Sul voto del Consiglio comunale nella seduta del 26 aprile

Ritratto di Saro Di Paola

29 Aprile 2024, 07:49 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il 10 maggio del 2023, a proposito del progetto definitivo della galleria di sfollamento con imbocco alla Gallizza nel parco della "Villa Parlato", www.qualecefalu.it/node/24649, avevo scritto: "Sono e saranno i pareri degli Uffici preposti a mettere il Consiglio sul binario giusto".
Il binario giusto, a mio giudizio, sarebbe stato la bocciatura di quel progetto.
Mi ero sbagliato.

Ieri l’altro, 26 aprile, infatti, il Consiglio comunale, col voto favorevole dei Consiglieri di maggioranza presenti in aula, ha approvato tale progetto, adottando, perché d'interesse pubblico e compatibile con l'assetto del territorio, la variante agli strumenti urbanistici vigenti, che prevede l'ubicazione dell'imbocco della rampa di accesso alla galleria di sfollamento, nel luogo previsto nel progetto medesimo.
                                                               
I due Consiglieri di minoranza presenti in aula, Turdo e Marinaro, dopo il voto contrario dei Consiglieri di maggioranza sulla pregiudiziale, che avevano sottoposto all’attenzione del Consiglio, hanno abbandonato l'Aula, www.qualecefalu.it/node/24812.

I Consiglieri di maggioranza hanno approvato il progetto definitivo all’ordine del giorno senza entrare nel merito di quei pareri, che io ero convinto li avrebbe messi sul binario giusto e dal quale, invece, hanno, espressamente, dichiarato di dover "prescindere" nell’adozione della variante urbanistica per l’interesse pubblico dell’opera, che il Sindaco ha definito "sovracomunale, regionale, nazionale se non anche sovranazionale", quasi fosse il ponte sullo stretto.
L'approvazione "a prescindere" quasi che quei pareri non avessero, e non abbiano, attinenza alcuna con l’interesse pubblico dell’opera nel suo complesso: raddoppio e fermata sotterranea.
Quasi che, alla luce di quanto si è ascoltato in aula, il solo parere degno dell’attenzione del Consiglio fosse, e sia, quello assolutamente discrezionale della Soprintendenza e non, anche, i pareri tecnici del Genio Civile e dell’Autorità di bacino, ripeto, assumendomene la responsabilità, favorevoli nella forma e contrari nella sostanza, che attengono alla realizzabilità in sicurezza dell’opera e, quindi, all’interesse pubblico dell’opera, che, prima di essere nazionale se non anche sovranazionale, è d'interesse pubblico di Cefalù.

I Consiglieri di maggioranza non hanno preso in alcuna considerazione "la raccomandazione di limitare al massimo le opere di sbancamento in modo da conseguire un modellamento del suolo il più aderente possibile all'attuale configurazione morfologica", che il Genio Civile fa e che il progetto, invece, stravolge,
e quell'altra di eseguire “ulteriori indagini puntuali finalizzate:
- al superamento delle criticità geologiche e geotecniche,
- alla salvaguardia dell'integrità degli edifici
,
- ad evitare eventuali collassi a livello del piano di campagna con l’innesco di dissesti di varia natura
- a
 garantire che i cedimenti che si verificheranno siano compatibili con le distorsioni strutturali tollerabili, in condizioni di massima sicurezza, dagli edifici e dalle strutture ricadenti a livello del piano di campagna”,
che lo stesso Genio Civile fa e che, invece, non sono state eseguite.

Evidentemente, per i Consiglieri di maggioranza il mancato rispetto delle raccomandazioni del Genio Civile non attiene all’interesse pubblico dell’opera e, meno che meno, a all'interesse primario di Cefalù, che è quello di vedere l'opera realizzata in totale sicurezza e completata nel più breve tempo possibile.

Tanto CHI SE NE FREGA: non sono fatti nostri.
I Consiglier hanno la coscienza a posto: il parere del Genio Civile è favorevole.

