UNA PIRAMIDE IN SICILIA

ritratto di Nicola Pizzillo

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L’opera della scultore Mauro Staccioli deve il suo nome alla circostanza voluta di posizionare la piramide su quel tristemente famoso 38° parallelo, che separa attualmente le due Coree, al fine di contrapporre alla tensione conflittuale del luogo la sacralità dell’arte.

Essa è stata commissionata da Antonio Presti ideatore della Fiumara d’Arte, ovvero di quell’autentico museo a cielo aperto d’arte moderna che si snoda lungo l’alveo del fiume Alesa e che comprende i comuni messinesi di Tusa, Pettineo, Motta d’Affermo (ove è ubicata la piramide), Mistretta e Castel di Lucio.

La piramide, alta 30 metri, anziché avere una base quadrangolare ha soli tre lati di 22 metri ciascuno, che secondo l’autore rappresentano l’Arte, la Religione e la Filosofia e naturalmente riproduce la forma e l’essenza della Sicilia. Poggiata su una base di calcestruzzo armato, le pareti sono realizzate in acciaio corten, un metallo che all’aria aperta subisce un processo di ossidazione che gli fa assumere una colorazione bruno intensa, diventando rossa quando irradiata dal sole.

Un taglio longitudinale sullo spigolo orientato a nord-ovest in direzione di Cefalù, consente la penetrazione della luce solare durante il tramonto, che illumina il corpo interno della piramide normalmente avvolto dalle tenebre; all’interno l’artista ha posizionato alcune pietre levigate rinvenute durante i lavori di scavo, testimonianza della presenza del mare che nei primordi lambiva questi luoghi, queste sono state poste a forma di spirale il cui centro è in allineamento con il vertice della piramide, in questo modo l’artista recupera le due forze opposte della orizzontalità che segna il ciclo vita/morte e della verticalità che collega la terra al cielo, realizzando una sintesi perfetta tra l’immanenza e la trascendenza.

Per volontà del mecenate Antonio Presti la piramide, che è stata inaugurata domenica 21 marzo per l’equinozio di Primavera, sarà visitabile al suo interno soltanto il 21 giugno di ogni anno, in occasione del solstizio d’Estate, quando le ore del giorno superano quelle del buio, così chi parteciperà a questa ritualità sceglierà sempre il trionfo della luce sulle tenebre.

Per la cronaca la giornata era meravigliosa, con un cielo terso che faceva ammirare le isole Eolie e tutta la costa fino a Cefalù, migliaia di persone provenienti da tutta la Sicilia sono state affascinate da questa visita culturale, il Comune di Motta d’Affermo si è mobilitato al meglio delle sue possibilità organizzando bus- navette per il strasporto dei visitatori diretti al sito, il tutto regolamentato con efficienza dal locale comando dei Vigili urbani. Purtroppo la zona è carente di strutture ricettive e di esercizi di ristorazione capaci di venire incontro a questo flusso straordinario di persone, per cui è auspicabile che quelle comunità si attrezzino adeguatamente per il futuro, posto che sicuramente l’opera continuerà ad attrarre studiosi, appassionati e curiosi.

Nicola Pizzillo