Guardare responsabilmente alla decisione del TAR

Ritratto di Angelo Sciortino

15 Aprile 2015, 17:00 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La decisione del TAR di rigettare la richiesta di concedere una sospensiva alla chiusura del centro nascite di Cefalù sembra giungere come un fulmine a ciel sereno, perché quasi nessuno se l'aspettava. Quasi nessuno, ma non coloro che ricordavano che proprio il CGA aveva emesso una sentenza avverso una decisione identica del TAR nel 2012. A tale decisione di sospensiva il TAR non avrebbe potuto attenersi, se non sottraendosi a un precedente giudicato del CGA. Il ricorso è stato soltanto, alla luce di questa considerazione, una disperata agitazione di chi non sa nuotare.

Comunque sia, voglio accettare l'invito a non fare polemiche. Ciò non può esimermi, però, dal commentare alcune prese di posizione di alcuni amici, che contro la chiusura del centro nascite si sono battuti. Tali prese di posizione, infatti, mi lasciano perplesso.

Comincio dalla dichiarazione di Rosario Fertitta. Egli dice: “Una reazione che non può fermarsi ad un mero ricorso giudiziario !
LA QUESTIONE E’ POLITICA !
LO GRIDIAMO da settimane !
Quella fascia tricolore indossata dai nostri primi cittadini del comprensorio ha una valenza di Dignità e Democrazia se RISPETTATA anche dalle stesse Istituzioni centrali.
Non è più tempo di temporeggiare.
CHI rappresenta il TERRITORIO dia un SEGNALE FORTE e PRECISO per DIRE NO a questa vergogna !
NOI saremmo subito dietro !

Che la questione sia politica è fuori discussione. Che in democrazia ogni questione deve avere la partecipazione di tutti i cittadini è pure fuori discussione, però. Altrettanto fuori discussione è il fatto che la partecipazione dei cittadini non può esprimersi soltanto con qualche “mi piace” su facebook e neppure con una sfilata domenicale lungo la via principale del Paese dietro a un gruppetto di uomini fasciati, più o meno meritevoli di rappresentare coloro che li seguono.

Ecco perché non posso accettare che simili uomini vengano invitati a “dare un segnale forte”. Non posso accettarlo, perché questa del centro nascite è una questione, che esige che a rappresentarsi siano i cittadini stessi. Anche perché, però, in troppe altre occasioni e in questa stessa essi hanno saputo soltanto tacere. E quando tacevano, non c'eravamo “subito dietro” a far sentire il nostro pungolo.

Questa osservazione mi lascia perplesso anche su un'altra dichiarazione di Mauro Caliò: “Il TAR non ha concesso la sospensiva. Una richiesta di deroga è al vaglio dell'Assessore e del Ministro. A questo punto "ognuno" sul territorio tiri fuori gli attributi e faccia ciò che il suo ruolo gli consente. A buon intenditor poche parole.” Anche in questa dichiarazione un invito a fare ciò “che il proprio ruolo consente”. E sia! Ai Sindaci lasciamo il ruolo di presentare ricorsi al CGA, che difficilmente non potrà, anch'esso, negare un suo precedente giudicato; ai Comitati i loro dialoghi con i rappresentanti della politica; ai burocrati l'esercizio della loro incompetenza. E ai cittadini che cosa lasciamo? La possibilità “d'incrociare le dita”? O li inviteremo a sperare che un Ministro ci conceda una deroga? E per far questo occorrono “attributi”?

Gli attributi servivano e servono per trasformare la voce dei cittadini in un boato, che spaventi una burocrazia e una politica rinchiuse in se stesse, lontane dai bisogni della gente, ma non dalle loro tasche.

Commenti

Angelo, un paio di precisazioni pur condividendo il "fondo" della tua riflessione.
Alla manifestazione dell'8 marzo i sindaci erano stati invitati esclusivamente quali rappresentanti delle comunità territoriali interessate dal problema.
Devono essere loro a dimostrare di saper meritare quella fascia tricolore !
E' vero, in passato si è taciuto tante e troppe volte !
Ma la responsabilità di quanto sta avvenendo e' ESCLUSIVAMENTE della POLITICA e dei suoi RAPPRESENTANTI !
Un sindaco non viene eletto soltanto per proporre un ricorso al TAR o una impugnazione al CGA.
Un sindaco - sopratutto quando pienamente rappresentante di una forza politica governativa - DEVE risolvere il problema o, QUANTOMENO, affrontarlo decisamente attraverso quella politica che lo ha investito di quel ruolo.
NOI cittadini abbiamo altre strade da percorrere, altre opzioni.
In questa vicenda credo che TUTTI abbiamo messo da parte le nostre diverse "visioni" tentando di supplire alle clamorose defaillance di CHI ne aveva ben altro obbligo.
NON abbiamo nulla da rimproverarci, stiamo continuando a lottare con forza e veemenza perchè siamo certi delle nostre ragioni.
Il ricorso al TAR era una strada da tentare: è stato fatto ma NON ci si deve fermare all'aspetto procedurale e giuridico !
Vogliamo altre REAZIONI, ben più pregnanti, da parte di coloro che indossando la fascia rappresentano TUTTI NOI.
Se NON lo faranno, a mio modesto avviso dovrebbero DIMETTERSI in MASSA per manifesta incapacità di poter quantomeno interloquire con quelle segreterie e quelle sacrestie della politica che si ricordano del territorio al momento del VOTO.
ADESSO BASTA !