Basterà la disponibilità di cassa del Comune per pagare i debiti dei contenziosi in corso?

Ritratto di Pasqualino Turdo

31 Agosto 2022, 08:20 - Pasqualino Turdo   [suoi interventi e commenti]

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Sig. Presidente, colleghi Consiglieri, Sig. Sindaco e Sig.ri della Giunta,
 
l'ordine del giorno della presente seduta del consiglio comunale, notificatoci soltanto da cinque giorni, risulta molto corposo e consta di ben undici punti.
 
Non mi soffermerò sul carattere di necessità ed urgenza che è stato dato a questa seduta.
Lo hanno già fatto i miei colleghi di gruppo e non posso che condividere quanto hanno detto al riguardo.
Siamo amareggiati per avere visto il nostro comune nella lista nera dei 278 comuni siciliani commissariati dalla Regione, per non aver approvato il bilancio consuntivo 2021 entro il termine di legge fissato per il 30 aprile 2022.
Su ciò, in quest’aula, si potrebbero dire fiumi di parole.
Da neo consigliere comunale non ritengo opportuno farlo.
Su quanto accaduto, infatti, non ho responsabilità alcuna.
 
Non posso, invece, tacere sulla valenza amministrativa dei punti al nostro esame: gli otto debiti fuori bilancio.
Da consigliere neofita, mi sono chiesto cosa sono i debiti fuori bilancio.
 
Senza avere la pretesa di insegnare alcunché a chi, in campo amministrativo, è molto più navigato di me, ma solo a beneficio di quanti seguono i lavori consiliari, preciso che i debiti fuori bilancio sono tutte quelle spese che non sono state previste dall'Amministrazione all'inizio dell'esercizio finanziario.
Sono le obbligazioni impreviste, quelle non messe in conto dalla pubblica amministrazione, che devono essere onorate e che, perciò, alla chiusura del bilancio ci sono.
Quelli al nostro esame, non sono, solo per fare un esempio, spese impreviste che l’Amministrazione ha dovuto affrontare per fare fronte ad una precisa emergenza, ma  debiti sopravvenuti verso terzi in violazione delle norme contabili che regolano i procedimenti di spesa degli enti locali.
Debiti scaturiti da contenziosi che il Comune di Cefalù ha intrapreso o per i quali è stato chiamato in giudizio e nei quali il Comune alla fine è risultato soccombente.
 
Al Consiglio, stasera, viene chiesta l’approvazione del pagamento di somme  stabilite da un Giudice che ha dato ragione a chi, avendo avuto leso un diritto da parte del Comune di Cefalù, deve essere, giustamente, risarcito.
Nei casi al nostro esamei per un ammontare complessivo di euro 61.094,66.
Alcuni dei debiti sono recenti e di modestissima entità, altri si trascinano da parecchi anni ed hanno avuto conseguenze nefaste per le casse comunali. Emblematica al riguardo, la proposta n 46 del 09-06-2022 riguardante il contenzioso tra il Comune di Cefalù e il Comune di Collesano per una controversia su oneri per il conferimento in discarica.
La vicenda giudiziaria ha visto il nostro Comune soccombere nel primo grado di giudizio, insistere in appello e vedersi definitivamente condannare al pagamento di euro 583.061,46 già liquidati alla fine del 2021 e degli ulteriori euro 19.462,53 da corrispondere a seguito dell'approvazione della proposta di delibera.
La motivazione del voto del nostro gruppo consiliare, contrario a tutte le proposte di debiti fuori bilancio è molto semplice ma, anche, molto sofferta.
 
Non possiamo ratificare il pessimo operato dell'amministrazione comunale!
 
Al riguardo, eloquentissimo nella sua emblematicità, è il debito di appena 816,87 euro, di cui alla proposta di delibera n 55 del 21-06-2022.
 
Il fatto.
 
Nel 2018, un cittadino transita con la propria autovettura nella ZTL con a bordo il padre, invalido e con, esposto, il pass per soggetti con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta.
Le telecamere poste ai varchi rilevano la targa e gli uffici preposti provvedono a notificare la sanzione per violazione del divieto di circolazione in ZTL.
 
