuntura economica internazionale, pensare di potere mettere in campo più forze convergenti pubbliche e private non può che essere positivo.
Non posso che condividere quanto già espresso dai colleghi consiglieri comunali che mi hanno preceduto e cioè che, per l’ennesima volta, questa Amministrazione comunale arriva, per varie vicissitudini, in “limine litis” o in “calcio d’angolo” - visto che siamo in tema di mondiali. Questo è chiaramente un motivo che ci spinge ad una piccola riflessione. Penso che se queste sono le premesse, il nostro Ente forse non parte con il piede giusto. Non parte con il piede giusto perché arrivare in ritardo, o quasi in ritardo, ad un appuntamento così importante sarebbe stato un danno enorme per la nostra collettività tutta. È chiaro che, nell’ambito del Distretto turistico, il nostro Ente non può vivere - come ha fatto in questi ultimi decenni -, di rendita e cioè di un turismo fatto semplicemente da ciò che il nostro buon Dio ha dato alla nostra collettività; sul terreno della promozione turistica, negli ultimi anni, questo Ente purtroppo è stato parecchio latitante. E, mi pare che le premesse, anche per la stagione estiva 2010, non siano delle migliori; anzi vanno in linea con quanto è già accaduto negli ultimi anni. Questa riflessione, amara, tuttavia deve servire da punto di partenza per un miglioramento; un miglioramento che deve vedere Cefalù protagonista del Distretto turistico. Cefalù non si può accodare alle decisioni di altri comuni, non per campanilismo ma perché Cefalù ha una storia da rispettare, ha una storia da onorare e deve farsi promotore, deve essere il motore principale del Distretto turistico. Per fare tutto questo il Comune di Cefalù è chiaro che deve dare lustro alle proprie bellezze, cercare di migliorare quei servizi che già ci sono e di crearne altri. Chi per esempio non ha potuto notare lo stato di assoluto abbandono in cui versa il nostro lungomare? Sappiamo benissimo che il nostro lungomare è il biglietto da visita, per il turista. Cefalù non può permettersi di avere un lungomare nello stato in cui si trova: pericoloso anche per le sole passeggiate dei nostri bambini; non è possibile presentare ai cittadini, che passeggiano sul lungomare, una situazione come quella che vi troviamo ormai da anni. Da anni, purtroppo, si sono fatti solo rattoppi delle ringhiere, rattoppi dei marciapiedi: non c’è stato mai un serio progetto di rilancio del lungomare. Non possiamo presentarci in un Distretto turistico con un lungomare che, praticamente, non esiste più! Cefalù deve presentarsi con dei servizi di qualità! Come non parlare dei parcheggi. Non possiamo pensare di fare turismo e destagionalizzare l’offerta quando poi non diamo al turista la possibilità di trovare un parcheggio per il proprio veicolo. L’Amministrazione dovrebbe intestarsi una battaglia grandissima: quella di recuperare il Parco ferroviario. Il mio gruppo consiliare, Pdl-Sicilia, sarà accanto a chi voglia portare avanti questa battaglia. Quella è un’aria strategica, è un’area che Cefalù non può farsi scappare; adesso bisogna costruire i primi tasselli per ridare alla città un’area che possa consentirle di volare alto.
Cefalù, in questo momento, si trova ad un bivio: da un lato, la strada che sta già percorrendo (e che porta inevitabilmente ad un annegamento), oppure una inversione di tendenza, una inversione di tendenza che vede questa città, questa Amministrazione proporre soluzioni che siano in linea con l’immagine che Cefalù deve avere nel mondo; ciò è di fondamentale importanza, per una cittadina che voglia ancora aspirare ad avere una vocazione turistica. Di turismo sin’ora abbiamo vissuto solo e soltanto di rendita, grazie alle nostre bellezze naturalistiche, e grazie anche allo sforzo di tanti operatori turistici che fanno tantissimo per promuovere il loro prodotto e quindi indirettamente anche la immagine della città in cui operano.
Andiamo a cercare i soldi ovunque, andiamo a cercare soluzioni alternative come un progetto di finanza, andiamo a bussare alle porte di chicchessia ma Cefalù questa battaglia, questa Amministrazione se la deve intestare. Ripeto, laddove questa Amministrazione dimostrerà di dare veramente corso ad una svolta di tendenza, avrà sicuramente il plauso del mio gruppo consiliare, e avrà anche un supporto per le vere progettualità per Cefalù. Progettualità che ahimè, signor vicesindaco, attualmente noi non vediamo. Quindi, sulla base di questo, la invitiamo, sulla spinta e sulla scia di questa cosa molto bella che è il Distretto turistico, affinché Cefalù possa dare rilancio alla propria immagine, dando servizi di qualità, intanto ai cittadini e poi, evidentemente, a tutti gli ospiti. Non possiamo permetterci di avere una cittadina, con quasi 15.000 abitanti (che diventano poi anche 60 o 70.000) assediata letteralmente dalle auto, che non permettono né di respirare un’aria salubre, né tantomeno di dare un servizio, dovuto, ai nostri turisti.

