La gestione dell’acqua spetterà alla Regione

Ritratto di Quale Cefalù

22 Novembre 2013, 14:04 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Si svolgerà lunedì prossimo l'assemblea dei sindaci dell’Ato1 Palermo che dovrebbe dare il via libera al piano messo a punto dall'assessore regionale all'Energia, Nicolò Marino, per garantire il servizio idrico in 52 comuni della provincia dopo il fallimento della società Acque potabili siciliane (Aps) e salvare oltre 200 posti di lavoro.

L’assessore ha già predisposto la delibera con la quale si revoca anche la liquidazione dell'Ente acquedotti siciliani (Eas).

Sembrano dunque tramontare le ipotesi di un nuovo consorzio pubblico tra i comuni per una questione soprattutto di tempi, così come il passaggio della gestione ad Amap o la consegna delle reti ai singoli comuni contro cui si è schierata la Regione temendo accordi tra gli enti locali-Siciliacque e i privati per la depurazione con l’apertura di una nuova stagione di assunzione sulle spalle dell'amministrazione regionale.

“Se ci sarà il via libera si partirà subito”, ha affermato Marino, la cui proposta per uscire dall'impasse è stata apprezzata dal governatore Rosario Crocetta ma anche dai sindacati e dai deputati regionali che da giorni seguono il caso Aps.

“Comunque si tratterebbe di una soluzione transitoria, in attesa della legge - ha chiarito Marino - se poi i territori lo riterranno opportuno potrebbe anche essere definitiva, ma decideranno i sindaci. L'interesse della Regione è solo quello di mantenere la continuità del servizio, garantendo la gestione pubblica dell'acqua: nessuno può rimanere senza acqua. Nel caso specifico di Aps, non vogliamo disperdere il know-how della società e le professionalità dei dipendenti”.

Commenti

L'acqua a Cefalù è sempre stata più o meno potabile, in genere ( a parte la cacofonia e l'orribile italiano) più "meno"  che... Tuttavia, in nome della trasparenza perché non porre alla conoscenza e attenzione di tutti quali bacilli navigano a schiere talmente fitte da determinare il divieto di utilizzarla per fini alimentari oltre che potabili?  E ancora: il foglietto in fotocopia  inviato dal Sindaco, e datato 11 novembre 2013, come mai è stato recapitato in via, vicolo o salita saraceni che dir si voglia, il giorno 22 novembre 2013?  In quegli undici giorni si presume che la dose giornaliera di bacilli & Co. sia stata immagazzinata nell'organismo degli ignari in dose normale. La domanda è:  .....