Il cittadino sanzionato si rivolge al Giudice di Pace che annulla la sanzione.
Il Comune, nel 2019, ricorre in appello e il Tribunale pronunciandosi in via definitiva, rigetta l’appello proposto avverso la sentenza del Giudice di pace e condanna il Comune di Cefalù al pagamento delle spese processuali sostenute dall’appellato, quantificandole in euro 816,87 ai quali andranno aggiunte le spese che il Comune ha pagato al Legale, cui ha affidato la sua difesa.
 
Il Giudice ha dato ragione al cittadino multato perché “il cosiddetto contrassegno invalidi autorizza la circolazione e la sosta del veicolo adibito al trasporto di una persona con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta anche all’interno delle zone urbane a traffico limitato, su tutto il territorio nazionale, con il solo onere di esporre tale contrassegno. Pertanto, al disabile che sia transitato in ZTL non può essere contestata la violazione dell’art. 7 commi 9 e 14, codice della strada, sull’erroneo presupposto che l’accesso alla ZTL sia subordinato alla comunicazione preventiva al Comune del titolo abilitativo, in quanto la violazione suddetta non prevede come condotta omissiva, e come tale sanzionabile, l’omessa comunicazione preventiva, ma la violazione del divieto di transito nella ZTL”.
Questo vale in tutto il territorio nazionale!
Ma non a Cefalù!
 
Perché, a Cefalù, l’Amministrazione guidata dal Sindaco Lapunzina riteneva di avere ragione ed il cittadino torto.
Com’è accaduto in tante altre vicende, per le quali non ha ritenuto di esperire alcun tentativo di conciliazioni stragiudiziali.
Al riguardo emblematico è il passaggio del parere contenuto nella relazione dei revisori dei conti che hanno, testualmente, scritto:
“Si rileva un costante riconoscimento di debiti fuori bilancio derivante in maggior parte da lettera A), al riguardo sarebbe opportuno valutare ove possibile  azioni transattive atte a ridurre tale fenomeno”.
 
Signor Sindaco Tumminello, e per Lei Signor Vicesindaco Assessore al Bilancio, al contenzioso ed al personale, l’ammonimento dei Revisori dei conti è chiarissimo.
 
L’Amministrazione deve cambiare registro.
 
Deve passare da quello del contenzioso a quello della transazione.
Da quello delle cause perse con i cittadini a quello del dialogo mirato ad evitare estenuanti e deleteri giudizi nei tribunali.
 
Nel fatto che ho citato sarebbe bastato che il responsabile del servizio avesse revocato in autotutela la sanzione.
Per farlo, però, probabilmente, ci sarebbe voluto l’input dell’Amministrazione, che, probabilmente, non c’è stato.
Per farlo, però, probabilmente, ci sarebbe voluto un responsabile del servizio con una preparazione tale da farlo imporre su quella degli amministratori. Preparazione che si acquisisce con la qualificazione dei responsabili dei servizi, cui l’amministrazione deve puntare per essere in condizione di cambiare registro.
Se l’Amministrazione non dovesse cambiare registro il rischio che il disavanzo nelle casse comunali che in campagna elettorale è stato sbandierato in 16 o 20 milioni di euro, al tirar delle somme si riveli effimero, è grandissimo.
 
Quanti sono i contenziosi che il Comune ha in corso con i cittadini?
A quanto ammonta la posta in gioco?
 
Al riguardo sarebbe opportuno che l’Amministrazione ne desse contezza al Consiglio.
Debiti della stessa entità, se non addirittura di entità superiore a quello di 400.000 euro, che, nel 2021, il Comune, è stato costretto a riconoscere ed a liquidare alla Ditta Barranco per il contenzioso sull’albergo del lungomare, potrebbero svuotare le casse comunali e ridurre a miseria quel disavanzo tanto decantato in campagna elettorale.
 
“A squagghiata ra nivi si virinu i purtusa”, diciamo a Cefalù.
Per il bene del Comune, non lo vogliamo, assolutamente.
Però, abbiamo il fondato timore che i contenziosi tra il Comune ed i cittadini finiranno per fare emergere nelle casse comunali quei buchi che lo scioglimento della neve fa emergere nei terreni sui quali era caduta.