Corsello
Sento di dover fare una brevissima replica per rispondere ad alcune cose che sono state dette. Innanzitutto desidero ringraziare i consiglieri che sono intervenuti, perché hanno consentito lo svolgimento di un dibattito compiuto e sereno su un argomento importante quale quello di questa sera, che non è un argomento che di “una parte”; “la parte” di questa sera è Cefalù. Credo che il dibattito del Consiglio comunale di questa sera non ha subito fraintendimenti e infingimenti legati a fazioni o a parti politiche; è stato un dibattito sano! Devo in particolar modo ringraziare la “relazione istituzionale” fatta dal consigliere Lapunzina - che condivido interamente -, che ha inquadrato perfettamente la tematica del Distretto turistico, partendo proprio dal significato di questa nuova sovrastruttura. La legge 2005, istitutiva del distretto turistico, ha ridisegnato la politica turistica in Sicilia. E, come tutte le cose della nostra regione, i disegni vengono convertiti in azioni concrete a distanza di anni (e quindi una idea che viene inserita in una legge del 2005 poi si concretizza in un atto che viene posto in essere cinque anni dopo, nel 2010), quando si parla di turismo si rischia di dover parlare di tutto. Chiaramente, in una città come la nostra - che fa della “rendita del nome a livello mondiale e della cultura del turismo” il proprio “assist” indispensabile - evidentemente, non si può non parlare di tutte le disfunzioni che ci sono - e che purtroppo ci sono -, dalla pulizia ai parcheggi, dalle aree di sviluppo alla necessità di servizi, dal lungomare (che è la tragedia più grande che c’è)...

Chiaramente noi queste deficienze non possiamo nasconderle. Perché purtroppo ci sono. Il modo è il nodo da sciogliere, è il come affrontare e il come risolvere le questioni.
Il Distretto turistico, per come è strutturata la legge, è una sinergia reale fra il pubblico e il privato. La struttura del Distretto turistico di Cefalù e dei Parchi delle Madonie e dell’Imera, ha voluto, nella sua Governance (che è stata approvata nella riunione del 3 giugno), ha voluto avere una maggioranza dedicata alle strutture private.
E, questo è, secondo noi, un fatto importante - che si è scelto con coraggio e con, secondo me, lungimiranza, di affidare a chi delle politiche del turismo trae i propri benefici e offre i propri investimenti, la linea guida della maggioranza della gestione del Distretto turistico.
Questo Distretto che noi stasera stiamo approvando avrà una maggioranza di quote affidate a privati, sono oltre 200 i privati che hanno deciso di prenotare, tra virgolette, quote di questa struttura. E, evidentemente, la presenza preponderante dei privati è, secondo noi, una garanzia di efficienza e di funzionamento della struttura del Distretto turistico.

Andando velocemente a toccare i vari altri punti.

Per quanto riguarda la problematica del Depuratore.
È di ieri mattina la riunione che si è svolta, a Palermo, alla Provincia, in cui si è definito finalmente l’iter relativo all’impianto - al secondo impianto - di depurazione della nostra città: il depuratore di Torre tonda, che è stato potenziato dalla Provincia e che sarà realizzato, pare, a brevissimo. È un impianto che evidentemente andrà a risolvere i problemi - o gran parte dei problemi - della nostra città. Quanto ha dichiarato stasera il consigliere Lapunzina (che gli è stato riferito da un dirigente della Aps), è di una gravità senza limiti e non può essere (e il consigliere Lapunzina lo sa bene; sono certo che condivide le mie parole), non può essere assolutamente fatto passare sotto silenzio. Se l’impianto di depurazione di Sant’Antonio, l’attuale depuratore, non funziona come non ha funzionato negli anni passati, si interviene, si interviene massicciamente con ogni mezzo ma giammai si può consentire o tollerare o autorizzare l’apertura del rubinetto dello sbocco a mare dei liquami, incondizionato. Questa è una cosa su cui noi, come Amministrazione, vigileremo attentamente perché un fatto del genere è una “ipotesi di reato” che noi non consentiremo che possa passare sotto silenzio. E chi ha le responsabilità di tutelare la salute dei cittadini, la salute del nostro mare, questa responsabilità deve evidentemente assumersela sino in fondo. E quindi, come ha fatto l’Ente comune, negli anni passati - quando l’impianto andava evidentemente in tilt -, intervenendo in via di urgenza, allo stesso modo, la Aps dovrà garantire la stessa tutela, in via di urgenza, che il Comune, negli anni passati, ha assicurato!

