Le ferrovie hanno compromesso il nostro territorio e vorrebbero continuare a farlo

Ritratto di Salvatore Ilardo

8 Maggio 2016, 09:36 - Salvatore Ilardo   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

LE FERROVIE HANNO COMPROMESSO IL NOSTRO TERRITORIO E VORREBBERO CONTINUARE A FARLO.

 

Non ci pare di esprimere una valutazione ristretta a pochi ambientalisti. Andando in giro constatiamo una percezione diffusa che la prima tratta del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Ogliastrillo abbia notevolmente compromesso una splendida fascia costiera che va da Buonfornello a Lascari. Compromesso non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche da una sua più ampia fruizione. Sono visibili, infatti, diversi progetti residenziali rimasti incompiuti, ormai in stato di abbandono, che contribuiscono inesorabilmente ad accrescere la sensazione di degrado che caratterizza tale zona. Ciò, perché l’erezione di un’assurda barriera cosiddetta antirumore  ha spaccato letteralmente in due quel territorio, facendo venir meno quella che era una sua peculiare continuità territoriale, sottraendo visivamente a chi transita sulla SS 113, non importa se locali e o turisti, il fascino, la bellezza di una fascia costiera e del suo mare. Si ha letteralmente la sensazione di un pugno nello stomaco, con una sterminata barriera in cemento, alquanto dubbia per lo scopo della sua realizzazione, in quanto i cosiddetti ricettori (cioè le abitazioni) per la quale essa è stata realizzata, si trovano sovente a ragguardevole distanza. Poi, se si vuole essere scrupolosi sul piano professionale, ed essere ligi alle prescrizioni del Decreto V.I.A. n. 724 del 28.11.2003, si raccomandava allora che “la schermatura acustica dovrà essere realizzata in coerenza con le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi, anche mediante la realizzazione di ulteriori elementi di mitigazione rispetto a quanto già previsto, e conformi al Decreto Ministero Ambiente del 29.11.2000”.

È curioso che nessun Amministratore locale abbia sollevato dubbi al riguardo. Questo muro di Berlino resterà a futura memoria di come un’opera pubblica possa compromettere il territorio.

Ed è proprio sulla cruda realtà di tale esperienza che risultano provocatorie le affermazioni fatte da R.F.I. nell’incontro pubblico, nella Sala Consiliare di Cefalù il 26 nov.2015, che “a fine lavori, lasceremo il territorio meglio di oggi”.

Appare inoltre provocatorio  che  R.F.I., consapevole della estrema complessità di realizzare una stazione sotterranea con le previste gallerie di emergenza, possa in modo del tutto autonomo progettare di alienare un’ampia area dell’attuale stazione ferroviaria di Cefalù  di circa  6000 mq, con l’aggravante di indicarla come “area edificabile”. R.F.I. non ha chiarito finora come si sia arrivati a tale pubblicizzazione, peraltro su un sito rivolto ad imprenditori esteri.

Risulta altrettanta provocatoria la recente notizia riportata su un  Blog locale, che nel territorio della città di Cefalù è in arrivo un «rilevante intervento infrastrutturale». Cosa sia, come sarà portato avanti e su quale area sarà realizzato, al momento non è dato sapere. Quasi vi fosse un segreto di Stato.  I cittadini di fatto risultano espropriati di quelle facoltà democratiche di partecipare e decidere sulla gestione del proprio territorio. In Svizzera, la realizzazione della galleria del Gottardo, la più lunga del mondo, è stata approvata da un referendum popolare.

Non possiamo accettare che il nostro territorio venga ulteriormente compromesso da un’opera pubblica, peraltro ampiamente ridimensionata nella sua portata  a linea metropolitana. Non possiamo accettare che si mistifichi tutto come un’opera provvidenziale, portatrice di lavoro, benessere,  progresso, oltre che “strategica”.

È forse giunto il momento di procedere ad un riesame complessivo di tale Progetto, attraverso una nuova Conferenza di Servizio che possa recepire in primis l’esigenza di una visione complessiva, che salvaguardi il nostro territorio, le sue peculiarità paesaggistiche, il suo habitat. Ciò dovrebbe portare, a nostro avviso, al progetto iniziale di realizzare la stazione ferroviaria, oggi fermata metropolitana, ad Ogliastrillo, dove l’impatto ambientale sarebbe contenuto, ma soprattutto si eviterebbero alla città di Cefalù lunghi anni di disagi, inquinamenti, difficoltà al traffico veicolare, pesanti riflessi sull’economia locale, oltre che costi e tempi più contenuti per la realizzazione dell’opera.

Cefalù, 7 maggio 2016

                                                                   Salvatore Ilardo
                                                                (Comitato Ferrovia a Impatto Minimo)

Commenti

Sig. Ilardo, leggo sempre con piacere i suoi interventi su Quale Cefalù… Questa volta, però, mi permetta di dissentire su alcune sue considerazioni…

1. “Andando in giro constatiamo una percezione diffusa che la prima tratta del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Ogliastrillo abbia notevolmente compromesso una splendida fascia costiera che va da Buonfornello a Lascari. Compromesso non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche da una sua più ampia fruizione….” Lei non crede che quel tratto di costa sia stato distrutto (altro che compromesso..) dalla edificazione selvaggia e scriteriata di migliaia di casette, casoni, complessi residenziali etc..etc..senza nessuna programmazione e regolamentazione?! Dove sono le strade…?! Dove sono gli accessi al mare…?!

2. “l’erezione di un’assurda barriera cosiddetta antirumore ha spaccato letteralmente in due quel territorio, facendo venir meno quella che era una sua peculiare continuità territoriale, sottraendo visivamente a chi transita sulla SS 113, non importa se locali e o turisti, il fascino, la bellezza di una fascia costiera e del suo mare. Si ha letteralmente la sensazione di un pugno nello stomaco, con una sterminata barriera in cemento, alquanto dubbia per lo scopo della sua realizzazione….” Chi transitava sulla SS 113, mi creda, la bellezza della fascia costiera e del suo mare, non la vedeva più da molti anni…e forse quel muro (che fa schifo..) nasconde delle sconcezze ancora più grandi…Personalmente, il pugno nello stomaco, lo avvertito molto tempo prima…e non per un’opera necessaria quale il raddoppio della linea ferroviaria, ma per mere speculazioni edilizie…

3. “È curioso che nessun Amministratore locale abbia sollevato dubbi al riguardo. Questo muro di Berlino resterà a futura memoria di come un’opera pubblica possa compromettere il territorio…” Lei non crede che siano state quelle stesse amministrazioni a permettere lo scempio di cui ho detto sopra…O prima non se n’era avveduto?! In quanto alla stazione ferroviaria di Cefalù…io penso (ma posso sbagliarmi..) che il treno i cefalutani..i turisti e tutti quanti debbano prenderlo in città…il più vicino possibile…Naturalmente senza arrecare danno ai residenti dello Spinito e a tutta la cittadinanza…ma questo è un altro discorso…Se in Italia..e in Sicilia…non siamo in grado di realizzare un’opera cosi ridicola…rispetto alle innumerevoli opere di ingegneria sparse nel mondo…questo è un altro discorso…migliaia di città... (nei 5 continenti..) sono bucate da centinaia di tunnel…linee metropolitane…per non dire intere città sotterranee…e tutto questo senza alcun problema…Se non abbiamo i tecnici all’altezza…facciamoli venire da fuori…