Distretto Turistico - A.Miccichè e R. Lapunzina a Radio Cammarata (domenica 13)

ritratto di Pino Lo Presti

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Geraci
Il tema della costituzione del distretto turistico ha occupato l’informazione e il dibattito delle ultime settimane. Sembra ora che finalmente siamo arrivati alla conclusione.

Rivolto ad Angelo Miccichè
Qual è il tuo ruolo, quello di accompagnare la nascita di questo distretto?

Miccichè
I lavori per la costituzione del Distretto hanno avuto una spinta decisiva, a partire dall’inizio dell’anno,cioè da quando si è saputo che sarebbe venuto fuori, con la nuova legge, il Bando; una legge che aspettiamo ormai da tre anni; la prima riunione infatti, su questo lavoro, si fece nel 2007. A quella occasione partecipammo insieme ad alcune decine di sindaci del nostro territorio.
Però nel 2007 ancora la legge non c’era; c’era un disegno di legge, insomma si è dovuto aspettare. Abbiamo aspettato appunto sino alla fine di quest’inverno, quando finalmente il Bando è venuto fuori. Ora si tratta, dopo tutto questo lavoro di preparazione, di avere riconosciuto, da parte dell’assessorato regionale al turismo, il Distretto vero e proprio. Attualmente siamo in una fase ancora transitoria, quindi io, in questo momento, rappresento il Distretto nel senso di occuparmi della presentazione del suo progetto e del suo Statuto. Avuto il riconoscimento, finalmente il Distretto potrà iniziare a lavorare.

Geraci
Ho visto che in questo Distretto, rispetto ad altre strutture del passato, oltre che del “pubblico”, c’è la partecipazione anche del “privato”, il chè è una novità.

Miccichè
Infatti è una novità rispetto alle altre forme di aggregazione, di cui Cefalù probabilmente è una delle prime realtà in Sicilia. Se ci ricordiamo, oltre trent’anni, fa a Cefalù contemporaneamente a Taormina, fu costituita la Cooptour-Cefalù. Era un’associazione di albergatori e operatori turistici, sotto forma di cooperativa, che faceva gli acquisti insieme e faceva commercializzazione insieme. Era un’attività esclusivamente privata. Noi però sappiamo che la gran parte del prodotto turistico che vendiamo non è disponibile sul mercato, nel senso che non è in mano a privati. Noi possiamo fare gli alberghi più belli, i ristoranti più all’avanguardia, ma il turista viene qua per le nostre bellezze, quindi per il nostro patrimonio enorme che abbiamo. Questo non è controllabile però dal mercato! Non possiamo disporre della Rocca, se vogliamo farla visitare (molto spesso capita anche questo).

Geraci
Anzi, possiamo dire che Cefalù è uno dei pochi posti dove si può visitare tutto senza pagare niente.

Miccichè
E’ capitato che alcuni turisti sono saliti, intorno alle 18 - un orario in cui si può cercare un po’ più di fresco -, e sono dovuti tornare indietro perché hanno trovato la porta chiusa. Dico, questo è uno dei tanti aspetti. Quindi mettere insieme Pubblico e Privato è il disegno che finalmente il legislatore ha messo sulla carta. Sono cose infatti che dobbiamo vedere insieme, sono cose che vanno decise insieme; proprio perché il prodotto non è un prodotto del tutto in mano ai privati; è in qualcosa di abbastanza atipico quella del “prodotto turistico”. Le esperienze fuori della Sicilia sono tantissime: le cooperative dell’Emilia, i Consorzi - soprattutto - in Trentino, sono realtà importantissime per le varie economie di questi territori, e i Distretti economici sappiamo cosa sono; quando si mettono insieme gli operatori e gli imprenditori di un determinato settore, le economie di scala che si possono avere, e tutte le conseguenti ricadute sul territorio. Quello che succederà in Sicilia noi ancora aspettiamo di vederlo, nel senso che giorno 15 scade la data di presentazione per il riconoscimento di questi distretti.
Dovrebbero essere una ventina in tutta la Sicilia. Quello di Cefalù, del parco della Madonie e del parco di Imera, riteniamo che sia uno di quelli più avanzati, nel senso che siamo riusciti ad ottenere dai nostri sindaci (che poi alla fine è con i sindaci che il confronto con il territorio avviene), siamo riusciti ad ottenere una prevalenza “privata” in questo Distretto. Quindi ci sarà un Consiglio direttivo ed anche un Presidente nominato dai privati, poi ci saranno vari organi di controllo sull’attività del Distretto, più o meno in mano al “pubblico”. Tutto questo ci porterà sicuramente ad avanzare le nostre possibilità!