Per quanto riguarda il Castelllo Bordonaro.
Il Castelllo Bordonaro ha perso nel recente passato. Era, un anno fa, il centro della attività dei PIST, dei Pit, dei Prust; era un centro propulsore delle Madonie, vi era la presenza di Sosvima che quotidianamente si curava del funzionamento di quella struttura. Oggi, purtroppo, registriamo un arretramento anche su questo piano.
E, però, lo sapete bene, lo sapete tutti, qualche settimana fa, per iniziativa di questa Amministrazione - che ha voluto riaprire il castello Bordonaro, che ha fatto una serie di incontri con alcune associazioni (e in primis, con l’Archeo-club) per insediare, all’interno del castello Bordonaro, alcune di queste associazioni che vorranno, volontariamente e gratuitamente, collaborate per riutilizzazione la riapertura della struttura. La scelta di insediarvi la sede del Distretto turistico è rivolta proprio nella direzione di ridare vita a questa importante infrastruttura che la nostra città ha la fortuna d’avere. Noi riteniamo che anche questa scelta possa essere una scelta azzeccata, proprio perché è baricentrica! L’ufficio Patrimonio ha già predisposto una perizia.
Avete visto oggi, già, nelle scarpate di Cefalù, che sono iniziati i lavori di decespugliamento che comprendono anche gran parte del castello Bordonaro.
Dottore Noto, personalmente sono tra coloro che ritiene che la scelta di privare il castello bordonaro del mezzadro, sia stata una scelta sbagliata; perché la presenza di soggetti che vivevano e lavoravano all’interno di quel fondo e traevano sostentamento per la propria famiglia, all’interno di quella struttura, era una garanzia per la tutela anche di quell’area, importante - anche dal punto di vista paesaggistico - che invece, purtroppo, oggi è sostanzialmente abbandonato per effetto del fatto che nessuno vi coltiva più.

Per quanto riguarda i parcheggi.
L’amministrazione comunale ha inserito, all’interno del nuovo strumento urbanistico, l’individuazione di tutta una serie di parcheggi, partendo dalla linea guida che è caratterizzata proprio dal recupero dell’area, che sarà dismessa, della linea ferroviaria. Vi è un problema tecnico, nel senso che il progetto definitivo delle Ferrovie prevede che non tutta l’area ferrata, dismessa, possa essere utilizzata; nel senso che “la nuova linea” utilizzerà, in contrada Ogliastrillo, una piccola parte dell’attuale percorso. Questo, di fatto, impedisce tout-court la riutilizzazione dell’intero percorso!
Ma è allo studio, nel nuovo Piano, evidentemente, una Variante che potrà consentire, comunque, di riutilizzare questa strada. Io sono tra coloro che sostengono che il nuovo Piano Regolatore dovrà individuare delle grandi aree a parcheggio, posta fuori Cefalù.
Ve ne è una già, individuata intorno alla zona di Santa Lucia, ma altre se ne dovranno individuare, perché questa linea ferrata - che potrà collegare Pollina a Campofelice di Roccella - potrà costituire, nel futuro, la vera svolta nella politica dei trasporti della nostra città. Purtroppo evidentemente non parliamo di cose a breve; parliamo di idee a lungo raggio. Ma noi abbiamo il dovere di pensare anche a questo. Abbiamo il dovere, nella programmazione e nella pianificazione territoriale che andremo a fare, di pensare anche a quelli che verranno tra vent’anni. Guai se ci fermassimo alla miopia di progettare le cose che si possono fare fra uno o due anni; sarebbe un errore gravissimo e andremmo a varare uno strumento urbanistico “morto” già prima di nascere.
Lo stesso discorso vale per i parcheggi.
L’Amministrazione comunale ha dato incarico all’ufficio dei LL.PP. di riprendere le iniziative che erano stato in passato poste in essere per la riattivazione delle aree a parcheggio, individuate dal Put di cui, alcuni anni fa, il Comune si è dotato, avviando anche le procedure perché si possa giungere, anche con il sostegno dei privati, alla individuazione e all’acquisizione di aree ritenute indispensabili per quanto riguarda la creazione di nuovi parcheggi. Nelle more, stiamo pensando di utilizzare, così come è avvenuto negli anni passati, alcune aree strategiche nella nostra città per fronteggiare la prossima estate; pensando di avviare innanzitutto il parcheggio della scuola media - che è ormai diventato una costante - ma anche di utilizzare il parcheggio del’ Palasport, di contrada Ogliastrillo, che è ormai ultimato e che potrà essere utilizzato, anche con l’ausilio della linea di bus urbani che arriva sino a quella zona. Evidentemente io non intendo nascondermi dietro un dito, la gestione di questa città è una gestione difficile, le problematiche sono tante e la risoluzione dei problemi purtroppo non è dietro l’angolo. Le responsabilità sono tante e certamente chi amministra ne ha più di ogni altro per il fatto stesso di amministrare. E tuttavia l’unica garanzia che io posso darvi è quella di dirvi che questa Amministrazione è impegnata quotidianamente nella risoluzione dei problemi. Purtroppo non sempre si riesce, ma quello che è certo è che ciascuno di noi, tutti giorni della settimana, li passa spendendosi al massimo delle proprie risorse e delle proprie energie, nell’interesse della città. È questo quello che continueremo a fare, sino a quando ci saremo.

