Mulini a vento?

ritratto di Salvatore Culotta

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Vita di Don Chisciotte e di Sancio- Miguel de Unamuno - 1905

Mi ero proposto di scrivere un commento, quasi una recensione, di questo libro per evidenziarne la corrispondenza con ciò che succede da queste nostre parti, ma ho poi deciso che è meglio che ognuno rifletta e commenti da sé. E quindi ecco alcuni brani più significativi:
“Quella che adesso viviamo è una miseria, una com¬pleta miseria. A nessuno importa più niente di niente. E quando qualcuno cerca di dibattere isolatamente que¬sto o quel problema, questa o quella questione, subito , la gente immagina che ci sia sotto un qualche affare di quattrini, o una smania di mettersi in mostra e un desiderio di distinguersi dagli altri…”
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“…Se uno denuncia un abuso, se perseguita l'ingiu¬stizia, se sferza la villania, gli schiavi si domandano: • Che cosa mai andrà cercando costui? A che cosa aspira? . Talvolta credono e dicono che lo fa perché gli tappino la bocca riempiendogliela d'oro; altre volte che è per i vili sentimenti e le basse passioni d'un invidioso vendicativo; altre ancora che lo fa unicamente per far parlare la gente e andare per la bocca di tutti, soddi¬sfacendo la propria vanagloria; altre ancora che lo fa per distrarsi e per passare il tempo, per sport. Peccato, però che sian così pochi quelli che si dilettano di simili sport!...”
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“…Ma, quanto all'oggi, tutti codesti miserabili sono più che soddisfatti per il fatto stesso di esistere oggi, e s'accontentano di esistere. L'esistenza, la pura e sem¬plice esistenza riempie tutta la loro anima. Non s'accor¬gono neppure che c'è qualche cosa di più che il semplice esistere…”
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“…Si capisce, amico Sancio, si capisce; soltanto chi ha in testa mulini, di quelli che macinano e fanno, del frumento che ci entra dentro attraverso i sensi, farina di pane spirituale, solo chi ha in testa mulini che macinano davvero, può assa¬lire gli altri, quelli che son pura apparenza, che sono gli smisurati giganti così travestiti…”

E’ pur vero che, alla fine della storia,don Chisciotte guarisce dalla follia, e ne muore, ma resta Sancio Panza.
“…Sancio, che non è morto, è l'erede del tuo spirito, mio buon gentiluomo, e noi tuoi fedeli attendiamo che un giorno Sancio si senta l'anima gonfia di chisciottismo, uscirà alla campagna e tornerà alla vita d'avventure, …..E allora, don Chisciotte mio, sarà il momento in cui il tuo spirito dominerà la terra.”


P.S. I disegni sono di Salvador Dalì

ritratto di Pino Lo Presti

La migliore risposta

all'ignoranza e alla disonestà intellettuale, che in questi giorno gracida istericamente.

ritratto di Giuseppe Fajlla

E per dirla con Francesco

E per dirla con Francesco Guccini
(...)"Mi vuoi dire,caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il 'male' ed il 'potere' hanno un aspetto
così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un pò di dignità,
farsi umile ed accettare che sia questa la realtà?
Il potere è l'immondizia della storia degli umani
e,anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte, siamo i 'grandi della Mancha':
Don Chisciotte e Sancho Panza.