Cefalù e non solo

Ritratto di Salvatore Culotta

25 Aprile 2015, 10:58 - Salvatore Culotta   [suoi interventi e commenti]

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Inserisco con interesse l'articolo che segue, di Lodovico Gierut, invitandolo, se vorrà, ad usare le pagine di questo blog per parlare di quel che lo interessa e che spero interessi molti di noi.

 

Cefalù e non solo. Giuseppe Forte e altri
"Appunti di diario, 3 aprile 2015"

 

Il mio ritorno a Cefalù (c'ero venuto nell'ottobre dell'anno passato) è stato veramente interessante; ho potuto approfondire amicizie e conoscenze, e farne di nuove, ma – soprattutto – entrare nella psicologia di chi vi abita.

Puntuali, bravissimi, Giuseppe Parisio e Giuseppe Glorioso (cioè Pino e Pippo), instancabili nel farmi trovare, anzi, capire non solo la Cefalù turistica, brulicante d'approdi internazionali, e profumi e forme e negozi e altro, altro ancora, ma anche a farmi inserire – pur velocemente – nel tessuto fatto d'Arte e di vicinanza all'arte.

Abbiamo lavorato per il gemellaggio settembrino che verrà fatto a Pietrasanta (poi si concreterà, nel  2016, qui a Cefalù), ma sono nate iniziative tali da essere veramente felice d'un coinvolgimento caloroso, e  faticoso ma che fa parte di quello che sono.

Fra i "creativi" di Cefalù c'è Giuseppe Forte (è del '47) che ha un buon curriculum; è un innamorato ad oltranza della "Sua" Città: non ho potuto approfondire ciò che altri – prima di me – hanno scritto sul suo percorso artistico, ma l'entrare nella "bottega" dove disegna e dipinge, e vedere pacchi di carta e d'appunti, tele e tele d'ogni dimensione e forma, è già un biglietto da visita..., anzi, è il biglietto da visita per entrare nell'"Io".

Sorride, parla, sposta carte e tele, ecco..., sì, c'è la Cefalù del caldo, del colore, del lavoro trascorso e dell'oggi, la rocca in alto, il mare della vita e della continuazione, la scoperta (riscoperta di tipicità  antiche che si fondono all'oggi).

C'è un brulicare cromatico incessante nella sua personalità, nei rossi acuti e nei blu d'ogni gamma, gialli luce e verde vivo o un poco spento..., e c'è il disegno; mi ci sono soffermato sugli schizzi osservandone poi il fine che rende in pieno l'equilibrio, la precisione del particolare e del tutto.

Percorso ad immagini, a segni quello di Giuseppe Forte, lo scrivo come lo direbbero altri, dove si consuma un passato antico (in "Dinamismo", in "Poeti", in "Intimità"..., in "Paesaggio Madonita", in "Lavatoio Medievale" (...) "che s'unisce all'oggi di una Cefalù dove s'è rinchiuso e da cui spedisce quel che ha oltre le vecchie mura, oltre i muri consunti di pietra "lumachella" spesso uniti a mattoni che agglomerano gli umori di spazi che ama, da non lasciare e da lanciare nell'oltre, perchè altri li vedano, li ammirino, li capiscano.

La sua è una pittura solida e onesta, ma siccome – è un pensiero di oggi, di ora, è mattina presto 3 aprile 2015 -  ho davanti qualche foto di suoi lavori, mi piacerebbe s'indirizzasse ancora, intensamente, verso una tematica meno raccontata (è buona lo ridico, ma non è un biasimo) quale vedo esplicata nel grande "Calvario", in "Riflessioni", e c'è in "Apocalisse" e altro.

Giusta, in ogni modo, la sua continuità, l'essere dolce e di tanto in tanto pungente, ma nell'insieme (vado al dunque) è da lodare la professionalità, la verità intima che ha saputo e sa dare e donare a chi l'avvicina in quella "scatola magica in cui si incrociano tutti i raggi del mondo" (sono parole di Vincenzo Consolo) nella quale ha saputo mettere una propria poesia grafica pittorica, con un coperchio da aprire affinchè tutto, tutto quel che fa s'espanda "oltre e ancora oltre" continuamente.

Lo definirei "messaggio d'amore".

Cefalù, 3 aprile 2015                                                                                                                                                                                         Lodovico Gierut

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Per  una sommaria presentazione ecco delle notizie su Lodovico Gierut, reperibili, d'altra parte, in rete :

Lodovico Gierut è nato nel 1948 a Gubbio (Perugia) da madre italiana e da padre polacco. Critico d’arte, scrittore e giornalista, è autore di molte pubblicazioni quali “Una strage nel tempo”; “La Versilia e l’arte”; “Monumenti e Lapidi in Versilia in memoria dei Caduti di tutte le guerre”; “La spiaggia e il melograno”; “Lavorare il marmo. Arte Artigianato Industria”; “Versilia Wine Art. Presenze”; “Lo Studio e l’Opera” e – con altri – “Pietro Annigoni. L’Uomo, l’Artista, il Territorio”; “Segni del dolore. La dimensione sacra della sofferenza”; “Renato Salvatori. Il povero ma bello che volle farsi attore”; “Pittura e realtà 1900-1990. La Figurazione a Viareggio nel panorama dell’arte italiana”; “Astrattismo a Viareggio dal dopoguerra ad oggi nel panorama dell’arte italiana”. Quale collaboratore di emittenti radio-televisive e autore di saggi e di articoli sull’attività di numerosi artisti, ha analizzato e/o citato il lavoro di creativi contemporanei, e non solo: Igor Mitoraj, Fernando Botero, Emilio Greco, Vinicio Berti, Girolamo Ciulla, Gigi Guadagnucci, Ivan Theimer, Joanna Brześcińska-Riccio, Amedeo Lanci, Renzo Grazzini, Lorenzo Viani, Francesco Messina, Silvio Loffredo, Antonio Berti, Alberto Bongini, Marcello Tommasi, Ernesto Treccani, Mauro Capitani, Gioni David Parra, Marcello Scarselli, Ernesto Altemura, Marcello Bertini... Nel 2006 ha fondato il “Comitato Archivio artistico-documentario Gierut” con fini socio-umanitari e culturali, che presiede, dedicato alla memoria della figlia Marta (1977-2005), scultrice, pittrice e poetessa della quale sono stati pubblicati  in questi anni libri quali “In Franco Miozzo” e “Camminando in un’Anima”, nonché il DVD/E-book “La valigia. Trentacinque poesie”. Il Comitato, che collabora con Enti e Associazioni,  ha concretato proprie Edizioni le quali  –  senza fine di lucro – promuovono l’arte e la cultura in genere.  Organizzatore di eventi, a partire dagli anni Ottanta ha tenuto conferenze soprattutto in Italia. Svolge attività di ricerca storico-artistica.