Va da sé, che chiedo al Consiglio di proporre quegli emendamenti tecnici allo schema, relativi alle quote che non sono più 25 ma sono cinque, e alla denominazione che, come correttamente diceva il consigliere Lapunzina, nella sua relazione introduttiva, non è più Cefalù è Parco delle Madonie ma è “Distretto turistico di Cefalù e dei parchi delle Madonie e dell’Imera”. Chiedo al Consiglio comunale di proporre questi emendamenti nel senso di modificare, laddove è previsto, questi passaggi.

Lapunzina chiede una Sospensione di cinque minuti. La proposta viene messa ai voti e approvata all’unanimità.

Il Consiglio riprende i lavori

(voci fuori-campo)

Lapunzina, precisa a Mangano che: “...i privati hanno la maggioranza. So che non ti piace questa cosa...”

Noto
“Purtroppo”

Mangano
“Per questo, che ti dico che è una legge...”

Lapunzina
“No, è in questo Distretto; la legge non prevede questo. Su questo Distretto turistico c’è una scommessa in più: che ai privati è stata data la maggioranza.

Mangano
“Che è una cosa che non sopporto”

Franco
“Che può essere una scommessa o può essere un capestro”

Viene proposto uno dei due emendamenti tecnici, richiesti, riguardante le quote. Approvato all’unanimità

Viene messo ai voti l’approvazione del Regolamento dello Statuto. All’unanimità.

Il Presidente procede passando al Punto successivo, il numero 9: “Bando per la concessione delle agevolazioni agli enti locali ed altri soggetti pubblici previste dalla legge in attuazione del P.O. F.S.R 2007/ 2013...”

Lapunzina
Questi che seguono, sono dei Punti richiesti dal gruppo del Partito Democratico. E, il primo dei quali, è quello che riguarda il Bando per “azioni di sostegno alla produzione pubblica di energia da fonti rinnovabili”.

Abbiamo voluto inserire questi due Punti all’O.d.g. - che rappresentano due Mozioni però - con un minimo di spiegazioni riguardo il nostro intendimento. Cioè quello di segnalare, alla Amministrazione attiva, due Bandi, uno dei quali, il primo, riguarda le Fonti rinnovabili. È una questione che riguarda anche una segnalazione più ampia, che noi abbiamo fatto a questa Amministrazione, e cioè quella di creare, all’interno dell’Ente, un ufficio che segua proprio tutti i Bandi che vengono messi a disposizione, da parte della Regione, proprio per quanto riguarda le misure del Fondo europeo 2007/2013.
Per cui, noi segnaliamo, ancora una volta, che è utile costituire un Ufficio che segua un po’ tutte le Gazzette, e che poi si occupi, materialmente, di partecipare ai Bandi, per evitare che poi ci possa scappare la presentazione di qualche istanza. Questo, di cui stiamo parlando, scade ad agosto.
E’ con spirito di collaborazione con l’Amministrazione attiva, che stiamo proponendo questa Mozione!

