Caffè Letterario "La Galleria" a Cefalù

Ritratto di Salvatore Curcio

26 Settembre 2012, 16:52 - Salvatore Curcio   [suoi interventi e commenti]

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Dall’architettura del Parco delle Madonie alla riqualificazione di una piccola parte del centro storico di Cefalù: il “Caffè Letterario La Galleria”.

Nel mio primo intervento nella rubrica “L'Anima dell’Architettura”, ho parlato dell’Architettura del Parco delle Madonie e delle profonde relazioni che essa intesse con il paesaggio (visto come struttura urbana), con le città storiche e la tradizione culturale.

Per meglio trasmettere i principi teorici che legano l’architettura alla città e viceversa, nonché alla tradizione culturale, è opportuno continuare il nostro dialogo utilizzando degli esempi concretamente realizzati.

Come gli scrittori e i poeti utilizzano la scrittura per raccontare storie e trasmettere emozioni e, per di più, attraverso il loro modo di scrivere ne possiamo intuire i riferimenti formativi e culturali, così anche, per noi architetti, il progetto di architettura può essere inteso come la scrittura attraverso cui è possibile raccontare storie e far nascere emozioni.

Non so se questo mio progetto accenda delle emozioni, ma sicuramente vuole narrare una storia, da cui è possibile leggere la struttura della città in cui si è intervenuti, il valore degli edifici nel suo intorno, il rapporto con i materiali della tradizione e, infine, vuole narrare di un modo contemporaneo di sintetizzare, con segni minimali, lo spazio dell’architettura.

L’opera è nata nel 2005 grazie alla decisione della Fondazione Mandralisca di affidare questi spazi di sua proprietà, che versavano in uno stato di profondo abbandono, a dei giovani imprenditori, che successivamente mi hanno incaricato per il progetto e la direzione dei lavori.

I due giovani imprenditori, Angelo Daino e Giuseppe Provenza, dopo un’attenta analisi di mercato e avendo considerato il grande flusso turistico transitante nella cittadina, hanno deciso di investire in un’attività che potesse promuovere la cultura del luogo per mezzo di un locale che riuscisse a coniugare l’appartenenza alla tradizione locale, e alcuni caratteri dell’ambiente internazionale contemporaneo. L’esperienza professionale internazionale dei due giovani, ha reso possibile un particolare dialogo, cordiale e fruttuoso, che mi ha consentito di progettare nella massima libertà. Si può sostenere che allo stato attuale, a distanza di qualche anno dall’apertura, il locale ha raggiunto l’obiettivo preposto. Esso, infatti, è frequentato da un elevato numero di stranieri. Anche il territorio vicino era privo di un luogo che raccogliesse contemporaneamente sia attività culturali che di intrattenimento, e per tale ragione, il “Caffè Letterario La Galleria” è diventato anche meta preferita degli isolani che amano muoversi il fine settimana.

Nel 2008 il progetto risulta primo classificato al premio internazionale “Pasquale Culotta” all’opera prima e alla committenza realizzata in Sicilia. Il Premio “Pasquale Culotta” è stato ideato e promosso dalla Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti, P.P.C. della Sicilia in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, P.P.C. della provincia di Palermo in occasione del VII Congresso Nazionale degli Architetti, P.P.C. per commemorare la scomparsa del Prof. Arch. Pasquale Culotta di Cefalù,  che è stato eminente architetto e professore ordinario di Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Palermo.

In conclusione, per facilitare la lettura del progetto, allego una parte della pubblicazione 'Caffè Letterario “La Galleria” a Cefalù',  da me curata nel 2007. (Edizione Grafill - progetto grafico Antonio Minutella)  

Tra le parti scelte, ho tenuto il testo introduttivo di Gianni Braghieri, amico sincero e punto di riferimento nella mia formazione culturale e professionale, eminente professore ordinario di progettazione architettonica presso la facoltà di Architettura di Cesena, che è stato, con Gino Malacarne ed Aldo Rossi, il mio relatore di laurea all’IUAV di Venezia nell’A.A. 1995/96.

Le foto sono di Santo Eduardo Di Miceli.