Parlamento e Bar-lamento

Ritratto di Angelo Sciortino

21 Novembre 2013, 11:40 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Arroccati in una specie di torre d'avorio, le varie Cancellieri e i tanti parlamentari sciocchi, che la popolano, sostengono un sistema ormai avulso dalla realtà, dalla morale comune e dall'intelligenza. Essi formano il Parlamento, un tempo il luogo deputato a discutere dei problemi veri del Paese e a trovarvi soluzioni. Non avendo più una percezione corretta del Paese, non sono più, per questa ragione, in grado persino di accorgersi dei suoi problemi, figuriamoci delle soluzioni! Allora la loro sopravvivenza è affidata a una burocrazia multiforme, diffusa, arrogante e supponente, che a sua volta forma un sotto-parlamento, in cui si discute sempre più spesso d'interessi personali e nepotistici. Gli unici abilitati a intervenirvi sono gli amici degli amici, i Ligresti e compagni.

E gli altri? E il popolo? Niente paura, anche il popolo ha il suo Bar-lamento. E anche questo Bar-lamento ha i suoi sotto-bar-lamenti, dove ci si può liberamente lamentare o brontolare, per trovare consolazione, ma non soluzioni, perché si rimane sempre più sommersi dalle decisioni escrementizie provenienti dalla torre d'avorio.

Chi ama e ricorda la storia, non trova diversa questa situazione da quella della Francia pre-rivoluzione, quando la torre d'avorio si chiamava Versailles e le Cancellieri d'allora si chiamavano regine e compravano preziose collane, riservando al popolo affamato le brioches.

Identica è la situazione per quel che riguarda i poteri locali. Allora erano affidati ai feudatari, che traevano sostegno dal sovrano, come oggi le cosiddette autonomie locali, i comuni, lo traggono dalla torre d'avorio prima descritta. I feudatari sono i sindaci di questi comuni, chiusi nelle loro piccole torri d'avorio e circondati dalle loro corti di ossequiosi servi sciocchi, a imitazione di quelli che popolano il Parlamento e la burocrazia. Uomini pronti a tutto, pur di ricevere l'affettuoso buffetto del sovrano e qualche briciola, da giocare a tric-trac.

Gli uni egli altri, quelli nazionali e quelli locali, vivono nell'incoscienza più assoluta e sono felicemente inconsapevoli di ciò che essi stessi preparano. Così, oggi come allora, quando i sanculotti marceranno esasperati contro le loro torri, con il cappello frigio imposto sulle loro teste, guarderanno spaesati, meravigliati e impauriti, il palco con la ghigliottina.

Dove sarà sistemato a Cefalù?