La strada ferrata, che andrà dismessa, e le piste ciclabili

Ritratto di Saro Di Paola

16 Maggio 2017, 19:46 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Giosafat Barbaccia, commentando il mio post di ieri sulla, oramai, prossima soppressione di tre passaggi a livello, in territorio di Cefalù (http://www.qualecefalu.it/node/20748)  ha scritto:
Speriamo inaugurino presto il nuovo tracciato e che si sfrutti a dovere lo spazio ceduto da quello vecchio. Per esempio si potrebbe allargare viale del Mediterraneo (la strada dell'ogliastrillo) adeguando a "standard umani" anche la pista ciclabile, e perché no prolungare la strada fino a capo plaia e alle salinelle così da dare un'alternativa viaria alla SS113.

Gli ho replicato così:
“Sulla speranza "che si sfrutti a dovere lo spazio ceduto dal vecchio tracciato" non si può non essere d'accordo.
Così come, non si può non essere d'accordo sull'esempio che è stato fatto per lo sfruttamento del primo "spazio" che verrà "ceduto": il tratto di tracciato tra Ogliastrillo e Capo Plaia. Compreso "l'adeguamento a standard umani" della pista ciclabile esistente lungo una parte della via del Mediterraneo, che pista ciclabile non è e non è mai stata.”

Al solo fine di fare comprendere le ragioni del commento di Barbaccia e quelle della mia replica, a quanti, e sono certamente i più, non sanno, neanche, dell’esistenza di quella “pista”, pubblico le foto, che, giusto ieri, quando sono andato da quelle parti, avevo scattato per serbarne memoria della sua esistenza e delle sue condizioni.

L'inizio della "pista" dal lato di Capo Plaia:

L'imbocco della "pista" dal lato di Mazzaforno:

Alcuni tratti tra le estremità della "pista":

   

  

  

Sono foto che parlano da sole.
Dicono che le piste ciclabili, che, certamente, dovranno essere realizzate  in alcuni tratti della strada ferrata che andrà dismessa, oltre ad avere una larghezza che le renda percorribili a doppio senso, devono collegare punti del territorio, che siano d’interesse per i potenziali utenti.
Al riguardo, mi capita, di sovente, che camperisti muniti di biciclette mi chiedano se, per raggiungere   il centro dall’Ogliastrillo, ve ne sia una, che eviti loro i pericoli della strada statale.
Piste ciclabili con le caratteristiche di quella del Viale del Mediterraneo, che è la sola che esiste in tutto il territorio comunale, sono inutili.
Non servono.
E, proprio perché non servono, sarebbero destinate a fare la sua stessa fine.
Senza che, su di esse, siano mai transitate e transitino ruote di biciclette.
Come, con tutta probabilità, non transitano e non  sono, mai, transitate su quella.
Neanche, per il diletto dei bambini delle tantissime prime e seconde case di Mazzaforno e Settefrati.

Saro Di Paola, 16 maggio 2017

Commenti

chissà se nell'archivio di Cefalunews o di Cefaluinforma (l'organo propagandistico del Municipio di allora) c'è ancora la foto della inaugurazione (che ben ricordo), nella quale foto la Sindaca (con tanto di fascia), circondata da assessori ed altre autorità, tagliava con non poca prosopopea il nastro!

Sono felice di avere contributo a innescare questo dibattito costruttivo. La necessità di una via alternativa più sicura per le utenze deboli della strada (leggasi pedoni e ciclisti) alla statale 113 è sotto gli occhi di tutti. Credo che tutti, tante, troppe volte abbiamo visto turisti e non letteralmente "rischiare la vita" sul rettilineo dell'ogliastrillo, ma anche nelle curve della figurella e, molto più vicino al centro urbano, lungo la doppia curva della gallizza e sul ponte del torrente pietrapollastra (all'altezza del conad). Oserei dire addirittura che mi sorprendo come, per quanto riguarda gli ultimi due punti citati, nessun sindaco, sia nelle amministrazioni che financo nei programmi elettorali (correggetemi se sbaglio), nei decenni, abbia mai pensato di proporre il completatamento dei marciapiedi in questi tutto sommato brevissimi tratti. In generale la questione è stata sempre stata affrontata con superficialità (vedasi la "pista ciclabile" dove non riesce a passare neanche un bimbo, progettata da chi evidentemente non ha mai usato una bici, oltre a non aver mai visto una Vera pista ciclabile) ma anche pensata allo stesso modo (come quelli che propongono metrotranvie neanche sapendo che al centro della vecchia tratta vi si sarebbero costruiti l'eliporto ed edifici tecnici ad uso della nuova ferrovia raddoppiata). Certo i benefici sarebbero anche quelli sotto gli occhi di tutti. Basti pensare alle zone abitate e di villeggiatura che la vecchia strada ferrata percorre, così come le innumerevoli strutture ricettive che il nuovo percorso verrebbe a servire, per giunta con l'andamento tipico delle ferrovie dove anche i piccoli dislivelli del territorio costiero di Cefalù verrebbero "spalmati" su più lunghe distanze. Che dire, il sogno avrebbe tutto in regola per diventare realtà, non augurandoci che chi ci amministra non ci svegli prima in malo modo.