A Firenze la Politica si mobilita: vuole vederci chiaro

Ritratto di Saro Di Paola

17 Febbraio 2024, 10:57 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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La scorsa estate sono iniziati gli scavi per la realizzazione del passante ferroviario ad Alta Velocità, che, a Firenze, collegherà Campo di Marte alla stazione Belfiore.

Il passante è costituito da due gallerie, entrambe della lunghezza di 7 Km e del diametro di 9,40 metri, che saranno scavate da due frese TBM, la prima delle quali IRIS già operativa, con le stesse caratteristiche di MARGHERITA, quella che dovrà realizzare le due canne della galleria "Cefalù" tra Ogliastrillo ed il Vallone Mazzatore, anch'esse dello stesso diametro e lunghe, all'incirca, 7 Km.

È dello scorso 12 febbraio la notizia, pubblicata da FIRENZE TODAY,
(La Tav ora fa paura: "Crepe sugli edifici lungo il percorso", sarebbero centinaia gli edifici con possibile rischio (firenzetoday.it), di "crepe nei muri, portoni dei palazzi bloccati o con difficoltà a chiudersi, rigonfiamenti nel terreno, notati in diversi edifici che sorgono lungo il percorso della trivella e dell'allarme lanciato dai residenti nella zona interessata dal passaggio della fresa".

La notizia ha mobilitato la Politica toscana ed esponenti dei partiti di centro destra e di sinistra vogliono vederci chiaro.

A Cefalù, invece, la politica locale è tranquilla.
Non solo perché Margherita è ferma, sotto Figurella dal settembre del 2022, ma anche perché, così ritengo, ha le idee chiarissime.
Sono certo, infatti, che i suoi esponenti ricordano quanto venne detto pubblicamente il 28 novembre del 2015 ed il 26 gennaio 2016, dai tecnici intervenuti nei due incontri di presentazione del progetto del raddoppio Ogliastrillo-Castelbuono e della fermata sotterranea di Cefalù, che si svolsero nella sala delle Capriate: "lo scavo con fresa meccanica delle due canne della galleria Cefalù, nella peggiore delle ipotesi, provocherà, in superficie, cedimenti di ordine millimetrico tali da non potere arrecare danni agli edifici della sua zona d'influenza".

ALTRO CHE CREPE E RIGONFIAMENTI DEL TERRENO, come quelli che il passaggio della fresa ha fatto registrare a Firenze!

Gli esponenti della politica di Cefalù, avranno idee altrettanto chiare sulle ripercussioni, che la realizzazione, con scavi tradizionali, della gruviera di gallerie, di buchi e di pozzi necessari per la fermata sotterranea, potrà indurre sugli edifici, sulle strade e sulle reti di sottosuolo di Pietragrossa, Pacenzia, Spinito e Pietrapollastra.                                                                       
                                                                         
                                                                        
                                                                        

Non già per quanto nei due incontri venne detto al riguardo dai tecnici intervenuti, che, sulle potenziali ripercussioni degli scavi con metodi tradizionali per tali opere, non fecero cenno alcuno.
Ad eccezione dell’ing. Cometti, che, per una di tali opere, il pozzo Misuraca, si limitò a dire che erano in corso approfondimenti.

Ma, per la tecnica del congelamento del terreno, che può essere usata nella realizzazione “in sicurezza” di gallerie, www.qualecefalu.it/node/24655, suggerita
dal Comitato “Cefalù Quale Ferrovia” e dal Comitato Pendolari di Sicilia, notoriamente esperti in opere sotterranee.
Sol perché già usata per congelare la corona di terreno dello spessore di 1 metro attorno al perimetro di scavo di 50 metri di galleria della linea 1 di Napoli e per la costruzione della M3 di Milano.  

E che cavolo!
Forse che non siamo nel 2024!
Forse che la fermata sotterranea di Cefalù è meno importante della linea 1 di Napoli e della M3 di Milano!

Saro Di Paola, 17 febbraio 2024