Se, poi, le raccomandazioni del Genio Civile sul nuovo progetto definitivo sottendono il timore che possano verificarsi gli stessi scenari prefigurati dal Prof. Cafiso per gli edifici dello Spinito, quando l'imbocco della rampa era prevista in via Antonello da Messina, per di più estesi agli edifici ricadenti in una fascia d’influenza più lunga di 450 metri, che va dalla via Pietrapollastra allo Spinito stesso, CHI SE NE FREGA: non è stato forse il Prof. Cafiso a suggerire di localizzare l'imbocco della rampa in una zona senza preesistenze in superficie?

Con i "CHI SE NE FREGA" potrei continuare.
Mi fermo qui per non risultare eccessivamente lungo in questo scritto.

Però, non posso fare a meno di aggiungere un’altra riflessione.
Aver prescisso dal merito dei pareri è stato un vulnus, al quale, a mio giudizio, se ne aggiunge un altro.
Quello di non aver avanzato ad RFI la richiesta di un’opera di compensazione, che sarebbe potuta essere l’adeguamento della larghezza delle sede stradale della via Pietrapollastra a quella della galleria di sfollamento, che, come si legge nella relazione, “è stata studiata allo scopo di garantire il passaggio dei mezzi di intervento e di soccorso” .
                                                  
Se la rampa di accesso alla galleria di sfollamento dovrà essere realizzata, proprio, là dove il Consiglio, l’ha votata, in termini di garanzia di passaggio dei mezzi di intervento e di soccorso non sarebbe, forse, un non senso che alla stessa si acceda e dalla stessa si esca attraverso una strada con alcuni tratti, nei quali è problematico, persino, l’incrocio di due normali autoveicoli www.qualecefalu.it/node/24782 ?
        

Nulla aggiungo su quanto di altro ho ascoltato nel corso della seduta consiliare,
dal "MACELLO", causato da Simona Vicari, con la complicità dell' Ing. Crisà e dell' Arch. La Barbera, agli ultimi interventi, citati in aula, con i quali, da Consigliere comunale, ho giustificato i miei voti nelle sedute consiliari del 15 luglio 2003 ed il 26 luglio 2005.

Li ricordo benissimo, insieme a tante altre vicende, che, dal 1985 ad oggi, hanno riguardato il raddoppio.
Altro che!
Non me ne sono, affatto, scordato.
A cominciare dal mio primo voto di Consigliere nella seduta dell'8 agosto 1985, dal mio intervento, da Assessore all’Urbanistica, nella seduta del 10 luglio 1987, alla mozione che, a seguito di quel mio intervento e del voto unanime espresso dal Consiglio in quella seduta, 14 Consiglieri  presentarono il 28 dicembre del 1987 ed all’intervento, che, mio malgrado, dovetti svolgere nella seduta consiliare del febbraio(?) 1988, che, inevitabilmente, ne è seguita e nella quale 12 dei 14 Consiglieri firmatari della mozione ritornarono sulla scelta che avevano votato il 10 luglio del 1987, quella della stazione ad Ogliastrillo, ritirando, sostanzialmente, la loro firma dalla mozione.
Ricordo, persino, il dibattito nella seduta consiliare del 17 settembre del 2001, alla quale ho assistito da semplice cittadino.

Sulle vicende del raddoppio tutto è scritto negli annali del Consiglio comunale e, per gran parte ma con tanto altro di più, nelle pagine di questo blog.
Ed in quel tutto, tanto trova chi, con senso di responsabilità e senza supponenza, ha interesse autentico all’approfondimento della questione raddoppio, come di altre, e tanto potrebbero trovare quanti, con sufficienza, dicono che “la Città non ha bisogno di opinionisti”.
“I tifosi”
non li menziono, personalmente tifo, soltanto, per il Palermo e per il Milan.

Sul tutto sono pronto a confrontarmi, pubblicamente, non su facebook, come pure è stato detto, ma guardando in faccia i miei interlocutori, tecnici e politici che potranno essere, nell'incontro pubblico, che, nel corso dell'ultima seduta del Consiglio, il Vicesindaco e un Assessore hanno chiesto di organizzare al Sindaco.
Magari il Sindaco lo organizzasse!

Saro Di Paola, 29 aprile 2024