Cooperativa Il Segno

Ritratto di Angelo Sciortino

8 Ottobre 2022, 01:27 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Guardarsi attorno, mentre si passeggia per le vie di Cefalù, crea non poco disagio a chi guarda a essa con l'affetto di figlio, ricordando quante attese suscitò negli anni '50 la nascita di un turismo più numeroso e quindi portatore di maggiore ricchezza. Sono bastati, però, pochi anni, perché le sue Amministrazioni, come fanno i figli degeneri, distruggessero l'eredità in atto e quella potenziale. Tutto ciò soprattutto con danno per i giovani, costretti a espatriare per trovare un lavoro o a restare per vivere dell'elemosina di qualche politico.

Tutto ciò nonostante Cefalù abbia ricchezze impareggiabili, per le quali non occorre una “via dei tesori”, ma cittadini e Amministrazioni che le conoscano bene e sappiano mostrarle non come se mostrassero le tombe dei loro avi – la Cattedrale, l'Osterio Magno, la Rocca, il Museo Mandralisca eccetera – ma come se esse fossero parte della loro vita di oggi e strumento per preparare la vita futura. Soltanto così i giovani possono essere fieri del loro passato e orgogliosi di esserne i continuatori.

Accade in questi giorni che proprio alcuni giovani, riuniti nella cooperativa Il Segno, abbiano scelto finalmente una strada più dignitosa per operare in favore di Cefalù e per il suo rilancio. Sono poco più di quaranta giovani, tutti riuniti nella foto in testa a questo intervento. Non a caso in essa è presente il vescovo Giuseppe Marciante, non di fronte al gruppo dei giovani, ma alle loro spalle, come se con ciò volesse dimostrare la propria modestia, la sua protezione e il suo aiuto. Un aiuto che non è mancato proprio quando essi muovevano i primi passi e ancora non avevano tracciato la loro strada. Assente l'Amministrazione comunale, fu giocoforza che all'inizio il suo posto fosse occupato da chi, per la carica ricoperta, potesse offrire a essi un sostegno sufficientemente forte per passare dal dire al fare, dal progetto alla sua esecuzione.

Che cosa poteva offrire il Vescovo, se non di affidare a questi giovani la gestione dei beni di cui disponeva o che aveva ottenuto dalla Regione? Ecco allora la cooperativa, della quale è Presidente Maria Rosa Cipriano, chiamata a gestire la visita alle Torri della Cattedrale e l'Osterio Magno; provvedere alle pulizie dei locali a essa affidati; aprire due punti vendita per la vendita di prodotti tipici di alcuni paesi della Diocesi.

Voi credete che queste encomiabili iniziative, che hanno creato attività che occupano quaranta giovani, siano state giudicate come meritano? Troppo facilmente da parte di alcuni cittadini, incapaci di scegliere i candidati alle elezioni comunali, vengono emessi giudizi, che non sono altro che pregiudizi, che dimostrano che l'inferno esiste solo nella mente del diavolo. Dicono infatti costoro che il Vescovo agisce in questo modo, perché pensa soltanto al guadagno della Chiesa. Ebbene, da agnostico considero tali pregiudizi menzogne e mistificazioni. Non si possono conservare correttamente beni dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità senza il denaro necessario né si può garantire ai giovani la giusta ricompensa per il lavoro svolto. Ma forse per costoro è meglio agire come si fa per i beni comunali, che potrebbero dare un reddito e lavoro ai giovani, ma sono abbandonati all'incuria, anche laddove, come per la Rocca, la visita comporta un costo.

Concludo pertanto con un plauso per lo stesso Vescovo Giuseppe Marciante e per la cooperativa Il Segno. Un segno che indica la strada più opportuna per il progresso di Cefalù.

Commenti

La Cooperativa Il Segno è una delle poche buone notizie in una Cefalù che ai giovani offre molto poco, e non a caso  le nuove generazioni in questi ultimi anni decidono di andare a studiare altrove, mentre fino a poco tempo addietro il viaggio era pianificato a conclusione degli studi alla ricerca di un lavoro. Ho fatto parte anch'io della Cooperativa, sebbene per un solo anno, avendo io stesso maturato in seguito scelte di vita professionali diverse, ma continuo ancora a tenermi in contatto con buona parte di loro e sono il primo a giorire per la professionalità con gui gestiscono l'Itinerarium Pulchritudinis, altro tassello di non secondaria importanza in ordine ad un progetto più vasto voluto dall'attuale Vescovo.Angelo Sciortino ha scritto bene, la Cooperativa è un tesoro prezioso da preservare e migliorare nel medio e lungo termine, e io di mio dopo averne fatto parte mi sono ripagato in parte dell'inopinata e brusca fine del corso di Laurea in Scienze del Turismo Culturale, quest'ultimo "terminato" dall'oggi al domani senza che nessun cefaludese, politico o uomo della strada nel comune sentire, abbia alzato la voce per difenderne l'esistenza.Gentile Angelo Sciortino, la Cooperativa non conoscerà la stessa sorte del corso di laurea, ne sono certo, e questo malgrado i cefaludesi che non perdono occasione per denigrare  tutto quello che avviene nel loro stesso paese, vizio antico che trova sempre sostenitori impenitenti, bravi a sezionare anche l'atomo e prontissimi a distruggere con la maldicenza  quanto di buono viene fatto dai loro stessi concittadini.L'attuale deserto di prospettive a Cefalù, prescindendo da considerazioni politiche legate al passato e al presente, è frutto anche di questo atavico cupio dissolvi.Ci stupiamo se le nuove attività commerciali a Cefalù si devono all'iniziativa di non cefaludesi?Ci stupiamo se le nuove generazioni studiano e lavorano altrove?Ricorderò sempre con sommo raccapriccio quel mio concittadino che, all'indomani della chiusura del corso di laurea in scienze del turismo culturale, quello stesso corso nel quale ho speso 8 intensi anni di impegno professionale, ebbe modo di concludere con somma gioia in mia presenza: "Finalmente hanno chiuso questa mangiatoia di palermitani che sono venuti a mangiarsi Cefalù!".Spero che le buone pratiche portate avanti dalla Cooperativa possano trovare degli imitatori, magari cefaludesi, non è mai troppo tardi per sognare ad occhi aperti!Perché di speranze concrete abbiamo bisogno a Cefalù, di chiacchere a vanvera, autoreferenziali o interessate al proprio tornanconto personale, ne abbiamo sopportato in quantità!