Geraci
Qua leggo, in una nota che ho visto, che il Distretto è composto da circa 180 aziende private e consorzi, e da enti pubblici - tra i quali 30 comuni - e l’ente parco della Madonie. Quindi è una mega-struttura, in un certo senso!

Miccichè
Direi ancora di più; tra questi 180 privati, ci sono parecchi Consorzi, parecchie Associazioni, parecchie Cooperative. Quindi in realtà sono oltre 450 imprese private. Abbiamo fatto un’assemblea, molto partecipata, che proprio dimostrava la mole di questa realtà, ma soprattutto la volontà di lasciare un passato che non ci soddisfa.

Geraci
Avete delle strategie particolari da seguire, oppure degli indirizzi, degli obiettivi? È una domanda che mi pongo! La parte finanziaria chi la copre?

Miccichè
Il distretto Cefalù-Madonie-Imera è un Distretto integrato, cioè a dire è un Distretto che non ha “un unico tipo” di turismo, come potrebbe essere un Distretto esclusivamente balneare. Il nostro è un Distretto “integrato”, in cui il prodotto si differenzia. Quindi abbiamo, sicuramente la fascia costiera di diverse decine di kilometri, poi c’è una parte naturalistica importantissima. Abbiamo un Parco - che possiamo definire il Parco delle bio-diversità -, che ha in sé il più grande numero di bio-diversità, nel senso che le specie vegetali, in tutta Europa, sono 11.000; di queste ne abbiamo in Italia 7000; di queste 7000, 2600 sono in Sicilia. Nei nostri 40 ettari del Parco della Madonie ce ne sono 1600, cioè il 65% di tutta la Sicilia, e il 15% di quello che c’è in Europa. Una concentrazione di specie vegetali dunque, ma oltre questo ci sono gli “endemismi”, piante che esistono soltanto qua da noi. Quindi c’è un’eccellenza, nel campo dei parchi naturalistici! Abbiamo un’ulteriore ricchezza che è il Parco di Imera. Questo Parco è il più grande Parco archeologico di Europa. Il Dipartimento di archeologia dell’Università di Palermo sta portando avanti, da anni, gli scavi di oltre 10.000 tombe, più tutto l’impianto della città di Imera. Realtà e valenze che dal punto di vista turistico sono enormi. Se messe insieme, ben organizzate, ci consentono di presentare, fuori dal nostro mercato, un prodotto di interesse mondiale. Già Cefalù è nel mondo conosciuta, quindi avere la possibilità di utilizzare il nome di Cefalù, con queste ulteriore ricchezze, vuol dire, per il nostro territorio, una occasione importantissima; e importantissima e sentitissima credo che sia la volontà dei nostri imprenditori, ma anche di tantissimi nostri sindaci, che vedono “svuotarsi” i loro comuni (ma tutto il nostro territorio ha questo problema). Cefalù stessa non è che cresce tantissimo, non è che ci sono tante occasioni di lavoro! Qui, i ragazzi studiano fuori, lavorano fuori, e questo perché, se abbiamo tante ricchezze da noi? Quindi, la prima risposta che il Distretto deve cercare di darsi è capire il motivo per il quale, pur avendo noi questo grande patrimonio, non riusciamo ad avviare una adeguata economia.
La dimensioni del nostro patrimonio richiederebbe una altrettanto grande dimensione dei nostri servizi. Se non sono adeguate al prodotto di base che noi offriamo, tutte le cose che il turista si aspetta di trovare qui, allora il turismo non può funzionare. Se noi avessimo meno da offrire e i servizi che offriamo restassero quelli che abbiamo, paradossalmente il turista sarebbe contento; noi invece attiriamo un tipo di clientela, per cultura, per interesse (probabilmente quando viene qua ne sa più di noi), e noi non siamo in grado di offrire quello che questi signori vogliono. Quindi, adeguare i nostri servizi vuol dire sì strutture, livello di accoglienza, ristorazione (abbiamo prodotti che vengono dal nostro territorio, abbiamo tre presidi Slow food, nelle Madonie, ma - al di là di questo - ci sono prodotti, nel nostro territorio, che sono eccellenti). Se siamo in grado di offrirle, presentarle nella maniera corretta, i due elementi di questo prodotto non vanno bene insieme. Lo sforzo del Distretto sarà quello di adeguare i nostri servizi al livello e alla importanza del patrimonio che la Storia e il Signore ci ha lasciato.

