Ad Ogliastrillo è stata aumentata la capienza delle vasche di decantazione dello smarino

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21 Marzo 2024, 09:09 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Le vasche di decantazione dello smarino prodotto dalla talpa Margherita nei primi settecento metri, circa, del suo primo viaggio da Ogliastrillo a Fiume Carbone, sono rimaste quelle che si vedono nella foto che segue,
                                                                       
con l’aggiunta, all'occorrenza, di blocchi in calcestruzzo per aumentare l’altezza delle loro pareti divisorie, che la spinta dello smarino, nei primi giorni di avanzamento della talpa, ha finito per travolgere.                                                                                                                                       
                                                                       
In vista della oramai prossima ripartenza della talpa, sono stati, sistematicamente, sopraelevati con blocchi in calcestruzzo, i muri che delimitavano e dividevano le vasche, al fine di aumentarne la capienza.
          
         

Ciò perché la perizia di variante, approvata alla ToTo dalla Committenza durante il lungo fermo dei lavori, prevede, com’è noto, l'avanzamento della talpa nella modalità a pressione.

Una modalità, certamente più idonea a garantire la stabilità dei versanti collinari sottopassati, che, però, produce uno smarino reso molto fluido dai polimeri, dalle schiume biodegradibili e dall'acqua, che dovranno essere impiegati per esercitare sul fronte di scavo la pressione necessaria a non alterare lo stato tensionale del terreno attraversato e di quello sovrastante evitando, così, cedimenti in superficie della stessa natura e della stessa entità di quello verificatosi nel settembre del 2022 a Vallone di Falco.

La fluidità allungherà i tempi di decantazione dello smarino indispensabili per renderlo paleggiabile, caricabile e trasportabile sui mezzi che lo conferiranno a discarica.
Ragione per cui, per l’impossibilità di realizzare nuove vasche, si è reso necessario aumentare la capacità di quelle esistenti.

Basterà l’aumento della capacità delle vasche esistenti, che è stato possibile raggiungere con la sopraelevazione delle loro pareti, ad evitare che la talpa sia costretta a fermarsi nei tempi di attesa del loro progressivo e graduale svuotamento?

Lo vedremo nei mesi a venire.
Se non, già, nelle settimane successive alla ripartenza della talpa.

Saro Di Paola, 21 marzo 2024