Rifiuti in Sicilia varata riforma, per la differenziata è l'ora della svolta

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La svolta in Sicilia sul fronte dei rifiuti ha una data precisa: 25 marzo 2010. Dopo un iter parlamentare tormentato, fatto di bagarre all'interno della stessa maggioranza, veti incrociati e infuocate discussioni, infatti, l'Assemblea regionale siciliana proprio lo scorso 25 marzo ha dato il via libera al disegno di legge che riforma il sistema di gestione dei rifiuti. Conclusa l'era del commissariamento, il Parlamento siciliano ha mandato in soffitta l'ultima creatura del governo Cuffaro, costata circa un miliardo di euro di debiti.

Nell'anno zero della nuova 'era' la scure del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, si e' abbattuta non solo sui contestatissimi termovalorizzatori, previsti nel piano del suo predecessore alla guida dell'Isola, Salvatore Cuffaro, ma anche sugli Ato, gli Ambiti territoriali ottimali. Ventisette prima della 'cura dimagrante' imposta dal governatore autonomista. Con il nuovo testo, che in Aula ha ottenuto il si' di 60 deputati sui 62 presenti, gli Ato passano a 10, ossia uno per ogni provincia piu' quello per le isole minori.

A gestirli saranno le Srr (Societa' di regolamentazione rifiuti), costituite dai sindaci e dai presidenti della provincia di riferimento. Alle Srr spettera' appaltare ai privati il servizio di raccolta dei rifiuti, espletando le gare tramite le Urega e dopo il controllo delle certificazioni antimafia. Ma a firmare i contratti saranno i sindaci, dopo aver previsto in bilancio un apposito capitolo per garantire il servizio e l'ammontare della tassa.
Fonte: www.libero-news