16 Dicembre 2012, 16:27 - Marco Larosa [suoi interventi e commenti] |
Presidente, Sindaco, assessori, colleghi consiglieri. E’una serata cupa per la città di Cefalù.
Una città, Cefalù, che non meritava questo triste epilogo. Non lo meritava sia per la sua storia, per la sua tradizione e la sua importanza strategica, in quanto se cola a picco Cefalù cola a picco un intero territorio ossia le Madonie, sia per gli enormi sforzi e sacrifici che tutti noi abbiamo profuso per salvare la città da questa situazione disastrosa in sei mesi di duro lavoro.
Leggere le due sintetiche righe trasmesseci della corte dei conti però mi lascia riflettere; La corte afferma che si è riscontrato “il perdurante inadempimento di misure correttive”. Una affermazione che mi ferisce e mi porta ad un ragionamento.
Noi le abbiamo accordato appoggio, un appoggio ovviamente direttamente proporzionale al ruolo che rivestiamo, quello di consiglieri d’opposizione.
Lei ci ha somministrato tutta una serie di medicine amare per tutta la popolazione,alcune di esse,come l’aumento della tassazione, con fierezza posso dire che il Pdl non gliele ha accettate e votate; medicine che lei ha somministrato perché certo di far uscire la città dal pantano del dissesto finanziario e quindi mirate al risanamento contabile dell’ente.
Un risanamento che non vi è stato, evidentemente perché queste medicine non erano quelle da prescrivere a questo tipo di malato. (Come se si somministrasse ad un malato di cancro la medicina per la gastrite).
Da ciò penso che le ricette che riteneva di avere in campagna elettorale non c’erano o comunque si sono dimostrate inefficaci..
E’ chiaro che mi riserverò di esprimere una posizione politica a seguito della pubblicazione delle motivazioni addotte dalla corte dei conti ma è doveroso rilevare una cosa semplicissima;
Quando caro sindaco, si è candidato e si è voluto assumere la responsabilità di guidare la città ,non esisteva il decreto salva comuni…NON VI ERA TRACCIA DI ESSO!!
Per cui Sindaco, a mio avviso non credo che il fatto di entrare o non entrare in questo decreto sia il discorso su cui ragionare e poi determinarsi in un momento più idoneo, certamente non oggi, ma sul fatto che ciò che lei ha fornito alla corte dei conti è stato bocciato e ritenuto insufficiente visto che ciò ha indotto la corte di determinarsi con questa durissima posizione. Che si prenda atto di questo.
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