Lapunzina legge la Mozione:

Pensiamo di aver fatto cosa buona giusta, nella speranza che questa Amministrazione possa partecipare a questo Bando.

La Mozione viene approvata all’unanimità.

Il Presidente passa al Punto 10, riguardante la seconda Mozione

Franco
Questa ulteriore, riguarda una proposta - sempre del Partito Democratico -, di adesione ad un bando FESR (fondi europei di sviluppo regionale) Sicilia 2007 /2013, asse tre...

Ci stiamo riferendo ad una migliore fruizione, da parte dei visitatori dei siti di interesse e di attrattività turistica particolare, con la realizzazione di una adeguata segnaletica stradale e di opportuni pannelli informativi. C’è da dire su questo Bando, i cui termini scadono il 1 luglio, c’è da dire che la nostra città è in particolar modo bisognosa di questo tipo di intervento per una migliore fruizione dell’offerta turistica (poco fa si richiamava il valore e lo sforzo che è necessario sia nel pubblico che nel privato per offrire una migliore qualità della nostra città) ecco noi abbiamo la possibilità di usufruire di un particolare intervento che è destinato, e lo dice proprio la Regione siciliana, ad alcune aree che, in particolar modo, sono di primazia turistica, nella nostra regione. E, vengono - non a caso - definite: “attrattori d’eccellenza”. Tra questi “attrattori d’eccellenza”, insieme a siti che sono già Patrimonio dell’umanità - come le isole Eolie -, o altre realtà di valenza assolutamente internazionale come Taormina, Palermo Monreale (c’è anche Bagheria, Capo d’Orlando Tindari, viene menzionata specificatamente Cefalù. Quindi io ritengo che ci siano tutti i presupposti perché il nostro Comune abbia la possibilità di rendere maggiormente fruibile il sito turistico delle nostre realtà archeologiche, in particolar modo, che necessitano di un miglioramento; ma, io direi già di una “sostituzione” dei pannelli informativi che ci sono, che si presentano, spesso, vecchi e illeggibili o particolarmente colpiti dall’incuria e dal degrado.
Ricordo una vecchia chiacchierata, così a mò di battuta, con il professor Amedeo Tullio, il quale si è sempre lamentato, ad esempio, di quella tabella posizionata in modo assurdo davanti alla Corte delle Stelle, dove viene detto “strada romana”. Senza che ci sia alcuna indicazione relativa al fatto che la strada si trova all’interno della Corte delle stelle. Molto spesso, il professore Tullio mi ha raccontato episodi del tipo che: arrivano dalle persone per visitarla e guardano la strada di corso Ruggero, perché ovviamente - chi è profano - non si rende conto che si sta indicando con “strada romana” qualcosa che è all’interno. Ma se non viene messa una tabella esplicativa, una tabella ben precisa, nessuno sa, ad esempio, che, all’interno della struttura della Corte delle stelle, si trova uno dei pochissimi “frustuli” di strada ellenistico romana, perfettamente conservato, addirittura in tutta la Sicilia.
È soltanto un piccolo esempio ma se ne possono fare decine di altri. In particolar modo, noi abbiamo voluto sottolineare l’importanza dei pannelli di indicazione segnaletica, ma anche di quelli di fruizione migliore dell’offerta di carattere culturale, quindi con indicazioni specifiche, con informazioni per il turista e per il visitatore, per quanto riguarda il Sic della Rocca, cioè un Sito di particolare importanza che ritengo l’Amministrazione comunale, anche con la nostra - non solo raccomandazione ma, devo dire, il nostro “auspicio”-, intende valorizzare e rendere fruibile, in funzione soprattutto pubblica, perché venga aperto quanto più possibile e destinato a quella che è la sua naturale fruizione da parte dei visitatore e degli studiosi.
Ecco, come proposta operativa, offriamo - per condividerla - al Consiglio comunale, noi presentiamo questa Mozione di adesione al Bando del Piano operativo dei Fondi europei, che vado a leggere:

La Mozione viene approvata all’unanimità.

Il Presidente, ritenuto che non è possibile trattare gli altri Punti - anche perché non sono presenti coloro che dovrebbero relazionare in proposito -, chiude il Consiglio e lo rinvia a lunedì alle 20:00.