La canzone del Piave riscritta

Ritratto di Angelo Sciortino

23 Maggio 2019, 22:09 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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L'Europa mormorava
Calma e placida al passaggio
Dei primi leghisti , il 24 maggio:
Grillo marciava
per raggiungere Strasburgo,
per far contro il nemico una barriera…

Muti passaron quella notte i leghisti:
tacere bisognava, e andar avanti!

S'udiva, intanto, dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar dei 5 stelle,
Era un presagio dolce e lusinghiero.

Il Piave mormorò:
"Non passa lo straniero!"

Ma in una notte trista si parlò di tradimento,
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento…
Ahi, quanta gente ha vista
Venir giù, lasciare il tetto,
per l'onta consumata alle elezioni!

Profughi ovunque! Dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i suoi porti.

S'udiva, allor, dalle violate sponde,
sommesso e triste il mormorio de l'onde:
come un singhiozzo, in quell'autunno nero,

Il Piave mormorò:
"Ritorna Berlusconi!"

E ritornò il nemico
Per l'orgoglio e per la fame:
volea sfogare tutte le sue brame…
vedeva il pianto aprico,
di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora…

"No!" disse il Piave, "No!" dissero i leghisti,
"Mai più il nemico faccia un passo avanti!"

Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
e come i leghisti combatteva l'onde…
Rosso col sangue del nemico altero,

Il Piave comandò:
"Indietro va, piddì!"

Indietreggiò il nemico
e la Vittoria sciolse le ali del vento!
Fu sacro il patto antico:
tra le schiere furon visti
risorgere Berlusconi, Berlinguer, Almirante...

L'onta cruenta e il secolare errore
Infranse, alfin, l'italico valore.

Sicure l'Alpi… chiusi i porti…
E tacque il Piave: si placaron le onde…
Sul patrio suolo, vinti i torvi commissari UE,

la Pace non trovò
né oppressi, né stranieri.