Angela Lo Verde: il Sindaco lasci la poltrona per il bene di Cefalù

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riceviamo e pubblichiamo il testo integrale del discorso tenuto in aula dal Consigliere di opposizione, Angela Lo Verde, nell'ambito del dibattito sulla relazione annuale del Sindaco per il periodo 17 maggio 2008 - 16 maggio 2009

Signor Presidente,
Signor Sindaco,
Signori Assessori,
Signori Consiglieri,
La relazione annuale del sindaco è da sempre l'occasione per una riflessione
politica.
La sua, Signor sindaco, arriva senza alcuna meraviglia, con quasi un anno di
ritardo: non perché riepilogare il suo operato sia molto complicato ma perché
è veramente difficile, ed in questo la comprendo, trovare le parole e gli
argomenti da elencare nella relazione, dato che il suo modo di amministrare e
la sua azione politica in questa città sono caratterizzati dal nulla.
Lei, Signor sindaco, al contrario di quel che afferma, non ha mai avviato
l'attuazione del suo programma elettorale.
È vero però che ha avuto difficoltà economiche, difficoltà finanziarie, difficoltà
di natura politico-amministrativa, difficoltà nei rapporti fra giunta e consiglio,
difficoltà nel funzionamento della complessa macchina burocraticoamministrativa,
difficoltà nella composizione delle amministrazioni (ricordiamo
circa 4-5), difficoltà con il vecchio segretario comunale, difficoltà con il nuovo
cioè l'attuale (che per sentito dire ha intenzione di lasciare): insomma, signor
sindaco, lei ha avuto difficoltà con tutti.
Non le è mai venuto il dubbio che probabilmente la causa di tutto ciò sta
nella sua impreparazione, nella sua inadeguatezza a guidare la macchina
amministrativa e nella sua forma caratteriale?
Signor sindaco, nella sua relazione in 35 righe espone le difficoltà e in 39
ringrazia il consiglio, il vescovo, le autorità tutte (alle quali ovviamente va
anche il mio ringraziamento e quello della comunità), la stampa (che nei suoi
confronti è stata clemente), la fondazione Mandralisca, la fondazione San
Raffaele, le associazioni culturali, politiche, sportive, sociali, commerciali, gli
assessori, i dirigenti, il nucleo di valutazione, i revisori, i dipendenti, le
persone esterne che hanno dato consigli e suggerimenti.
Leggendo le tre paginette della sua relazione tra le difficoltà, i ringraziamenti
e nient'altro, si ha l'impressione di leggere una lettera di commiato e si ha la
sensazione che lei, signor sindaco, abbia voglia di dimettersi.
Farebbe bene a farlo, perché la città ha toccato il fondo; risollevarla per lei
sarà impossibile, poiché in lei manca la grinta di programmare, di progettare,
di lavorare in sinergia con gli altri per togliere Cefalù dal degrado inarrestabile
in cui versa.
Tutto in questa città ha bisogno di interventi urgenti: il lungomare, il porto, i
marciapiedi, le scuole, le scarpate, le strade, la Corte delle stelle, la casa
comunale, i campi sportivi, l’area per sistemare il mercato cittadino, la rocca e
gli altri edifici pubblici.
Purtroppo però, l'immobilismo della sua amministrazione non sta facendo
altro che distruggere ulteriormente la nostra bella Cefalù.
Per non parlare poi del decoro cittadino: le strade sporche spesso al buio, i
bidoni colmi di rifiuti, la raccolta differenziata sospesa, le perdite idriche che
rimangono per giorni, nonostante le bollette dell’acqua super salate perché il
nostro sindaco non ha saputo dare garanzie nel passaggio all’APS, realizzato
contro la volontà del consiglio e quindi contro la volontà della città, soltanto
per scrollarsi un problema di dosso, riversandolo sulle spalle dei cittadini.
Signor Sindaco, potrei continuare ancora questo elenco ma mi fermo, per
sollecitarla, per conto di tanti cittadini e di tanti imprenditori, che vogliono
ridare dignità e voce a questa città che non ha bisogno di mercati e fiere
pasquali che la degradano per portare gente, ma ha bisogno di volare in alto.
Ha bisogno del museo del cinema, di un museo archeologico, ha bisogno di
mostre, di eventi culturali e artistici curati, ha bisogno del ripristino dei suoi
monumenti, ha bisogno di verde, ha bisogno di fiori e non di erbacce che
crescono su marciapiedi.
Abbiamo costatato per tre anni che con il suo operato, realizzare tutto questo
è impossibile; dovrebbe rendersi conto che è inutile prolungare l’agonia di
Cefalù mentre è assolutamente necessario renderla di nuovo vivibile per i
suoi cittadini e gradevolmente fruibile per i visitatori.
I fatti dimostrano che il più grande impedimento allo sviluppo di un progetto
che possa portare al rinnovamento è il suo operato, signor sindaco: per cui la
esorto nuovamente ad abbandonare la sua poltrona e a lasciare che altri, più
competenti di lei, possano curarsi del benessere di Cefalù.
Lo Verde Angela