Agricoltura: Sicilia, il 20 aprile protesta Cia e Confagricoltura
13 Aprile 2010, 13:32 - Staff [suoi interventi e commenti]
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Non si ferma la protesta del mondo agricolo siciliano. Per il prossimo 20 aprile, a Palermo, Cia e Confagricoltura della Sicilia hanno organizzato il ''Sicilia Agricoltura Day'', una giornata per sottolineare ancora una volta i problemi del settore, che sotto il peso della crisi rischia di scomparire definitivamente dallo scenario economico e produttivo dell'isola. Scopo degli organizzatori, che per l'occasione hanno coniato lo slogan ''Sicilia e' agricoltura'', quello di mettere insieme tutte le forze che a vario titolo operano nell'ambito agricolo per sostenere con rinnovato vigore l'emanazione di misure concrete in grado di aiutare le aziende a superare il grave momento di difficolta'. Da qui l'invito rivolto alla Coldiretti, alle centrali cooperative, ai sindacati dei lavoratori agricoli ed ai movimenti spontanei nel frattempo sorti in alcune zone dell'isola.
Intanto sul fronte politico, Cia e Confagricoltura hanno gia' ottenuto l'adesione di tutti i partiti nazionali e dei movimenti autonomi, di maggioranza ed opposizione, rappresentati sia nel Parlamento nazionale che in quello regionale. A rafforzare quest'asse trasversale pro-agricoltura siciliana, le decisioni gia' assunte da numerosi sindaci dell'isola che, al di la' dei rispettivi colori politici di appartenenza, si sono tutti espressi per un sostegno immediato al settore e cio' nella consapevolezza che non esistono valide ed immediate alternative economiche in grado di evitare il degrado sociale di interi territori comunali.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del ''Sicilia Agricoltura Day'' i presidenti della Confagricoltura, Gerardo Diana e della Cia, Carmelo Gurrieri hanno snocciolato i numeri della crisi iniziata nel secondo trimestre del 2009 e che non ha risparmiato nessuno dei principali comparti produttivi dell'isola, da quello cerealicolo all'olivicolo, dal viticolo all'ortofrutticolo, fino a quello agrumicolo dove ultimamente si e' avuto un ulteriore abbassamento dei prezzi pagati dalle industrie di trasformazione (5 centesimi/chilo).
Fonte: www.libero-news.it
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