7 Gennaio 2024, 08:20 - Pasqualino Turdo [suoi interventi e commenti] |
Basta passeggiare per le vie, le scalinate, i vicoli ed i cortili del Centro Storico per rendersi conto delle condizioni di assoluto degrado della loro pavimentazione.
Emblematiche, al riguardo, sono le condizioni delle due scalinate, la Caracciolo e la Fiore,
che, arredate come sono state con vasi in ceramica, sono le più fotografate di Cefalù.
Quei vasi non sarebbero, come sono, in stridente contrasto con le pavimentazioni delle due scalinate e ne impreziosirebbero la qualità esaltandone le caratteristiche, se, negli anni, le rappezzature eseguite dai gestori dei servizi a rete e quelle eseguite direttamente dal Comune
fossero state eseguite rispettando le regole dell’arte.
Quelle stesse regole, con le quali, in origine, i cuticchi di mare vennero inseriti, tra le basole in lumachella, uno accanto all’altro, nudi e ben visibili, perché staccati l’uno dall’altro dalla loro naturale rotondità.
Regole che sono assolutamente diverse da quella, invalsa e consolidata negli ultimi decenni, di annegare nel cemento rari e sporadici cuticchi, al punto di renderli quasi
invisibili.
E’ abbastanza grave che le Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni non hanno fatto nulla per salvaguardare e tramandare la bellezza di quello che era un autentico patrimonio, che avevamo ricevuto in eredità.
Non si può, certo, dire che, in tal senso, hanno fatto eccezione le due Amministrazioni Lapunzina e, neanche, che fa eccezione l’attuale Amministrazione Tumminello.
Tre Amministrazioni che, pur avendo investito tanto danaro pubblico nell’arredo urbano - pavimentazione di Piazza Duomo, sistemazione della scalinata Carrettieri, vasi e panchine in tutte, o quasi, le vie e le viuzze del centro urbano- non si sono, affatto, occupate e preoccupate di salvaguardare quel patrimonio.
Non si può, neanche, dire che in oltre undici anni le tre ultime Amministrazioni, nella loro continuità, hanno approntato un programma di interventi finalizzati al recupero dell’originaria qualità di quelle pavimentazioni.
Anche più grave è il fatto che, in oltre undici anni, non hanno predisposto un protocollo di modalità e di regole da fare rispettare nella esecuzione e nella definizione degli interventi sulle predette pavimentazioni, nei casi in cui i gestori dei servizi a rete sono costretti a manometterle.
L’Amministrazione non può restare alla finestra, servono regole da fare rispettare ed interventi di recupero.
Al riguardo, nei prossimi giorni presenteremo un’interrogazione al Sindaco.
Gli chiederemo se intende programmare interventi per ripristinare l’originaria qualità della pavimentazione delle vie del Centro Storico e se intende approntare un protocollo di regole da fare rispettare ai gestori dei servizi a rete.
Regole, che, alla luce del fatto che il Comune non gestisce più servizi a rete, oggi sono più indispensabili di ieri.
Pasqualino Turdo, Consigliere comunale
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