15 Maggio 2017, 21:40 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Manca, veramente, poco per collegare uno dei due binari della nuova tratta Fiumetorto-Ogliastrillo al binario della vecchia linea.
Oramai è questione di pochi mesi.
Due, tre, forse quattro.
Quei mesi che saranno necessari per completare il tratto, lungo circa 250 metri, tra l’imbocco lato Palermo della galleria artificiale Ogliastrillo
ed il punto, nel quale il nuovo binario confluirà in quello esistente.
Non appena sarà messo in esercizio il nuovo binario tra la fermata di Lascari ed Ogliastrillo, sarà soppresso quello esistente e con esso il passaggio a livello di Cocuzzola
quello di Capo Plaia
e quell’altro di Ogliastrillo.
La soppressione dei tre passaggi a livello e del tratto della vecchia strada ferrata tra Cocuzzola e Ogliastrillo sarà il primo dei benefici, che il territorio di Cefalù trarrà dal raddoppio ferroviario.
La prima mutazione, in meglio, dopo le tante che ne hanno modificato, in peggio, l’assetto ambientale e paesistico.
Arriverà, presumibilmente, entro il prossimo settembre.
Cioè, dopo ben 39 anni da quando, nel 1978, il Consiglio comunale di Cefalù espresse il primo parere di competenza sulla compatibilità ambientale del raddoppio ferroviario col territorio comunale, proprio, per i benefici, che lo stesso territorio avrebbe tratto dalla dismissione della strada ferrata esistente.
Difficile prevedere quanti anni dovranno, ancora, passare prima che il territorio, tragga i benefici, ben più significativi, della soppressione degli altri passaggi a livello di Santa Lucia, Gallizza e Sant’Ambrogio e del tratto di strada ferrata esistente tra Ogliastrillo e Malpertugio.
Al riguardo, non è, certamente, confortante e, neanche, di buon auspicio la notizia di oggi sul rinvio a data da destinarsi del tavolo tecnico, che era stato programmato per domani, 16 maggio, presso il Ministero delle Infrastrutture al fine di affrontare le problematiche connesse al progetto di variante generale al progetto definitivo appaltato, che, come convenuto al precedente tavolo, la TOTO avrebbe, frattanto, dovuto elaborare e presentare.
Saro Di Paola, 15 maggio 2017
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Commenti
Giosafat Barbaccia -
Intanto ad Acireale
Speriamo inaugurino presto il nuovo tracciato e che si sfrutti a dovere lo spazio ceduto da quello vecchio. Per esempio si potrebbe allargare viale del Mediterraneo (la strada dell'ogliastrillo) adeguando a "standard umani" anche la pista ciclabile, e perché no prolungare la strada fino a capo plaia e alle salinelle così da dare un'alternativa viaria alla SS113. Intanto (15 Maggio 2017) ad Acireale si discute l'ipotesi di una nuova fermata ferroviaria vicino al centro. E "ciò, già inserito ed approvato fra gli interventi programmati da R.F.I. [...], si rende necessario a causa dell’improvvida realizzazione diversi anni a dietro, della nuova stazione di Acireale poco più a sud [del centro abitato], che ha aumentato ulteriormente in termini di accessibilità dell’utenza ai sistemi di trasporto, la distanza dal baricentro della città."
Qui l'articolo completo di Mobilita Catania: http://catania.mobilita.org/proposte/una-fermata-ferroviaria-nel-cuore-di-acireale-nel-contesto-della-rivoluzione-su-ferro/ Giusto per citare un'esperienza di stazione decentrata vicina alla nostra realtà.
Saro Di Paola -
Acireale è Acireale e Cefalù è Cefalù
Sulla speranza "che si sfrutti a dovere lo spazio ceduto dal vecchio tracciato" non si può non essere d'accordo.
Così come, non si può non essere d'accordo sull'esempio che è stato fatto per lo sfruttamento del primo "spazio" che verrà "ceduto": il tratto di tracciato tra Ogliastrillo e Capo Plaia. Compreso "l'adeguamento a standard umani" della pista ciclabile esistente lungo una parte della via del Mediterraneo, che pista ciclabile non è e non è mai stata.
Quanto alla discussione in corso ad Acireale, mi permetto di dire che non avendo cognizione, alcuna, delle problematiche della circolazione veicolare e del traffico nel centro urbano di questa Città, non ho elemento alcuno per assentire o confutare quanto scritto, ieri, su Mobilita.org di Catania dall'ing. Aldo Todaro.
In particolare sulla "sulla nuova stazione che, diversi anni a dietro, è stata realizzata poco più a sud" e che Todaro ha definito "improvvida" perchè "ha aumentato ulteriormente in termini di accessibilità dell'utenza ai sistemi di trasporto,la distanza dal baricentro della città".
Al riguardo, se la citazione è stata fatta per fare un parallelismo tra lo spostamento "poco più a sud della nuova stazione di Acireale" e quello un poco più ad ovest della nuova fermata di Cefalù, che, ancora, non si può escludere, mi limito a dire che non esistono ricette valide per tutte le Città.
"Sanremo è Sanremo" come Cefalù è Cefalù e Acireale è Acireale.
Basta osservare le planimetrie delle predette Città e, per la fattispecie, relazionare le aree, che al loro interno, sono destinabili a "parcheggio scambiatore" alla loro accessibilità in entrata e in uscita ed alla rete viaria complessiva.
Se poi si tiene conto degli altri aspetti che caratterizzano una Città rispetto ad un altra, quali, indubbiamente, sono quelli idrogeoloci nonchè quegli altri in base ai quali, in termini di dtstanza, deve essere localizzato il suo baricentro e cioè la provenienza e la destinazione dei potenziali utenti di una fermata o di una stazione che sia, non è difficile comprendere che una scelta che può essere improvvida per una Città, può risultare provvidenziale per un'altra.