Per un condono edilizio etico

Ritratto di Giovanni La Barbera

26 Marzo 2021, 18:10 - Giovanni La Barbera   [suoi interventi e commenti]

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La pandemia sta mettendo in evidenza quale è, e sarà, lo scenario del progressivo depauperamento della società italiana. L'angoscia nelle attività lavorative e nelle famiglie si diffonde con rapidità tale che al confronto con il virus si profila paurosamente più grave.

Il pericolo di fenomeni di instabilità sono potenzialmente presenti e sentiti in ogni dove.

Penso che sia giocoforza prendere coscienza della realtà e pensare, ai diversi livelli istituzionali ( nazionale e regionale) come soccorrere la società con provvedimenti legislativi straordinari adatti a cogliere il crescente disorientamento dei cittadini.

Lo Stato ha messo in campo iniziative nel settore edilizio, che trovano limiti insuperabili se non sono sostenute da provvedimenti complementari.

Come gli Ordini Professionali con i loro iscritti sanno, il provvedimento del “Bonus o Superbonus” prometteva di sostenere, almeno nel settore dell'edilizia, un processo di investimento e lavoro, che nella nostra filiera è notoriamente lunghissimo, che può, potenzialmente, dimostrarsi fecondo, come era nelle intenzioni del legislatore nazionale.

Purtroppo, ancora una volta, il legislatore non avverte la realtà del Paese e le esigenze degli italiani, immaginando, che provvedimenti del tipo anzidetto siano applicabili senza tener conto del Paese reale.

Ad esempio, gran parte delle speranze, riposte nel Superbonus, si sono vanificate dal momento che non viene considerato che nel patrimonio edilizio nazionale è molto difficile non riscontrare irregolarità, sia pur minime, le quali impediscono il positivo concludersi della procedura disciplinata dalle norme della legge del “Superbonus”

Ma aldilà delle “provvidenze” messe in atto dallo Stato, vi è in generale lo scoramento delle famiglie che sono incappate in procedure sanzionatorie senza che abbiano realmente turbato la razionalità edilizia e urbanistica, il paesaggio e ogni altro qualsivoglia valore di rango così elevato da offendere la Società.

Molti di quelli che formalmente, da una cultura retrograda, vengono definiti abusi, sono in verità bisogni della famiglia, interventi di miglioramento delle condizioni igieniche, della sicurezza, dell'efficientamento energetico e del miglioramento estetico e funzionale, su immobili esistenti, sia residenziali che turistico-ricettivi o, in generale, produttivi.

Questa tipologia di lavori, nella nostra cultura, costituiscono espressione di una insopprimibile senso di libertà o amore per la propria casa e la propria famiglia. a cui nessun divieto normativo può porre limiti duraturi. Essi hanno, per l'uomo, lo stesso valore dell'aria e dell'acqua.

Mi permetto, quindi, di interpretare, con realismo, il momento, ascoltando le difficoltà delle famiglie, dell'imprenditoria, degli operatori dei diversi settori, turismo, commercio, ecc. nonché delle categorie professionali dei Geometri, Ingegneri e Architetti, che con accorato e determinato senso della collettività nazionale chiedono che il Governo, compresi quelli regionali, provveda ad adottare un nuovo condono edilizio relativo ad irregolarità di modesta entità che, oggi, si presentano come un grave ostacolo al realizzarsi delle speranze dei cittadini.

Tale iniziativa straordinaria penso possa realizzare i seguenti risultati:

 

  1. Risposte ad una atmosfera sociale caratterizzata sempre più da depressione

  2. Risposte di rianimazione alle famiglie

  3. Risposte all'economia nazionale

  4. Risposte all'economia degli Enti Locali

  5. Risposte di rianimazione alle categorie professionali del ciclo edilizio.

 

Commenti

Caro Giovanni, sono assolutamente d'accordo con te. Ad un condono "etico", come l'hai definito tu, penso da tempo, ancor prima del provvedimento del superbonus, del quale, come prevedevo, pochissimi potranno beneficiare. Un condono, del quale beneficerà, e non è da poco, il sistema giudiziario nazionale, impegnato a dirimere questioni amministrative e penali, per abusi di necessità e di libertà, che nessun danno procurano all'ambiente ed al paesaggio. Vedrai che gli ambientalisti a giorni alterni e i verdi, che verdi non sono perché se fossero verdi dovrebbero essere d'accordo, il casino che faranno se qualche partito dovesse intestarsi il condono "etico". Complimenti per l'aggettivo col quale lo hai qualificato.