Raddoppio ferroviario: a Fiume Carbone abbattuti centinaia di ulivi con autorizzazioni poco convincenti

Ritratto di Salvatore Ilardo

6 Marzo 2016, 09:45 - Salvatore Ilardo   [suoi interventi e commenti]

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Raddoppio ferroviario: Abbattimento centinaia alberi di ulivo con autorizzazioni poco convincenti.

 

Come Comitato “Ferrovia a Impatto Minimo”, valutiamo con particolare interesse e compiacimento gli stimoli che da più parti provengono per supportare alcune nostre riflessioni volte a scongiurare prevedibili situazioni difficili, soprattutto sul piano della vivibilità, della mobilità, ma anche dello sviluppo economico del nostro territorio, per tantissimi anni. Gli scavi di gallerie nel centro urbano sono inevitabilmente fonti di rischi. Apprezziamo analogamente la richiesta dei Consiglieri Comunali NCD-Area Popolare rivolta al Sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e i Trasporti, On.le Simona Vicari, per attivare con il Ministero e con R.F.I. un monitoraggio costante sulla realizzazione dell’opera.

Da parte del Comitato è stato preparato al riguardo, un elaborato di tutte le criticità connesse al progetto di realizzare una Stazione ferroviaria sotterranea a Cefalù.

Oltre a tali criticità strutturali del Progetto, non possono, nel frattempo, passare inosservate o sottosilenzio talune situazioni, come ad esempio lo scempio che si sta compiendo in contrada Fiume Carbone.

     

     

In una splendida vallata, prospiciente il litorale di Sant’Ambrogio, ricoperta da uliveti che ne caratterizzano la peculiarità mediterranea, centinaia di alberi di ulivo sono stati abbattuti, recisi alla base. L’unico torto quello di essere stati classificati, da personale tecnico dell’Ispettorato Provinciale Agricoltura di Palermo, affetti da “fisiopatie, dall’essere in uno stato di abbandono, o parzialmente bruciate”.

Ora, più che gli accertamenti di presunti tecnici, sono alcune foto scattate prima che iniziasse tale scempio, a testimoniare, in modo incontrovertibile, quanto fosse lussureggiante la vallata di Fiume Carbone, ricoperta di alberi di ulivo che mostrano tutt’altri segni di fisiopatie.

     

     

E poi, anche se vi fosse stata qualche pianta malata, non sarebbero certo potute essere affette da fisiopatie 799 piante, su 1088 piante esaminate, pari cioè al 73,4%. Tale altissima percentuale di alberi di ulivo abbattuti non può non suscitare forti motivi di dubbi che i predetti accertamenti dell’Ispettorato Provinciale Agricoltura siano alquanto poco convincenti e o attendibili. E di questi nostri dubbi vorremmo che il Comune di Cefalù si facesse carico, con accertamenti ad hoc, investendo organi scientifici super partes.

E poi, comunque, sarebbe dovuta intervenire la Soprintendenza ad autorizzare abbattimenti e o espianti e a stabilire come ricostituire la riambientalizzazione della vallata di Fiume Carbone, sulla base dei poteri ad essa attribuiti dal D.L. n.42 del 2004. Quella di Fiume Carbone, forse è una delle più belle vallate del nostro territorio, e vederla distrutta dagli scavatori, nuda come appare oggi, priva di quella vegetazione che le era connaturata, non si riesce facilmente ad accettare.

Allo scempio già in atto si aggiunge quello ancor più disastroso che sarà provocato dall’attraversamento dei due viadotti, dalla realizzazione di un eliporto e della Sottostazione elettrica ad alta quota, dalle tante rampe di accesso, dagli enormi muraglioni di sostegno di tali opere, su un terreno fortemente scosceso e soggetto a probabili frane.

Inoltre, non sarà meno problematica, sul piano geologico, la sistemazione idraulica del Fiume Carbone che scorre lungo una vallata, come detto prima, particolarmente bella, ma caratterizzata da una notevole pendenza e profondità, che non si presterebbe ad opere di alterazione e o regimentazione del suo stato naturale. In ogni caso il coinvolgimento del Genio Civile come quello della Soprintendenza, è imprescindibile e non facoltativo, come sembra dedursi da alcuni atti già compiuti da parte del Contraente Generale.

Come Comitato “Ferrovia a Impatto Minimo”, e come cittadini, vorremmo che al prossimo incontro preannunciato a Sant’Ambrogio, siano invitati anche i rappresentanti di tali due Istituzioni, per chiarire, con un approccio che immaginiamo più equilibrato e non di parte, i tanti dubbi che sorgono dalla esecuzione del raddoppio ferroviario in tale area di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, ma anche caratterizzata da indubbi rischi ambientali.

Cefalù 6 marzo 2016

                                                                              per il Comitato “Ferrovia a Impatto Minimo”
                                                                            (Salvatore Ilardo)

Commenti

Mi auguro che un giorno un medico dica a questo "personale tecnico dell’Ispettorato Provinciale Agricoltura di Palermo" che è affetto da malattia generica o da fisiopatia e la sola cosa da farsi sarebbe quella di "abbatterlo".

Era così difficile incaricare, prima di ogni decisione, professori della facoltà di Agraria? Era così difficile dimostrare più rispetto per queste piante ultracentenarie e per noi cittadini, che ne abbiamo goduto? Ma santa "burocrazia" non lo sa fare!

E che fine farà il torrente Carbone, che raccoglie le acque convogliate dalle sorgenti via via incontrate lungo il percorso dell'autostrada?

Vigiliamo, perché non mi pare che lo facciano responsabilmente gli organi istituzionali.