19 Dicembre 2013, 22:30 - Rosalba Gallà [suoi interventi e commenti] |
NATURA E ARTE, SOFFERENZA E RINASCITA
di Rosalba Gallà
Originale installazione quella collocata al centro di Piazza Portera, in Contrada Presidiana, su di una palma, piantata quasi trent’anni fa, colpita e distrutta oggi dal punteruolo rosso.
L’idea di collocare una scultura che in qualche modo generasse a nuova vita un elemento naturale, solitamente maestoso ed elegante, ma ridotto a immagine sofferente dal coleottero parassita, è di don Domenico Messina, parroco della chiesa di S. Agata V. M. in Contrada Presidiana, per portare tra la comunità del villaggio un segno di solidarietà e di condivisione in occasione delle imminenti festività natalizie.
La scultura è stata realizzata da Sebastiano Catania utilizzando in modo esclusivo rottami metallici, recuperati in luoghi dove l’incuria dell’uomo li ha abbandonati: anche ciò che viene considerato ormai inutile può, così, riacquistare la dignità di una nuova vita. La lavorazione è avvenuta all’interno del Liceo Artistico “Diego Bianca Amato”, precisamente nel laboratorio di Tiratura e forgiatura (Aula Giuseppe Brocato), con la collaborazione di Emilio Triolo, che ne ha curato anche la messa in opera, e grazie alla disponibilità e all’incoraggiamento dell’iniziativa da parte della Dirigente, Giuseppina Battaglia, e del Direttore Amministrativo, Maria Teresa Ranzino.
L’opera non descrive la natività nella forma tradizionale e consolidata, ma esprime, con il linguaggio dei simboli, una visione non figurativa dell’evento.
La piramide azzurra a base triangolare evoca certamente la capanna; i due cerchi bianchi rappresentano la genitorialità di Maria e Giuseppe; la sfera di colore rosso suggerisce il cuore pulsante che vuole mettere in circolo le energie positive dell’umanità con la venuta al mondo di Gesù Bambino; il fascio di luce gialla in sommità raffigura la stella cometa.
Il connubio ‘bello di natura’ e ‘bello d’arte’, tradizionale e meraviglioso, in questa circostanza assume un significato nuovo: l’arte interviene a sanare un dolore della natura, una bellezza violentata, a portare un messaggio di salvezza anche nella sofferenza, metafora dello smarrimento e della speranza di rinascita dell’umanità.
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