Continua la telenovela del Bastione

Ritratto di Angelo Sciortino

23 Aprile 2020, 15:15 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Proprio nel momento in cui l'Amministrazione firmava un contratto con una associazione culturale per l'affidamento del Bastione espressi le mie perplessità, riportate nel seguente link http://www.qualecefalu.it/node/20021 . Oggi la responsabile del Patrimonio con sua ordinanza, riportata nel seguente mio precedente intervento http://www.qualecefalu.it/node/23828 , crede di far passare l'Amministrazione come parte lesa nei confronti dell'associazione Fuori Orario. Si tratta, però, di un tentativo maldestro, basandosi esso sull'affermazione che l'Amministrazione non era a conoscenza del fatto che alcune iniziative del concessionario avevano trasformato il Bastione in un locale di ritrovo certamente non per iniziative culturali, come prevedeva il contratto sottoscritto e come lo stesso Sindaco avrebbe potuto appurare durante l'inaugurazione del locale. Tale ignoranza è però contraddetta sia da quanto scrissi all'epoca e sia dalla concessione del suolo pubblico per sistemarvi i tavoli al servizio del ristorante e della pizzeria. Ora, ammettiamo che nessuno dell'Amministrazione abbia letto i miei interventi di allora, lo stesso non può dirsi per la concessione del suolo pubblico, che era preceduta da un'istanza di richiesta.

A questa considerazione se ne aggiunge un'altra. Nel momento in cui l'Amministrazione decide di chiedere una manifestazione d'interesse per la concessione del Bastione, assegna pochi giorni per parteciparvi, tra l'altro non considerando che quei pochi giorni scadevano nel fine settimana, riducendo quindi ulteriormente il tempo assegnato, già inferiore a quanto stabilito dalla legge. Quando seguii la vicenda, rimasi colpito dal fatto che soltanto l'associazione Fuori Orario avesse manifestato il suo interesse, trovandosi già pronta per fornire la documentazione necessaria per la sua ammissione; una documentazione che non poteva essere preparata nei pochissimi giorni concessi dalla procedura prevista dall'Amministrazione.

Anche se allora, quando scrissi in quell'occasione, fui aspramente criticato dal responsabile dell'associazione, oggi i risultati delle indagini della Guardia di Finanza e la stessa ordinanza della responsabile del Patrimonio mi danno ragione delle mie perplessità espresse. Non è però una soddisfazione, ma una ragione di più per provare profondo rammarico per non essere stato capace di evitare che giungesse a compimento un'azione illecita, che altri avrebbero dovuto impedire che si compiesse; nella fattispecie la stessa Amministrazione, che oggi con l'ordinanza del responsabile del Patrimonio vorrebbe dimostrare di essere parte lesa. O piuttosto auto-lesa?

Commenti

Tutta la vicenda non è altro che la declinazione della "sinistra" (?) locale del principiuo che "con la cultura si può mangiare". Indipendentemente da come andrà l'itinerario penale, questa vicenda - per i soggetti coinvolti e le modalità con cui è stata perpetrata - è la pietra tombale sulla speranza di civiltà e dignità di questa Città, l'atto finale con cui questa Amministrazione (e l'area culturale che le connive) dimostra di non sapere fare di meglio che trasformarla in un grande ristorante all'aperto, dimostrando la pochezza della sua sensibilità ed intelligenza, e la miopìa ma - direi - assenza di ogni visione.
Tante giuste polemiche, allora, per una concessione novennale per i parcheggi ed ora: davvero questa durerebbe 99 anni? (avrebbe dell'assurdo). In ogni caso: non doveva essere un Museo Archeologico? Chi  ha scriutto quella plageria avrebbe dovuto e dovrebbe fare sentire la sua voce e restituire indignato la tessera del partito cosiddetto Democratico!
Aumenta la tristezza il fatto che proprio dei giovani di una associazione di sinistra (?) (ma non è la prima volta: vedi a suo tempo la Rocca) non si distinguano dai tanti che banchettano su ciò che resta dei Beni Pubblici di questa sfortunata Città!