Geraci , rivolto a Lapunzina
A che punto siamo, e voi cosa ne pensate di questi distretti turistici.

Lapunzina
Sono soddisfatto e contento della scelta di Angelo Miccichè, da parte degli operatori turistici, degli imprenditori ma anche dei rappresentanti dei comuni; una scelta che è stata fatta il 3 giugno presso il Sea Palace di Cefalù. Ero presente anch’io come capogruppo consiliare del PD, nelle vesti di uditore. Spero che questa scelta venga confermata come scelta definitiva di “Legale rappresentante” del Distretto turistico. In quella sede, io, parlando più volte con l’assessore Patanella, ho chiesto anche di proporre come sede del Distretto, la villa Bordonaro; cosa che poi, alla fine, è stata fatta.
Per cui sono soddisfatto sia della scelta della denominazione del Distretto: “Distretto turistico Cefalù, Parco della Madonie e di Imera”, che di quella del Presidente, e della sede; ricordando però, sin da adesso, all’Amministrazione di attrezzarsi, da subito, perché il castello Bordonaro, da tempo è abbandonato. Dovremo perciò velocizzarne gli interventi urgenti per cercare di renderlo sede, degna di questo nome, per i 33/35 comuni che, insieme a tutti gli imprenditori privati faranno parte del Distretto.

