Tassa di soggiorno: a Cefalù il regolamento sembra quasi scritto per non essere applicato

Ritratto di Meetup Cefalù

2 Settembre 2016, 11:03 - Meetup Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Periodicamente a Cefalù come l’alternarsi delle stagioni scoppia la polemica sulla tassa di soggiorno.

I temi principali che di solito vengono avanzati nella maggior parte dei centri d’Italia (l’applicazione della tassa di soggiorno ex art.4 D.Lgs.23/2011, ormai molto diffusa) riguarda il ritorno tangibile sul territorio di quanto ricavato dalla suddetta tassa, a Cefalù, invece, si affronta il tema della riscossione.

Sembra infatti che la tassa sia quasi un contributo volontario da parte del cliente di questa o di quella struttura ricettiva, infatti, se il cliente si dovesse rifiutare di  pagare oppure il gestore non dovesse chiederla la tassa andrebbe evasa.

Confrontando il regolamento in essere presso il nostro Comune ed alcuni altri comuni italiani (es. Milano e Bologna, San Vito Lo Capo) emerge una evidente mancanza relativa alla fase di riscossione.

“Qualora il soggiornante si rifiuti di corrispondere l’imposta di soggiorno il gestore della struttura è tenuto a fare sottoscrivere il “Modulo rifiuto pagamento imposta”, tratto dal regolamento della città di Bologna.

Tale sezione nel regolamento di Cefalù è assente.

È necessario quanto prima, a nostro avviso, regolamentare la modalità della riscossione anche per il Comune di Cefalù al fine di evitare controversie ed al fine di renderla tassa chiara e non equivoca.

Così facendo sarà possibile poi incrociare, per ciascuna struttura (anche per i B&B, case vacanze ed affini) i dati trasmessi alle autorità con quanto riscosso oppure con i moduli di rifiuto al pagamento.

Altra modifica che proponiamo riguarda anche l’utilizzo del gettito della tassa di soggiorno.

A nostro avviso in fase di bilancio preventivo è auspicabile, modificando il regolamento della tassa di soggiorno, la concertazione con la categoria dei gestori per l’utilizzo delle somme riscosse.

I gestori delle strutture ricettive infatti devono essere parte attiva nel processo decisionale che riguarda il capitolo delle spese a fini turistici e, a maggior ragione per  la tassa di soggiorno, per la quale è richiesto loro di farsi parte attiva nella fase di riscossione.

Contando infatti su entrate pressoché certe (attuando dei meccanismi di sano controllo non ci aspetta una mancata riscossione che possa superare il 5% a nostro avviso) saranno possibili interventi di riqualificazione e/o servizi pluriennali da fornire a chi soggiorna a Cefalù che abbiano un riscontro tangibile.

A conclusione della presente resta comunque un interrogativo di natura politica, come mai il regolamento sulla tassa di soggiorno sia così difforme da quanto previsto da altri Comuni italiani?

Ci piacerebbe sapere anche come è stata spesa la tassa di soggiorno  per gli anni 2014 e 2015? Alla luce di quanto scritto nel regolamento di questo Comune il relativo gettito è destinato a finanziare in misura del 30% interventi in favore del turismo e per i servizi pubblici locali e, per il restante 70%, per finanziare la manutenzione, la fruizione ed il recupero dei beni culturali ed ambientali, siti nel territorio comunale”.

Crediamo che gli operatori turistici abbiano diritto di sapere, visto che proprio loro sono presi di mira dalle lamentele di chi, arrivato a Cefalù, non trova un territorio accogliente e curato.

Il regolamento sembra quasi scritto per non essere applicato.

                                                                                                           Meetup di Cefalù

Commenti

Riportiamo integralmente la replica del sindaco Rosario Lapunzina pubblicata ieri su facebook:

 

In relazione al contenuto del documento pubblicato dal Meetup di Cefalù, preliminarmente preme sottolineare che il Regolamento di disciplina dell’imposta di soggiorno del Comune di Cefalù è conforme a quanto previsto dall’art.4 del D.lgs. 23/2011.

Occorre ricordare,inoltre, che il Comune di Cefalù è stato tra i primi ad adeguare il proprio Regolamento ai nuovi orientamenti del Giudice Amministrativo e che il Consiglio Comunale, nell’ambito delle modifiche apportate nel 2013, non si è occupato solo del problema relativo alla riscossione ma anche di tutti gli aspetti dettati dai nuovi pronunciamenti giuridico – amministrativi.

Al di là del fatto che nel Regolamento sia presente o meno la previsione esplicita della possibilità di introdurre un modulo di rifiuto del pagamento dell’imposta, nulla cambia ai fini concreti della riscossione, in quanto tale dato emerge dal comportamento tenuto dal turista al momento del mancato pagamento dell’imposta.

Va da sé, infatti, che chi non ha pagato l’imposta è perché si è rifiutato di farlo. In verità già, da alcuni anni, in uno spirito di collaborazione nella documentazione trasmessa dal Comune alle strutture alberghiere è stato allegato anche un modulo per coloro che si rifiutano di pagare ma è di tutta evidenza che non può essere imposto al cliente di sottoscriverlo.

Quanto premesso, comunque, non è in contrasto con la possibilità di migliorare ulteriormente il Regolamento, la cui competenza rimane in capo al consiglio Comunale.

L’Amministrazione attiva si è fatta promotrice di diversi incontri con associazioni di categoria, dei quali è stata fornita ampia pubblicità, al fine di delineare le linee guida per migliorare il vigente Regolamento (prevedendo anche una “cabina di regia” con rappresentanti di categoria e la destinazione di parte del gettito alle stesse strutture ricettive per interventi di riqualificazione). Tuttavia, con rammarico, è stata verificata l’indisponibilità a proseguire nella discussione di merito.

Per quanto riguarda la destinazione delle somme per le finalità previste dalla legge e dal Regolamento, è stata da sempre applicata la massima trasparenza, sia attraverso la pubblicazione obbligatoria degli atti sull’albo on - line dell’Ente, sia assicurando tutte le forme di pubblicità previste dalla normativa vigente. Pertanto si rimanda agli atti pubblici che sono nella disponibilità di tutti coloro che vogliano prenderne visione.