Il Distretto turistico è un modo nuovo di fare turismo in Sicilia. Superata la logica provinciale, che aveva prodotto le AST, soppresse da una legge del 2005, con questo Decreto del mese di aprile, si aprono le porte ad una gestione del territorio e del turismo, sì con l’apporto dei privati (io penso che questa sia una cosa possibile ed utile) ma non dimenticandoci che i servizi, di cui parlava il neo-presidente, sono poi offerti dai comuni. Noi dobbiamo assicurare e accompagnare questo processo nuovo di fare turismo, attrezzandoci per bene. Noialtri a Cefalù non abbiamo ancora maturato bene l’idea che la nostra primaria attività è quella del turismo; noi non abbiamo altre cose! Ci sono altri comuni che possono puntare e puntano su altri settori. Noi abbiamo qua, questa maggior ricchezza, che il Padreterno ci ha regalato, costituita da bellezze naturali enormi, che tutti ci invidiano, e non riusciamo poi a metterla a reddito nè ad offrirla convenientemente a chi viene da fuori.
Tu (rivolto a Geraci) ricordavi poc’anzi che Cefalù è l’unico luogo dove si viene e non si paga, dove si può fare di tutto. Ma si fa “di tutto” però male, perché tra parentesi non è solo questione del pagare o meno (cosa che ovviamente serve a contribuire al mantenimento dei servizi) ma il fatto che “viene fatto male” perché alla fine diamo una immagine di Cefalù che non è l’immagine giusta.
Alcuni amici miei sono stati, l’altro giorno, a Taormina, e mi dicevano: è mai possibile che qua noi non abbiamo visto passare una macchina, abbiamo visto le strade molto pulite, non c’erano carte...?
Noi qui, a Cefalù, abbiamo ancora molti problemi da risolvere. E, non faccio un discorso politico legato all’Amministrazione attuale, ma un discorso in generale, legato al problema della vivibilità del paese. Ci accorgiamo, noi stessi che ci abitiamo tutti giorni che qualcosa manca (certe volte mi capita - può essere anche preso per esibizionismo -, di raccogliere della carta da terra e metterla nel cestino, perché dà fastidio quel giornale, oppure quel depliant, che viene distribuito e che, rimane a terra, in quanto dà un segnale di un paese sporco, non presentabile).
Ieri sera, facendo una passeggiata, verso le 21.30, mi sono accorto di trovare un lungomare completamente vuoto di macchine e di avere una nazionale pienissima di parcheggi. Anche questo - l’aspetto “parcheggi” -, (un discorso che ci porterebbe molto lontano), è un servizio primario assente. Noi dobbiamo dare la possibilità al turista, che viene per 2 0 5 giorni, di trovare immediatamente un luogo doveparcheggiare la macchina. Ed è per questo che , vediamo con convinzione questo processo nuovo di fare turismo. Il Consiglio comunale, nella serata di martedì ,si occuperà dell’approvazione dello Statuto e del Regolamento e, lo ripeto ancora una volta, lo farà “consapevole” che la parte più importante - che è quella di offrire poi i servizi - dovrà farla il Comune.

Geraci
Presenta il Prof. Antonelli (intanto sopraggiunto), uno scienziato venuto qui a Cefalù per il Convegno sulla astronomia, al Mandralisca che si svolgerà nelle giornate di Mercoledì 16 (ore 21.00) con il professor Massimo dela Valle, Direttore dell’osservatorio astronomico di Capodimonte, persona molto brillante ed ottimo scienziato, che parlerà delle scoperte scientifiche di Galileo, e Venerdì 18 (ore 21.00) con il professor Gabriele Ghisellini, dell’osservatorio astronomico di Brera, che invece parlerà in maniera molto semplice delle più grandi esplosioni nell’universo, in particolar modo i lampi gamma.

Dice Geraci: Credo sia un argomento che ben si integra con quello di cui stavamo parlando. Si parlava di turismo; io direi che, tra tanti “turismi”, c’è anche il turismo scientifico. A parte l’aspetto d’interesse tecnicoscientifico, diciamo che queste persone verranno a Cefalù, lo visiteranno, staranno in albergo: anche questo è turismo!

Lapunzina
Diciamo che i due argomenti si intersecano perché noi abbiamo bisogno tantissimo del turismo congressuale; dobbiamo cercare di farne sempre più, assicurando però, a chi viene qui, quei servizi e quella qualità della vita...

Geraci , rivolto a Miccichè
Ci avete pensato ai congressi, al turismo congressuale scientifico?

Miccichè
Abbiamo un Palazzetto, appena realizzato, che si presta a questo tipo di attività, può ospitare congressi fino a 4000 persone.

Il prof. Antonelli
Sottolinea che i congressi che si sono svolti, specie su un argomento così specifico, impegnavano una cinquantina di persone, tranne quelli a carattere internazionali che hanno visto, negli anni passati, qui a Cefalùlo, intervenire anche duecento persone.
E, aggiunge: sicuramente, debbo dire, che Cefalù ha fatto un’accoglienza ottima. Le persone vengono volentieri. Anche gli stranieri vengono qui sempre molto volentieri. È un posto bello, è un posto dove comunque c’è una buona ricettività ed un’ottima accoglienza; quindi se ci sono ulteriori iniziative che favoriscano questo tipo di incontri, secondo me, ve lo dico da utente, incoraggiatela perché è una cosa molto importante.